Dopo la carne e il pesce in provetta arriva anche il latte sintetico con Israele che si appresta a diventare uno dei primi Paesi al mondo a vendere veri e propri prodotti lattiero caseari senza mucche. È l’allarme lanciato da Coldiretti e Filiera Italia che, nell’ambito della più importante fiera dell’agroalimentare in Italia a Milano, Tuttofood, hanno lanciato con Assica, Assolatte, Unaitalia e Assocarni la prima alleanza contro l’assalto del cibo sintetico alle tavole mondiali e a comparti strategici del vero Made in Italy agroalimentare, dalla carne ai salumi, dal latte ai formaggi.
Il Ministero della Sanità di Israele – spiega Coldiretti Cuneo, che a TuttoFood ha portato oltre 300 imprenditori agricoli dalla Granda – ha concesso alla società Remilk, che sta già producendo su scala industriale in diverse aree del mondo, di vendere al pubblico i suoi prodotti lattiero-caseari nati in laboratorio senza aver mai visto neppure l’ombra di una mucca usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreattori per la crescita accelerata con un processo simile a quello usato un po’ per tutti gli alimenti creati in laboratorio, o “a base cellulare” come suggerito da FAO e OMS.
“La verità è che non si tratta di cibo ma di un prodotto ingegnerizzato, con processi di lavorazione molto più simili a quelli dei farmaci e proprio in questo ambito devono essere valutati” afferma il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada, nel sottolineare che “nei prodotti a base cellulare si utilizzano ormoni che invece sono vietati negli allevamenti europei dal 1996”.
“Abbiamo acceso i riflettori – evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – su un business in mano a pochi ma molto influenti nel mondo che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda mettendo a rischio la stessa democrazia economica e alimentare”.
La Coldiretti ha già raccolto un milione di firme in Italia a sostegno della legge per fermare i cibi sintetici in assenza di adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza alimentare ed ambientale. Una mobilitazione che ha raccolto un consenso trasversale anche nella Granda, con oltre 12.000 cittadini firmatari e il 60% dei Comuni a favore della petizione Coldiretti. Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento.
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