Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato lunedì 3 novembre.
Che Cuneo fosse una realtà dove la criminalità risulta piuttosto contenuta e in miglioramento rispetto al passato, lo avevamo già appreso dai dati resi noti dall'ultimo monitoraggio sulla sicurezza urbana del 16 ottobre scorso della Prefettura e del Comune, a seguito della riunione del comitato ordine e sicurezza pubblica. I dati forniti dalle forze dell'ordine relativi ai primi nove mesi di quest’anno avevano delineato un quadro incoraggiante.
Un trend che viene confermato anche dalla classifica pubblicata oggi dal Sole 24 Ore. La provincia di Cuneo si piazza al 98esimo posto per criminalità, con 2.464,1 denunce ogni 100mila abitanti pari a 14.333 totali, posizionandosi tra le migliori e più sicure d'Italia, appena sopra le ultime cinque.
Un risultato che si rapporta alle altre province italiane, con Milano in testa, la peggiore, e Oristano 106esima ultima, la migliore. Ciononostante, la Granda rispetto allo scorso anno fa, però, registrare un incremento di 204 denunce.
I dati fotografano i delitti segnalati all’autorità giudiziaria dalle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato , Polizia Penitenziaria, DIA, Polizia Municipale, Polizia Provinciale, Guardia Costiera). Per elaborare le classifiche provinciali il numero di reati segnalati è stato rapportati alla popolazione residente (Istat al 1 gennaio 2025 ).
Nel dettaglio, alcune tipologie di reato mostrano criticità emergenti, soprattutto in relazione alla crescita dei fenomeni informatici e ai reati contro il patrimonio.
Sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile – 73° posto
1,4 denunce ogni 100mila abitanti (8 totali)
Un numero contenuto, ma significativo per la gravità delle condotte coinvolte. La posizione di Cuneo, pur medio-bassa, suggerisce episodi isolati ma preoccupanti, specie se connessi a internet o a sfruttamento di minori.
Lesioni dolose – 96° posto
81,3 denunce ogni 100mila abitanti (473 totali)
Cuneo registra un livello molto basso di violenza fisica volontaria rispetto ad altre province italiane. Questo riflette un contesto generalmente tranquillo e un tasso contenuto di conflittualità sociale.
Danneggiamenti – 64° posto
368,8 denunce ogni 100mila abitanti (2.145 totali)
I danneggiamenti rappresentano una delle tipologie più diffuse. Pur non trattandosi di reati violenti, evidenziano episodi di vandalismo, ritorsioni o danneggiamenti a beni privati e pubblici, che meritano attenzione, soprattutto in aree urbane e industriali.
Incendi – 75° posto
4,5 denunce ogni 100mila abitanti (26 totali)
Numero modesto, ma da monitorare, specialmente in periodi estivi o in contesti rurali, dove gli incendi possono avere conseguenze ambientali ed economiche significative.
Furti – 84° posto
804,6 denunce ogni 100mila abitanti (4.680 totali)
I furti restano la forma di reato più frequente in provincia, anche se la posizione in classifica mostra che Cuneo è comunque tra le aree meno colpite in Italia. Le denunce riguardano principalmente furti in abitazione, di veicoli o in esercizi commerciali.
Rapine – 86° posto
14,1 denunce ogni 100mila abitanti (82 totali)
Fenomeno poco diffuso: le rapine risultano rare, soprattutto rispetto ai grandi centri urbani. Ciò contribuisce all’immagine di Cuneo come provincia sicura sul piano della criminalità violenta.
Reati legati agli stupefacenti – 86° posto
32,0 denunce ogni 100mila abitanti (186 totali)
Anche qui la frequenza è limitata, ma le denunce possono rappresentare la punta dell’iceberg di un consumo diffuso. Il dato segnala un’attività di controllo presente, ma non emergenziale.
Truffe e frodi informatiche – 47° posto
456,6 denunce ogni 100mila abitanti (2.656 totali)
È la voce più preoccupante: Cuneo risulta a metà classifica nazionale, con un numero di casi elevato. Le truffe online e le frodi digitali sono in forte crescita e rappresentano oggi la principale minaccia alla sicurezza dei cittadini, soprattutto anziani e utenti poco esperti.
Questo dato riflette la diffusione del cybercrimine, con raggiri via internet, phishing, truffe su piattaforme di e-commerce e social network.
Estorsioni – 93° posto
13,4 denunce ogni 100mila abitanti (78 totali)
Livello molto basso, ma non trascurabile. Le estorsioni possono riguardare ambiti economici o digitali (come richieste di denaro online o minacce). Non emergono segnali di criminalità organizzata radicata, ma serve vigilanza.
Danneggiamento seguito da incendio – 96° posto
3,1 denunce ogni 100mila abitanti (18 totali)
Fenomeno residuale, ma con episodi potenzialmente gravi. Spesso legato a conflitti privati o atti vandalici mirati.
Contrabbando – 42° posto
0 denunce
Il fenomeno risulta assente o marginale in provincia, segno di bassa incidenza della criminalità economica organizzata su questo fronte.
Usura – 62° posto
0 denunce
Nessuna denuncia ufficiale. Tuttavia, l’assenza di dati non esclude la presenza di casi sommersi, spesso non segnalati per timore o vergogna.
Le aree di maggiore attenzione riguardano le truffe e frodi informatiche, in costante aumento; i danneggiamenti e i furti, che rappresentano la parte più consistente delle denunce; la prevenzione dei reati contro minori e la vigilanza sul web.
Nel complesso, il quadro restituisce una realtà tranquilla ma non esente da rischi, soprattutto sul fronte dei reati digitali e dei crimini economici di nuova generazione.
Le relazioni del questore Carmine Grassi e del comandante dei carabinieri Marco Piras avevano registrato, rispetto ai primi 9 mesi del 2024, numeri in calo in materia di reati (-17% in totale): calano i furti (-28%), come anche le rapine (-50%), le truffe e frodi informatiche (-28%), i danneggiamenti (-22%) e le violenze sessuali (-50%). A restare stabili sono i reati legati a stupefacenti ed estorsioni.
A fronte del calo dei reati, le attività investigative hanno consentito un aumento dell’individuazione e identificazione dei responsabili, molti dei quali in stato di arresto o denunciati a piede libero. Il miglioramento della situazione è emerso anche dalla relazione della polizia locale, che segnala una riduzione degli episodi di vandalismo, rispetto ai quali tuttavia non cala l’attenzione.














