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Attualità | 05 luglio 2023, 15:05

Tenda, la sindaca Avena: "Chiediamo un tecnico super partes che dica quando finiranno davvero i lavori"

Duro anche Martinetti, consigliere regionale dei Cinque Stelle. Su quanto dichiarato da Cirio e Gabusi dopo la nota di Anas, scrive: "Cosa ci sia da essere soddisfatti lo sanno solo loro due, che forse sognano già un taglio del nastro a pochi mesi dalle elezioni regionali"

Tenda, la sindaca Avena: "Chiediamo un tecnico super partes che dica quando finiranno davvero i lavori"

Il giorno dopo il comunicato di Anas, arrivato verso le 20 alle redazioni giornalistiche, nel quale si parla del posticipo, di "appena" un paio di mesi, dell'eventuale apertura del passaggio, in modalità cantiere, attraverso la nuova canna del tunnel di Tenda, il territorio chiede verità.

Che significa modalità cantiere? Se ne parla da mesi e mesi, ma nessuno sa quale sia. Inoltre, questa mai chiarita modalità prevedeva il passaggio in una galleria non ancora completa della parte impiantistica, ma con già il viadotto installato, collaudato e transitabile.

Il ponte non c'è ancora. Si sa solo che è stato ordinato. 

In valle Roya, devastata dall'alluvione, i nuovi ponti a sostituzione di quelli distrutti dalla tempesta Alex hanno richiesto tempi prossimi all'anno prima di poter essere transitabili. Quindi? Se questi sono i tempi, andiamo almeno all'estate 2024. Entro giugno 2024, invece, sostiene Anas.

Se già da fine 2023 si passerà in modalità cantiere - cosa tutta da chiarire, visto che la questione sicurezza non è da poco e dovrebbe almeno essere in funzione l'impianto di aerazione - lo si farà dunque attraverso il guado utilizzato dai camion che lavorano al cantiere? E come la metteremo con il meteo dicembrino, dato che siamo su una strada a 1.400 metri di quota?

Tutte domande senza risposta.

Un lettore del quotidiano appartenente al nostro gruppo editoriale, Sanremonews, ha inviato una lettera che dice molto sugli umori e sulla sfiducia della popolazione, non solo della provincia di Cuneo, ma anche di quella imperiese.

“Ancora una volta, e sicuramente non sarà l'ultima, gli onesti abitanti delle valli servite dal prezioso erigendo tunnel sono rimasti delusi e molto amareggiati dalle decisioni degli addetti ai lavori (naturalmente si fa per dire… lavori). Tornano alla mente le roboanti frasi dopo la tragica alluvione; quella classica che va tutt'oggi di moda è ‘non vi lasceremo soli’. Può darsi che non saremo soli, ma certo male accompagnati, come recita il vecchio adagio. Altrove si stanno gettando le basi per faraoniche costruzioni di avveniristici ponti su stretti, mentre nelle nostre valli non si riesce a costruire un più utile e prosaico tunnel. Intanto le genti illuse e vilipese aspettano, mentre i nasi degli eterni pinocchi si allungano sempre di più”.

La voce più severa, da sempre, è quella di Germana Avena, un po' Cassandra e un po' Grillo Parlante nell'annosa vicenda del Tenda. Sindaca di Roccavione, è anche presidente dell'Unione dell'Unione Montana Alpi Marittime. L'unica che, nel continuo aggiornamento sui metri di galleria scavati rispondeva sempre: "E' un dato che non conta niente. Bisogna fare tutto il resto".

Non ha mai creduto al cronoprogramma di Anas, definendolo impossibile, nonostante "alla gente della valle si fosse sempre giurato e stragiurato che per ottobre il passaggio sarebbe stato possibile".

"Ho trovato surreale il comunicato di Anas, una vera presa in giro. Ormai mi sento a disagio a parlare di Tenda, mi viene il prurito solo a nominarlo", sottolinea non senza sarcasmo. 

E poi una proposta, non nuova da parte sua: "I politici chiedano un'ispezione seria del cantiere da parte di un esperto indipendente, che non racconti frottole. Deve poter visionare i lavori e dire quanto tempo ci vorrà a terminare l'opera, tenendo conto di tutte le variabili, a partire da quelle meteorologiche. Il territorio vuole la verità. Non siamo dei bambini a cui dare le caramelle, quel tunnel è vitale non solo per la valle. Lasciamo perdere il passaggio provvisorio, lasciamo perdere il vecchio tunnel. Tutti gli sforzi devono concentrarsi sulla nuova canna, che va finita e resa percorribile in modo definitivo. Poi si ragionerà sul vecchio tunnel..."

Verità. Non si vuole altro. Anche scomoda. "Tanto noi siamo abituati a prenderci le patele", conclude amaramente la Avena.

Duro anche Ivano Martinetti, consigliere regionale del M5S, che attacca Cirio e Gabusi sulla soddisfazione espressa dopo il comunicato di Anas. "Le cose sono due, Cirio e Gabusi non comprendono oppure fingono di non comprendere la nota di Anas. Il documento parla chiaro: sono necessari “approfondimenti tecnici” per l'apertura in via provvisoria del Tenda entro il 2023. Nulla di certo dunque, niente di niente. Ma tanto basta a presidente e assessore per cantare vittoria. Cosa ci sia da essere soddisfatti lo sanno solo loro due, che forse sognano già un taglio del nastro a pochi mesi dalle elezioni regionali. Una inaugurazione farlocca, come sono ormai abituati a fare, un chilometro alla volta, con la Asti-Cuneo. E se non dovesse accadere anche al Tenda, beh sarà sicuramente colpa di qualcun altro.

Al posto di giocare con dichiarazioni ed i comunicati stampa, Cirio e Gabusi dovrebbero rimboccarsi le maniche convocando subito Anas e azienda appaltatrice e poi pretendere risorse certe dal Governo".

Barbara Simonelli

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