Tra i grandi protagonisti della 70ª edizione dei David di Donatello c’è anche lo sceneggiatore braidese Stefano Sardo. Serata da incorniciare quella di mercoledì 7 maggio nella suggestiva cornice dello Studio 5 di Cinecittà all’annuncio della vittoria del premio più prestigioso del cinema italiano.
Il David di Donatello per la Migliore sceneggiatura non originale è finito infatti tra le sue mani per una gioia condivisa con Valeria Golino, Luca Infascelli, Francesca Marciano e Valia Santella.
Insieme hanno firmato L’arte della gioia, il film tratto dal romanzo postumo di Goliarda Sapienza (serie Sky Original di Valeria Golino, uscito in sala in due parti con Vision Distribution). È stato premiato il loro straordinario lavoro di adattamento, capace di restituire con forza e sensibilità la complessità e la ricchezza dell’opera originale.
L’Arte della Gioia racconta la drammatica e avventurosa vita di Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora.
Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.
Nella categoria dedicata alla Migliore sceneggiatura non originale, la competizione è stata di altissimo livello, con opere che hanno saputo distinguersi per profondità e potenza narrativa. Tra i candidati figuravano: Campo di battaglia di Gianni Amelio e Alberto Taraglio; Familia di Adriano Chiarelli, Francesco Costabile e Vittorio Moroni; Il ragazzo dai pantaloni rosa di Roberto Proia; Napoli - New York di Gabriele Salvatores.
Un panorama ricco e variegato, che riflette la vitalità e la creatività del cinema italiano contemporaneo.