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Attualità | 28 dicembre 2023, 12:55

Caso Ferragni-Balocco: Gdf acquisisce materiali, l’influencer ingaggia task force per difendersi

Fiamme gialle al lavoro su mandato della Procura di Milano per acquisire la documentazione dell’autorità antitrust. Fascicolo d'indagine aperto anche a Prato. Esperti legali e di comunicazione nella squadra assoldata dall’imprenditrice

L'influencer Chiara Ferragni in un'immagine tratta dal suo profilo Instagram

L'influencer Chiara Ferragni in un'immagine tratta dal suo profilo Instagram

Dopo la denuncia presentata dal Codacons in 104 procure italiane e l’apertura di fascicoli d’indagine in quelle di Milano, Cuneo e ora anche di Prato, proseguono le attività investigative volte a verificare l’esistenza di eventuali profili di responsabilità penale nell’affaire del "pandoro rosa" targato Ferragni e Balocco.  

La maximulta e la richiesta della Guardia di Finanza

Negli ultimi giorni la Guardia di Finanza meneghina ha fatto richiesta di acquisizione – senza obbligo di esibizione – delle numerose carte raccolte dall’autorità antitrust per poter comminare ai due soggetti la maximulta da oltre un milione di euro legata ad alcune attività benefiche realizzate dalla influencer e imprenditrice milanese, tra cui proprio quella con l’azienda dolciaria di Fossano per la commercializzazione del “pandoro rosa” e quella delle uova di Pasqua con Dolcipreziosi, altra operazione finita sotto i riflettori delle autorità.

Nello specifico l’iniziativa realizzata con Balocco avrebbe visto l’azienda dolciaria fossanese donare 50.000 euro all’ospedale "Regina Margherita" di Torino, ma precedentemente alla vendita del pandoro. Il cachet richiesto e ottenuto da Ferragni per la sua attività di promozione sarebbe stato superiore al milione di euro

[Il pandoro Balocco firmato da Chiara Ferragni]

Fascicolo aperto contro ignoti

Milano e Cuneo fanno parte delle 104 procure presso le quali Codacons e Assourt hanno presentato propri esposti in merito alla vicenda già oggetto di esame da parte dall’antitrust. Entrambe hanno aperto fascicoli contro ignoti e per ora senza ipotesi di reato.

La richiesta delle Fiamme Gialle va proprio in questa direzione: analizzata la corposa documentazione, sarà necessario consegnare al procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco una relazione che evidenzi le eventuali ipotesi di reato. E quindi operare le conseguenti iscrizione nel registro degli indagati.

Ferragni non "posta", ma alza la guardia

Mentre la macchina investigativa si muove, l’attività social di Ferragni si è ridotta al lumicino. Nel giro di qualche settimana il profilo Instagram della influencer più nota d’Italia ha perso oltre 100.000 follower, ma su un totale di 30 milioni. L’ultimo post che vi è comparso è il tanto discusso videomessaggio di scuse mentre giornali e rotocalchi fanno a gara per dare conto di come la donna non sarebbe nemmeno più uscita di casa se non per una rapida passeggiata nel parco coi figli e la madre.

Dove invece Ferragni non si sarebbe fermata è nella corsa agli armamenti per far fronte ai risvolti – legali e non –  del "pandoro gate". A riprova del fatto che, seppur la sovrapposizione del mondo digitale su quello analogico, dinamica su cui proprio gli influencer trovano le proprie radici e il proprio senso, sia processo ormai probabilmente irreversibile, la questione non si può ridurre al semplice dibattito da agorà internettiana.

Anche qui è la stampa nazionale a dare conto delle iniziative con le quali l'imprenditrice social avrebbe costituito la sua guardia d’onore, mettendo insieme una task force nella quale il noto studio milanese “Gianni e Origoni” avrebbe il compito col compito di gestire le questioni legali, societarie e civilistiche, l’avvocato Marcello Bana gli aspetti legati al diritto penale e l’esperto di comunicazione e "web reputation" Auro Palomba quello di conferire nuova credibilità alla sua immagine.

Il team dovrà principalmente salvaguardare i contratti dell’influencer coi grandi brand internazionali - Pantène, Morellato, Nespresso, ma soprattutto Tod’s, del cui consiglio di amministrazione la Ferragni fa parte dall’aprile 2021 - , evidentemente a rischio in una sorta di “effetto domino” proprio dei tempi di oggi e che ha già visto il noto marchio Safilo interrompere la sua collaborazione (prevista sino al 2026) per realizzare gli occhiali a marchio Chiara Ferragni.

[Nei giorni scorsi il messaggio di scuse della influencer]

Simone Giraudi

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