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Attualità | 23 settembre 2025, 12:37

Autotrasporto in ginocchio: chiuso il traforo del Bianco, caos sulla Torino-Savona

Confartigianato denuncia la crisi del settore tra cantieri e rallentamenti: "Servono ristori e gratuità dei pedaggi nei tratti in manutenzione"

Autostrada Torino-Savona, immagine di repertorio

Autostrada Torino-Savona, immagine di repertorio

Con la fine dell’estate si raccende l’autunno caldo per le autostrade e gli autotrasportatori.

Ad attendere al varco il comparto dell’autotrasporto sono i tre mesi di chiusura, fino all’inizio di dicembre, per il traforo del Monte Bianco, per consentire interventi di manutenzione straordinaria. Una situazione che potrebbe impattare pesantemente su chi spedisce o riceve merci dalla Francia e dal Centro Europa.

A questa situazione di criticità, si aggiunge la ripresa dei lavori sulla A6 dopo la pausa estiva, con l’aggiunta di due maxi-cantieri all’altezza di Savona.

«Anche se abbiamo un passaggio secondario con il valico stradale del Frejus – commentano da Confartigianato Claudio Berardo e Giovanni Rosso, rispettivamente rappresentante provinciale e regionale degli Autotrasportatori – l’impatto per gli autotrasportatori è negativo per il rallentamento e gli ingorghi che inevitabilmente scaturiscono da una situazione logistica al collasso. Per non parlare degli extra costi e una dilatazione dei tempi di percorrenza».

«Per quanto riguarda la situazione della Torino-Savona – continuano dall’Associazione di Categoria - i disagi e i rallentamenti rendono faticosa e sincopata la percorrenza di molti tratti.  Queste criticità rappresentano un danno importante per il mondo produttivo, per non parlare del maggiore inquinamento per l’ambiente».

«Sia chiaro: - concludono i rappresentanti di Confartigianato – la manutenzione deve essere fatta, ma non possiamo, per questo, penalizzare ulteriormente il comparto dell’autotrasporto sul quale gravano difficoltà ormai ataviche come la carenza di personale, gli extracosti di percorrenza e il ridimensionamento del volume d’affari dovuto anche alla situazione geopolitica in atto. Voglio ricordare che alcuni nostri committenti sono delle multinazionali che esportano in tutta l’EU e in questo momento procedono, giocoforza, a rilento. Per affrontare queste criticità chiediamo un sostegno, dei ristori e la possibilità di non pagare i transiti nei tratti cantierizzati».

cs

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