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Attualità | 10 aprile 2024, 07:07

Alba e Bra non sono più la Cenerentola della sanità piemontese: quota capitaria aumentata del 23% in quattro anni

Nel 2019 si attestava sui 1.550 euro a persona, mentre nel 2023 supera i 1.920 euro. Si tratta della crescita più consistente per quanto riguarda le cifre erogate alle diverse aziende sanitarie

L'ospedale "Ferrero" di Verduno

L'ospedale "Ferrero" di Verduno

Il finanziamento regionale, la cui componente principale è rappresentata dalla cosiddetta "quota capitaria" (ossia il pro capite per ciascun cittadino residente destinato alle cure), è stata notevolmente incrementata dalla Regione negli ultimi anni. Nel 2019 si attestava sui 1.550 euro, mentre nel 2023 supera i 1.920 euro (+23%), con un incremento, in valore assoluto, di circa 55 milioni di euro, corrispondenti al maggior fabbisogno aziendale conseguente all’apertura del presidio Ferrero. Si tratta dell'aumento maggiore fra tutte le aziende sanitarie piemontesi.

Si tratta di un valore ideale e si calcola dividendo l'assegnazione complessiva di risorse regionali per il numero di residenti e rappresenta il margine di operatività delle singole aziende. Copre quasi la totalità dei fondi ricevuti per garantire l'assistenza ambulatoriale, ospedaliera, i costi di medicina generale e la cura degli anziani. Per la valenza strategica dell'ospedale Ferrero di Verduno, l'assessore alla Sanità Luigi Icardi ha previsto, inoltre, per il 2024 un contributo ulteriore di 15 milioni.

Daniele Vaira

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