/ I più letti della settimana

I più letti della settimana | 09 novembre 2025, 15:02

Zero termico a 4.000 metri e inverni poveri di neve: il Piemonte investe 250 mila euro per la sicurezza in montagna

Arpa presenta mercoledì 20 novembre il rendiconto nivometrico 2024-2025: deficit tra -20% e -40%, ma crescono gli incidenti da valanga. La Regione rafforza le Commissioni Locali Valanghe

Zero termico a 4.000 metri e inverni poveri di neve: il Piemonte investe 250 mila euro per la sicurezza in montagna

Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato mercoledì 5 novembre.

Nella notte tra martedì 4 e mercoledì 5 novembre, lo zero termico è salito fino a 3.995 metri nelle montagne cuneesi, secondo i dati del radiosondaggio atmosferico di Cuneo-Levaldigi, come conferma il fisico meteorologo RAI Andrea Vuolo in un post sui social: "Come fossimo in piena estate".

Nella prima settimana di novembre, in provincia di Cuneo la quota dello zero termico – ossia l'altitudine alla quale la temperatura dell'aria raggiunge gli 0 °C – si è mantenuta particolarmente elevata, attestandosi intorno ai 3.500-3.800 metri, ben al di sopra della media storica per inizio novembre (circa 2.279 m). Con questi valori anomali, le precipitazioni sarebbero nevose solo in vetta al Monviso, l'unica cima del Cuneese che supera i 3.500 metri, mentre pioverebbe su Argentera, Corno Stella, Gelas o Matto.

[La cima del Monviso]

Nel novembre 2022 la media mensile era risultata attorno ai 2.537 metri, mentre nel novembre 2024 si sono registrate condizioni particolarmente anomale, con valori superiori ai 4.200 metri in località alpine svizzere, evidenziando un trend di crescente elevazione della quota dello zero termico.

Un quadro che si inserisce in una stagione invernale già critica. Secondo il rendiconto nivometrico 2024-2025 per le Alpi Piemontesi, che Arpa Piemonte presenterà mercoledì 20 novembre, la scorsa stagione è stata caratterizzata da nevicate molto scarse, con un deficit complessivo tra il -20% e il -40%.

Nonostante la penuria di neve, non sono mancati eventi intensi che hanno causato disagi e criticità nelle aree antropizzate di fondovalle, soprattutto nella fase finale della stagione. Un dato preoccupante riguarda gli incidenti da valanga: per il Piemonte, la stagione 2024-2025 si colloca al sesto posto degli ultimi 42 anni per numero di incidenti, con 11 casi registrati, 21 persone coinvolte e 3 decedute.

Il cambiamento climatico e l'innalzamento del limite delle nevicate porta a eventi di pioggia su neve, con conseguenze importanti sulla stabilità del manto nevoso e ricadute ecologiche sul sistema neve-suolo-acqua. Tra i fenomeni emergenti si registrano i cosiddetti slush flows, valanghe caratterizzate dalla presenza di abbondante acqua allo stato liquido, osservati con crescente frequenza nel corso della scorsa stagione invernale dalle Commissioni Locali Valanghe. Si tratta di una tipologia di valanga ancora poco comune sulle Alpi, ma in aumento, che richiede nuove chiavi di analisi basate su modellistica numerica per una corretta prevenzione e gestione del rischio.

[Un esempio di slush flow, valanga con grande quantità di acqua allo stato liquido /crediti fotografia Norwegian Geotechnical Institute]

In questo contesto di condizioni meteorologiche sempre più imprevedibili, la Regione Piemonte ha deciso di rafforzare il presidio del territorio montano stanziando 250 mila euro per sostenere l'attività delle Commissioni Locali Valanghe, gli organi tecnici che, all'interno delle Unioni Montane, collaborano con i sindaci nella gestione del rischio valanghe e nel monitoraggio dei fenomeni nivologici sui territori alpini.

Le risorse, provenienti dal Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane (FOSMIT), permetteranno di finanziare l'acquisto di strumenti e tecnologie per la prevenzione e la sicurezza, fondamentali per la sorveglianza e la gestione dei rischi in ambiente montano. Tra le attrezzature: stazioni nivo-meteorologiche automatiche e sensori di nuova generazione, strumenti di telerilevamento e sistemi per la rilevazione dei fenomeni valanghivi, aste nivometriche manuali per la misurazione degli accumuli di neve, e pannelli informativi di segnalazione a supporto della comunicazione con la popolazione.

Il contributo regionale coprirà fino al 100% della spesa ammissibile, con un importo massimo di 25 mila euro per ciascuna Unione Montana. Possono partecipare al bando tutte le Unioni montane piemontesi che abbiano istituito la propria Commissione Locale Valanghe.

«La sicurezza in montagna non si improvvisa, ma nasce da una visione chiara e da investimenti costanti – sottolinea l’assessore alle Opere pubbliche e alla Difesa del suolo e Protezione civile, Marco Gabusi –. Con questo intervento confermiamo la volontà della Regione Piemonte di essere al fianco dei territori, fornendo strumenti concreti a chi ogni giorno è in prima linea nella gestione dei rischi naturali. Le Commissioni Locali Valanghe rappresentano un presidio fondamentale di conoscenza e responsabilità: rafforzarle significa investire in prevenzione, ma anche dare fiducia a una montagna che vuole essere sempre più sicura, viva e capace di costruire il proprio futuro».

«Questo provvedimento rafforza la rete di sicurezza e conoscenza che tutela le nostre montagne – sottolinea l’assessore regionale allo Sviluppo e alla Promozione della Montagna, Marco Gallo –. Le Commissioni Locali Valanghe sono un presidio prezioso, fatto di tecnici, operatori e volontari che conoscono a fondo il territorio. Investire in strumenti moderni e in formazione significa prevenire, salvaguardare vite umane e sostenere chi lavora ogni giorno per la sicurezza delle nostre comunità alpine».

[Marco Gallo, assessore regionale allo Sviluppo e alla Promozione della Montagna]

Le Commissioni Locali Valanghe, istituite ai sensi della legge regionale 14/2019, rappresentano un punto di riferimento per la raccolta e l’analisi dei dati meteo-nivologici e forniscono ai sindaci indicazioni operative nei momenti di emergenza.

Negli ultimi anni la Regione Piemonte ha sostenuto il loro lavoro con corsi di aggiornamento, dotazioni tecniche e strumenti digitali, consolidando una rete di collaborazione tra Unioni Montane, Protezione Civile e Settore Geologico regionale.

La nuova misura si inserisce in un quadro più ampio di azioni per la prevenzione del rischio e la valorizzazione delle aree montane, finanziate grazie al Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane (FOSMIT), che nel 2025 ha destinato al Piemonte oltre 23 milioni di euro per progetti di prevenzione del rischio e tutela ambientale, mantenimento dei servizi essenziali e sviluppo sostenibile dei territori montani.

redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium