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Cronaca | 04 maggio 2024, 18:26

Si professava infermiera senza averne titolo, 33enne braidese a processo a Cuneo

La donna - scoperta a seguito delle indagini dei NAS di Alessandria - è imputata per abuso di professione e falso: il 14 maggio prossimo prevista la prima udienza dibattimentale

Si professava infermiera senza averne titolo, 33enne braidese a processo a Cuneo

Dovrà rispondere di abuso di professione e falso, la donna braidese (classe 1991) nei cui confronti è stata emessa una citazione in giudizio da parte del pubblico ministero Mario Pesucci, avanti al Tribunale di Cuneo.

Due le imputazioni cui dovrà rispondere nell'udienza fissata il prossimo 14 maggio, davanti al giudice dottor Toscano: abuso di professione e falso.

Nel primo caso le viene contestato, con due diverse azioni, l'esercizio abusivo della professione di infermiera in assenza del relativo titolo, avendo lasciando gli studi nel corso di laurea in Infermieristica e la successiva iscrizione all’Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi); nel periodo compreso tra l'aprile 2019 e l'ottobre 2022 la 33enne ha svolto la professione di infermiera in diverse strutture e case di riposo della provincia, tra le quali realtà con sede a Revello, Cavallermaggiore e Piasco.

La seconda accusa, quella di "falso", deriva dall'aver attestato falsamente, con più azioni esecutive, di essere in possesso della laurea e di essere iscritta all’Opi.

Tra i requisiti dell'infermiere, il profilo generale prevede una figura tra le cui attività e responsabilità rientrano quelle di garantire una corretta applicazione delle prescrizioni terapeutiche, per cui devono avere nozioni di farmacologia, mentre con appositi tirocini vedono garantita l’acquisizione delle competenze necessarie e hanno la responsabilità della somministrazione della terapia. Una volta acquisita la laurea, hanno poi l’obbligo di aggiornamento.

Le indagini erano state svolte dai Carabinieri del Nucleo per la tutela della salute (Nas) di Alessandria. Nel corso di un’attività ispettiva svolta presso una casa di riposo della provincia venivano richiesti i titoli del personale che aveva mansioni nella struttura. I militari erano stati insospettiti da quanto emerso tramite una verifica incrociata dei dati. L’infermiera aveva presentato diverse autocertificazioni, ma mancavano i titoli originali. Su segnalazione dei militari era lo stesso Opi ad accertare la mancata iscrizione all’Albo, mentre chiedeva alle università del Piemonte se la donna fosse in possesso della laurea. Opi presentava quindi denuncia ai Carabinieri di Cuneo.

Il 14 maggio prossimo è prevista la prima udienza dibattimentale. L’imputata è difesa dall’avvocato albese Roberto Ponzio.

redazione

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