ELEZIONI REGIONALI
 / Attualità

Attualità | 08 giugno 2019, 14:39

A tu per tu con la regina delle sigle dei cartoni animati Tv, Cristina D’Avena

“Dal gattopone di Doraemon tirerei fuori la felicità, la gioia e il sorriso per tutti”

Cristina D'Avena

Cristina D'Avena

  Ero una bambina che faceva merenda con i Puffi e gli Snorky all’ora di Bim Bum Bam.

Da adolescente ho vissuto i primi amori sulle dolci note di Kiss me Licia. Ho pianto insieme a Georgie e mi sono emozionata con È quasi magia Johnny. Oggi vado alla ricerca delle sfere del drago con Goku e i miei bambini. Cristina D’Avena ha firmato il mio ieri, oggi e domani. La sua incantevole voce ha incrociato i destini di Mila e Shiro con l’infanzia, la giovinezza e la maturità di ciascuno di noi, saldando magicamente la vita e i ricordi di più generazioni.

I suoi tour musicali la portano ovunque e dappertutto ottiene un grande successo di pubblico per la sua incontenibile gioia di vivere e per essere così umile e spontanea da risultare fuori dal tempo, dalle mode, dagli schermi. Ogni canzone del suo vastissimo repertorio è l’emozione di un bacio, tratto dalle pagine del nostro diario di gioventù, ma anche una continua e scintillante sorpresa, così come questa intervista.

Che tipo di donna è Cristina D’Avena?


“Sono una donna amante della vita, molto positiva, che dà valore assoluto all’amicizia. Mi lego a chi mi ama e ricambio dando tutta me stessa”.


Come affronta il tempo che passa un’eterna Puffetta?


“Quando ti accorgi che il tempo passa vorresti fermarlo per tanti motivi, però è anche bello così, perché cerchi di non perderlo e di fare quante più cose possibili”.


Quando è cambiata la tua vita?


“È cambiata quando mi sono resa conto che stavo diventando Cristina D’Avena, perché prima ero solo una ragazzina che aveva inciso una canzone (Pinocchio, ndr). Poi, cantando la sigla dei puffi, le persone cominciavano a fermarmi per strada e intonavano i miei ritornelli. Dopo i buffi ometti blu sono arrivati tanti altri successi come Lady Oscar, gli Snorky, Licia... E quando ho cominciato a fare anche televisione, ho capito che stavo crescendo. Da quel momento, hanno iniziato a conoscermi davvero tutti”.


Qual è l'ingrediente segreto per il successo?


“Sicuramente l’umiltà, l’essere molto genuina e disponibile, molto me stessa. Ogni concerto per me è uno show con degli amici”.


Hai venduto milioni di copie di dischi, come ti ha cambiata il successo?


“Non mi ha cambiata. Devi essere te stessa sempre e comunque. Questo credo che sia importante, sia per la stima, sia per la fiducia reciproca, perché il mio pubblico è un pubblico da stimare, da proteggere, da coccolare. Per la mia gente rimango la bimba che ha visto crescere, che accudisce tutt’oggi. Ci sono delle nonne che mi abbracciano come se avessi ancora tre anni e cantassi allo Zecchino d’oro Il valzer del moscerino. In realtà, sono talmente frizzante e leggera nel mio essere donna, che, nonostante l’età, mi vedo sempre piccina, perché mi piace ridere, scherzare, giocare, fare i dispetti. Tutto questo fa parte del mondo dell’infanzia, poi si diventa grandi e si deve essere più posati. Io sono posatissima, equilibrata, ma questa parte di me, che ha smesso di crescere, mi dà forza e una bella energia”.


I tuoi amici di ieri sono anche quelli di oggi?


“Sì. I miei amici veri, quelli d’infanzia, sono pochi, ma sono rimasti gli stessi. Non hanno subìto la trasformazione della Cristina amica in Cristina star. Ancora oggi, con loro mi diverto, rivelo i miei segreti, mi confido, piango senza vergognarmi”.


Che cosa non ti piace della fama?


“Il fatto che per il tempo dello spettacolo ci si nasconda dietro una maschera per apparire o per sembrare ciò che in realtà non si è. Io credo che il pubblico ti debba amare per come sei veramente”.


Che cos'è la musica per te?


“È un mezzo che ti dà la possibilità di esprimerti e di unire tante generazioni”.


