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Attualità | 23 giugno 2022, 18:49

Siccità, Cirio tuona: «Lo stato d’emergenza? Prima lo chiedevo, ora lo reclamo»

Il presidente della Regione allontana però possibili razionamenti dell’acqua: «La nostra emergenza non è nelle faglie profonde, che sono comunque sotto stress. Ma l’acqua nelle case non manca»

Un tratto del fiume Tanaro in questi giorni

Un tratto del fiume Tanaro in questi giorni

Prima ho richiesto lo stato d’emergenza, ora lo reclamo”. Dopo una settimana vissuta con l’incubo della siccità sulle spalle, il Governatore Alberto Cirio sferza il Governo, che pur riconoscendo le difficoltà del Piemonte non ha ancora deliberato lo stato d’emergenza che il presidente aveva richiesto venerdì scorso. 

"Aspetto novità dal prossimo Consiglio dei ministri"

Abbiamo numeri da stato d’emergenza, ma essendo una scelta corale si attendono i parametri delle altre regioni. Dico al Governo di fare almeno una scelta parziale. Mi aspetto che nel prossimo consiglio dei ministri la nostra richiesta venga accolta, entro la prossima settimana. Non sarà la soluzione, ma sarà il presupposto” ha affermato Cirio.

Il presidente ha poi allontanato l’ipotesi di un razionamento generale dell’acqua in Piemonte: “Bisogna distinguere l’emergenza, la nostra non è quella delle faglie profonde: l’acqua in Piemonte c’è. La provincia di Asti non è nemmeno in emergenza gialla, perché ha pozzi profondi che non dipendono dalla neve. Noi siamo in difficoltà perché la situazione delle catene montuose del Piemonte è paragonabile a quella di agosto, ma siamo a metà giugno”.

"Nessun razionamento notturno dell'acqua"

Ma non tutto il Piemonte è in questa situazione - ha ricordato il Governatore - 250 Comuni hanno emesso ordinanze per un utilizzo consapevole dell’acqua, ma non ci sono razionamenti notturni. Non ci sono casi in cui apri la doccia e non esce l’acqua”.

Naturalmente però - ha concluso Cirio - anche le faglie profonde sono sotto stress, stanno ricevendo una richiesta maggiore”.

"L'agricoltura sta soffrendo, interventi necessari"

Di certo, la scelta del presidente della Regione è chiara: far di tutto per non far mancare l’acqua all’agricoltura: “Non possiamo permettercelo, specie in questo momento dell’anno dove si forma il prodotto agricolo e dobbiamo garantire 15/20 giorni di acqua”.

Andrea Parisotto

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