Casa della Salute, o più correttamente Casa della Comunità. Nate diversi anni fa in Toscana e Emilia Romagna per dare servizi accentrati in un solo luogo dove le persone possono trovare risposte ai loro bisogni di informazioni, sociali e sanitari, ora sono presenti in diverse regioni d’Italia.
E a che punto è quella che l'Asl Cn2 ha da tempo in programma di realizzare nell’ex ospedale San Lazzaro di Alba? Il direttore generale dell'azienda sanitaria Massimo Veglio lo ha illustrato di fronte alla IV Commissione Consiliare Permanente del Comune di Alba.
«Anche nella nostra Casa della Comunità – ha spiegato il direttore generale –, verranno assistiti i pazienti con problemi di salute che non sono di gravità o complessità tale da richiedere il ricorso ai servizi dell'ospedale. In questo luogo si farà prevenzione e diagnosi precoci per evitare eventuali problemi di salute più seri. La struttura permette di offrire molti servizi accentrati e riduce la frammentazione sia strutturale che di personale, che inizierà a lavorare sempre di più insieme».
Nella pratica a che punto siamo?: «Abbiamo ragionato su che cosa si poteva fare in attesa del progetto definitivo, e così attualmente nella “parte vecchia” del presidio San Lazzaro sono state spostate la radiologia standard e l’ecografia, grazie a un ammodernamento degli impianti. Seguendo una logica di spostamento intelligente, prossimamente il Centro Unico Prenotazioni, ora in via Vida, verrà spostato al San Lazzaro, così come tutti i servizi ora presenti in via Toti e le attività specialistiche di via Diaz. Anche le prestazioni che sono state già spostate in nuove sedi, come ad esempio la Neuropsichiatria Infantile da via Senatore Como a via Vida, in futuro saranno presenti nella Casa della Comunità. Non sappiamo quando, ma il progetto contempla questo. Diciamo che le decisioni devono considerare un arco temporale non troppo lungo, che non vada oltre i quattro/cinque anni».
«Per la volumetria della parte nuova invece c’è un progetto di intervento strutturale, volto a renderla utilizzabile a livello ambulatoriale. Su questo aspettiamo il parere della Regione Piemonte sulle proposte per la partnership pubblico/privato che dovrà portare alla realizzazione del nuovo edificio».