/ Attualità

Attualità | 08 marzo 2023, 09:18

Il mito del letto di Procuste e la Festa delle Donne

Le tesi scientifiche dicono che l’uomo ha il cervello più grande ma più lento: l’adattamento sarà la chiave per raggiungere le pari opportunità?

Il mito del letto di Procuste e la Festa delle Donne

Nel giorno della Festa delle Donne noi ometti siamo sempre un po’ in imbarazzo.

Oh, sappiamo bene che anche il nostro cervello ha una parte femminile (meno male…) e che sarebbe festa anche per noi. E sappiamo che quello delle donne, nella maggior parte dei casi, funziona meglio.

È più rapido, connette al volo, sa fare velocemente un sacco di cose, come avesse un sistema operativo complessivamente più performante.

D’altronde sappiamo che nella pratica solo due cose facciamo meglio noi uomini: svitare i tappi delle passate di pomodoro e mettere il teflon ai rubinetti, attività dopotutto secondarie.

In questa giornata e anche prima, si leggono pareri interessanti sulla convivenza uomo-donna legati alle fantomatiche pari opportunità e a volte ad esprimerli sono alte cariche dello Stato, assolutamente certe che tutta la faccenda si risolverà quando avremo una donna grassa, brutta e scema al governo o al Quirinale (questo non l’ho capito bene), ma temo si sia fuori strada.

La superiorità di cui sopra dev’essere studiata diversamente, per colmare il divario che ci pone decisamente al di sotto delle donne.

Credo sarebbe utile riflettere sul mito di Procuste, perché è lì il gap da colmare.

Il brigante Damaste, soprannominato chissà perché Procuste, era un tipo bizzarro.

In casa teneva due letti, uno molto grande e uno assai piccolo. Chi cadeva fra le sue grinfie veniva valutato, e se era di buona altezza finiva nel letto piccolo e gli si asportavano le parti eccedenti, se era piccolino finiva nel letto grande e veniva allungato alla bisogna. Doveva avere la fissa del giusto colmatore.

Per fortuna arrivò Teseo che lo fece fuori, ma il mito ha partorito alcuni altri significati.

Uno è psicologico. Per Sindrome di Procuste si intende una specie di invidia all’eccesso, in cui si prova dolore per il successo altrui e si fa di tutto per ostacolarlo. Lasciamo perdere, succede, ma non è questo che serve all’uomo.

Serve piuttosto applicarsi sul detto “stare come nel letto di Procuste”, che vuol dire sapersi adattare alle situazioni difficili o tormentate.

Ecco dove sono davvero più brave le donne!

È quello il campo in cui noi uomini dobbiamo migliorare per arrivare all’agognata parità.

Loro sono bravissime nel letto di Procuste, hanno secoli di esperienza, tenacia, abnegazione, irriducibilità. Hanno sviluppato risorse feline per venir fuori da situazioni in cui noi sprofondiamo come tarallucci nel caffelatte.

Non si fanno abbindolare facilmente, tranne in casi inspiegabili, a cui Kahneman troverebbe i bias comuni a tutta la specie.

Certo è paradossale come la disparità di cervelli sia inversamente proporzionale alle disuguaglianze di salari e di diritti civili, e a volte vien da pensare che adattarsi al letto di Procuste non sia troppo conveniente.

Tuttavia il processo potrebbe portare ad un’innovazione.

Magari fra cent’anni l’8 marzo sarà la Festa dell’Uomo, finalmente in pari nello speed test, con un cervello dannatamente veloce e razionale.

Tutti nel letto di Procuste come in quello di Lucia del compianto Rino Gaetano.

Tutti con pari opportunità.

Auguriamocelo.

Intanto … buona festa a tutte le donne.

Silvano Bertaina

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium