Attese e annunciate, non sono tardate ad arrivare le reazioni del mondo del turismo albese agli strali coi quali Angelo Gaja, da sempre una voce fuori dal coro nel già frammentato universo della viticoltura di casa nostra, si è lanciato nel corso della sua ospitata all’annuale assemblea di Confindustria Cuneo.
Tenuto martedì presso il Centro congressi della Provincia a Cuneo, il consesso aveva visto il re del Barbaresco tra i protagonisti dei tre talk organizzati dall’unione provinciali degli industriali. Un’occasione nella quale l’85enne produttore, da mezzo secolo figura tra le più celebrate nel panorama dell’enologia mondiale, non ha fatto mistero della sua peculiare verve e nemmeno della sua personale – ma ben nota– visione di quello che dovrebbe essere il turismo ai piedi delle colline baciate dall’Unesco. Un punto di vista a ben guardare coerente con la filosofia che da sempre caratterizza l’approccio produttivo e commerciale del Gaja imprenditore e della sue rinomate cantine: prodotti di altissima qualità, rivolti a una platea esclusiva e soprattutto altospendente.
FROTTE DI TURISTI CON LO ZAINETTO
"Sentiamo continuamente dire che i turisti non sono mai troppi, che non bisogna pronunciare la parola 'overtourism' perché è una bestemmia e ogni 15 giorni sulla stampa locale si snocciolano i numeri dei turisti. Avete mai visto la Ferrero o la Merlo comunicare il fatturato ogni 15 giorni?", ha detto di fronte alla platea di industriali invitati dal presidente Costamagna. "Io penso che si siano superati i limiti – ha aggiunto precisando le proprie riserve su certe modalità di promuovere il territorio -. Il turismo ha poca produttività, ha salari bassi e toglie personale a industria e servizi (…)".
E ancora: "Ad Alba per Vinum hanno organizzato la più grande enoteca d’Italia a cielo aperto, con strade e piazze chiuse e per entrare devi pagare. Insieme al vino danno anche lo 'street food di Langa', che io non ho mai visto. Comunque, attira gli enoturisti. Mi piacerebbe che, quando si occupa suolo pubblico a discapito dei cittadini, specialmente nei giorni di festa, quel suolo pubblico fosse pagato e pagato caro. E non al Comune, ma con denaro in beneficenza. Non possiamo mettere un biglietto di ingresso, ma temo andrà sempre peggio, arriveranno frotte di turisti con lo zainetto, portandosi il cibo da casa pronti a 'instagrammare' e scappare (…)".
"DELUSI, IMBARAZZATI E INCREDULI"
"Le parole di Gaja lasciano tutto il gruppo di lavoro e gli stakeholder delusi, imbarazzati, increduli" dice subito Axel Iberti, da pochi mesi alla guida dell’Ente Fiera di Alba dopo la lunga stagione di Liliana Allena. "Per amore di verità – continua Iberti –, oltre che per il rispetto che dobbiamo ai grandi vignaioli che hanno ideato la manifestazione decidendo di creare valore e generare un impatto positivo per tutto il territorio, su tutti Giacomo Oddero cui questa edizione è stata dedicata, è opportuno difendere il buon nome della manifestazione, frutto del lavoro dell’Ente Fiera, concertato con le istituzioni del territorio, a partire dal Comune di Alba, e dialogando costantemente con i Consorzi di tutela, coinvolgendo oltre 200 produttori che apprezzano il valore indiscusso dell’evento, e delle centinaia di volontari dei Borghi albesi riuniti sotto il cappello della Giostra delle Cento Torri".
"PIAZZE APERTE E ACCESSI GRATUITI"
"Nel rispetto delle opinioni di tutti – prosegue il presidente –, chiariamo: l’accesso alle piazze albesi, che rimangono sempre aperte al pubblico, è completamente gratuito. L’occupazione di uno spazio pubblico prevede la corresponsione dei diritti di plateatico, che Vinum paga, al pari di tutte le manifestazioni che si svolgono in città. Sono soldi pubblici, in virtù dei quali il Comune offre servizi alla cittadinanza. Non solo: oltre a pagare per il suolo pubblico, esiste un contratto di licenza per l’uso del marchio 'Vinum’, per il quale l’Ente Fiera versa al Comune un corrispettivo economico".
Infine l’invito: "Siamo felici dell’attenzione di Angelo Gaja per la manifestazione, invitandolo a partecipare alla prossima edizione di Vinum, così che possa apprezzare lo Street food ëd Langa pensato per offrire un assaggio di qualità della nostra filiera agroalimentare. Sarà occasione per confrontarsi e dialogare, scoprendo la passione e gli obiettivi condivisi che animano tutte le persone che lavorano per amore del nostro territorio”.
"IL CANONE DI SUOLO PUBBLICO GIA’ INVESTITO IN STRADE, ASILI E PARCHI"
Alla replica di Iberti si affianca quella del sindaco Alberto Gatto, che di professione è peraltro enologo in una nota cantina di La Morra, e della sua assessora delegata Caterina Pasini. “Ogni spunto di riflessione è interessante per migliorare e migliorarsi e innovare – esordiscono –. Inviteremo Angelo Gaja, prestigioso produttore vitivinicolo, a Vinum, in modo che possa concretamente conoscere la manifestazione e confrontarsi su di essa e sulle diverse iniziative che si svolgono nella nostra città. (…) tutti gli eventi organizzati ad Alba pagano l’occupazione di suolo pubblico, compresi ovviamente Vinum e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che negli anni hanno portato nel mondo il nome della nostra città e di tutto il territorio. Ed è giusto così, perché quando si parla di spazio pubblico, si parla dello spazio di tutti".
Ancora: "(…) il canone di suolo pubblico, come tutte le altre entrate, una volta versato al Comune, non finisce in beneficenza, ma viene investito in strade, asili e parchi. Vengono erogati servizi per famiglie e imprese. Come Amministrazione siamo in costante dialogo con tutti i soggetti istituzionali, le associazioni di categoria e gli enti che lavorano e collaborano nel settore turistico, perché siamo consci degli enormi vantaggi, ma anche dei rischi e dei disagi. Cerchiamo sempre di fornire un’offerta turistica di alto livello, per attirare turismo di qualità, coniugandola con un’eccellente qualità della vita per chi risiede ad Alba e vive Alba tutto l’anno”.