Competitività, attrattività e posti di lavoro. Nuovo dibattito tra i candidati alla Regione Piemonte. Questa volta, a "casa" Cisl, si parla di infrastrutture. Alla presenza di Alberto Cirio, Gianna Pentenero e Sarah Disabato. Dunque riflettori accesi ancora su Tav, Terzo Valico, ma non solo. Visto che l'attualità, oltre che di cantieri, parla anche di problemi in autostrada, sui binari e ai valichi di frontiera.
Una comunità logistica e infrastrutturale
"Il Piemonte ha una grande opportunità che non può essere persa e che va giocata con più decisione di quanto fatto fino a oggi - dice Luca Caretti, segretario generale di Cisl Piemonte -: finora sembra si sia giocato più per obbligo che per convinzione".
"Bisogna creare una Comunità della logistica e delle infrastrutture dove enti pubblici, imprese e sindacati possano condividere la visione politica su prospettive economiche, lavorative e ambientali di questo settore", conclude Caretti.
Manca competitività, servono infrastrutture
Secondo lo studio proposto da Cisl Piemonte, la nostra regione e il Veneto sono le due regioni del Nord in cui si fa più fatica a slegare il numero di ore lavorate dalla produttività. Ben altro succede in Lombardia, Emilia Romagna o la vicina Rhone Alpes, dove la quantità di lavoro non è più vincolata al valore aggiunto prodotto. La spiegazione? Nel calo della componente industriale e nel mancato aumento dell'attività del terziario avanzato.
Bisogna quindi essere più competitivi per attrarre maggiori investimenti e persone con competenze. E la competitività si ottiene anche con il sistema delle infrastrutture: digitali, energetiche, ma anche di trasporto. E le questioni aperte sono proprio la Torino-Lione, il Terzo Valico e i cosiddetti assi secondari ai due corridoi.
Disabato: "Nuove opere, ma anche manutenzione"
"Dalla metro2 alla Asti-Cuneo il nostro Movimento ha posto grande attenzione in questi anni - dice Disabato - ma è importante anche operare sulla manutenzione delle opere gia esistenti, soprattutto a difesa del dissesto idrogeologico, come confermano i casi del Tenda e del Frejus. E poi ci sono in sacco di ferrovie sospese, ma che sono strategiche per i territori e le imprese, cui bisogna dare certezze".
Cirio: "Cambiate le maggioranze, Tav è tornata centrale"
"Un'opera come la Tav è in ritardo perché un governo, legittimamente, ha tenuto tutto fermo non ritenendola fondamentale - commenta Cirio - Ma ora le maggioranze sono cambiate e la logistica cosi come i collegamenti sono fondamentali per lo sviluppo si un territorio".
E aggiunge: "Bisogna vigilare giorno per giorno sull'avanzamento dei lavori nelle opere, non basta avere i soldi. Ma soprattutto bisogna anche essere centrali nel dibattito e nell'attenzione della politica".
Pentenero: "Recuperare il tempo perso"
"Ci sono emergenze emerse in contemporanea per una congiuntura di eventi - dice Pentenero - ma dopo tanta attesa e tanti ritardi bisogna interrogarsi sul perché ci mettiamo così tanto. E non certo per una mancanza di concertazione. Ma bisogna anche ragionare sui collegamenti interni alla nostra regione".
"Se si riuscisse ad accelerare sui collegamenti e a spostare le merci su ferro, si avrebbe un miglioramento del 10% sulle emissioni di CO2. Ma ci sono territori che sono ancora più indietro, a livello di collegamenti. Basta una frana a mandare in tilt un intero sistema".
"Ancora una volta ci ritroviamo esclusi da un confronto tra candidati, questa volta organizzato dalla CISL. Ma essendo una forza antisistema non ci stupisce che alcune organizzazioni fatichino a confrontarsi con noi, soprattutto se uno dei temi affrontati dovesse essere la tutela dei diritti dei lavoratori, ben poco sostenuta dal sindacato che anni fa ha fatto scempio dei lavoratori IAL", denuncia Francesca Frediani, candidato presidente di Piemonte Popolare.
Non possiamo tuttavia astenerci dal commentare le dichiarazioni della candidata presidente del M5S Sarah Disabato, che richiamano quanto fatto dal suo partito per le infrastrutture. La rassicuriamo: ricordiamo benissimo il giorno in cui l'allora Presidente Conte tradì l'esito della costi benefici per dare il suo benestare alla prosecuzione del TAV, rimettendo vigliaccamente la decisione ad un voto in Parlamento assolutamente scontato".