Federica Barbero, architetto con studio a Moretta, in provincia di Cuneo, è la responsabile regionale, per Fratelli d’Italia, del Dipartimento per la valorizzazione del territorio.
È candidata nelle liste di Fratelli d’Italia, sia per le elezioni della Regione Piemonte (per Cuneo e provincia) che per le europee nella circoscrizione nord-ovest (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia).
Barbero, impegnata nella tutela e promozione del territorio dei borghi italiani, ha elaborato un piano concreto per contrastare lo spopolamento e valorizzare il patrimonio storico, culturale e paesaggistico di questi piccoli centri.
“Desterà, forse, stupore il dato che segue: oltre la metà degli 8000 Comuni italiani rientra nelle cosiddette aree interne, cioè i territori del Paese più distanti dai servizi essenziali (istruzione, salute, mobilità).
In Piemonte, circa la metà del territorio, e il 15% della popolazione, ricade in questa categoria.
Parliamo di piccoli paesi, definiti in modo pittoresco “borghi”, che, per la loro posizione geografica e la connessa difficoltà di raggiungere centri che offrono i principali servizi, patiscono il dramma dello spopolamento.
Si tratta, molto spesso, di veri e propri scrigni ricchi di storia, arte, tradizioni ed economie locali di eccellenza. Un patrimonio inestimabile che non può essere dimenticato né lasciato morire.
Il primo passo per il recupero e la valorizzazione di questa grande ricchezza sta nel miglioramento delle comunicazioni, stradali e ferroviarie.
Tuttavia, per combattere la sfida dello spopolamento, causato da emigrazione e decessi non compensati da nascite, sostengo in pieno la proposta di Fratelli d’Italia per arginare questo trend inarrestabile: creare delle zone franche, dove i residenti vedano ridursi considerevolmente il carico fiscale, in ragione della distanza dalle facilitazioni garantite a chi vive nelle città.
Tutto questo è da affiancarsi al lavoro, presso le diverse realtà locali, anche attraverso lo stanziamento di opportuni fondi, per mantenere vive le tradizioni ed anche i dialetti, riscoprendo ad esempio le rappresentazioni teatrali in vernacolo.
Al tempo stesso, sarebbe opportuno favorire la conservazione e la promozione del patrimonio architettonico, anche grazie all’utilizzo intelligente degli strumenti informatici e del web”.