Molti ragazzini si identificano nei personaggi animati delle tue sigle. Lo vivi con un senso di responsabilità?


“Nei miei concerti si apre una porta magica. Si entra in un mondo di serenità e di gioia in cui le giovani generazioni di oggi cantano e ballano insieme a quelle di ieri, targate '80 e ‘90. Per me è sicuramente una grande responsabilità, ma i giovani sono molto meglio di come vengono descritti”.


Sei stata attrice nella serie Tv Kiss me Licia. Che ricordi hai di quell’esperienza?


“Kiss me Licia è stato un cartone animato molto seguìto e l’omonimo telefilm rimase in scia di quel successo. È stata una bellissima e piacevole esperienza, che ha regalato al pubblico il mio volto, oltre che la voce”.


Hai interpretato più di ottocento pezzi. Uno su tutti?


“Dovrei citarli tutti, ma dico proprio Kiss me Licia, perché io e Licia siamo quasi la stessa persona”.


Cristina D’Avena nel privato che cosa ascolta?


“Ascolto musica celtica, pop, canti gregoriani. Non mi piace la musica rock, perché mi innervosisce”.


Che cosa ti piace?


“Amo vivere in mezzo alla gente. Non mi piace stare da sola. Quando ho un momento tutto mio e sono obbligata a pensare, mi metto comoda, spengo le luci e imposto come sottofondo musicale un canto gregoriano oppure le canzoni di Enya. Tutto questo mi rilassa e mi permette di concentrarmi sui miei pensieri. Durante il giorno sono estremamente vitale, quasi una trottola. Poi, quando arriva il buio e la città dorme, io mi sveglio e creo le cose più belle: dischi, progetti, spettacoli. Di notte, quando nessuno mi ascolta, mi piace parlarmi, concentrarmi su me stessa e chiedermi tante cose del tipo: “Allora Cri com’è andata oggi? Ti sei piaciuta?”. E le risposte non mancano mai!”.


La sera dedichi anche tempo alle preghierine?


“Assolutamente sì. Sono devotissima a Sant’Antonio. Mi aiuta, mi ha aiutato e con lui ho un rapporto quasi umano. So che c’è e sento che mi protegge insieme a tutte le persone che amo. Il fatto di sorridere alla vita, di dare felicità e speranza, non è solo merito mio, ma di qualcuno che dall’alto mi dà la possibilità di farlo attraverso questo lavoro. Spesso mi ritrovo con bambini ammalati o persone sole. A loro basta vedermi una volta ogni tanto per ricaricarsi di energia e gioia di vivere. È meraviglioso!”.


Guardandoti indietro, c’è qualcosa che cambieresti nella tua vita?


“No, perché tutto quello che ho fatto o che faccio l’ho scelto io. Nessuno mi ha costretta e se c’è qualcosa di bello che ancora non ho fatto, la farò”.


Hai certamente realizzato il tuo sogno, ne hai altri nel cassetto?


“Realizzare un musical”.


Che cosa tireresti fuori dalla tasca, o meglio, come mi sta suggerendo mio figlio, dal gattopone di Doraemon?


“Hai un bimbo davvero molto preparato! Se potessi tirerei fuori la felicità, la gioia e il sorriso per tutti”.


Una ricetta contro la tristezza?


“Ascoltare la canzone di un cartone animato. Non importa quale. I risultati sono sorprendenti!”.


I tuoi genitori che cosa dicono della popolarità della loro bambina?


“Sono stati dei genitori fantastici. Papà medico e mamma casalinga, sono persone adorabili, che mi hanno aiutata standomi sempre vicino e dandomi tanto amore”.


Da grande che cosa vuoi fare?


“Laurearmi in medicina e mi manca pochissimo al traguardo. Da ragazza volevo fare la neuropsichiatra infantile, perché mi è sempre piaciuto capire gli altri e aiutarli. Sono convinta che, spesso, un abbraccio o una parola possono avere un grande valore terapeutico”.


Che cosa ti conquista del nostro territorio e che messaggio vuoi mandare ai tuoi fans?


“Quando vengo da queste parti trovo sempre un pubblico calorosissimo e fantastico, che mi esprime un amore infinito. Ringrazio tutti, vi adoro e vi mando un grosso bacio!”.


Grazie a te! E scusa per tutte le volte che ti ho chiamato Licia.

Silvia Gullino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di LaVoceDiAlba.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium