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Attualità | 02 febbraio 2021, 07:45

La Maxiemergenza lascia Saluzzo per Levaldigi: traslocano anche gli ultimi uffici

Dopo il rischio paventato nel 2016, il trasferimento in aeroporto del contingente internazionale nel 2019, ora addio anche all’ultimo presidio che rimaneva a Saluzzo. Le parole di Raviolo (“uffici pieni di scarafaggi”) finiscono in Asl e in Regione. Il sindaco chiede rassicurazioni. Critici Carlo Savio e i Fratelli d’Italia: la replica del primo cittadino

Mario Raviolo di fronte agli uffici della "Maxi" a Saluzzo

Mario Raviolo di fronte agli uffici della "Maxi" a Saluzzo

Tanto tuonò che piovve.

E la Maxiemergenza regionale del 118 si appresta a lasciare Saluzzo, città che la ospita sin dalla sua costituzione, nel 2009, per trasferirsi a Levaldigi, in aeroporto.

Il paventato trasloco a Fossano del 2016, poi scongiurato.       

Di un “trasloco” della “Maxi” da Saluzzo si era parlato già nel 2016. In quell’anno pareva imminente il trasferimento di mezzi, attrezzature e uffici a Fossano, in parte nell’attuale magazzino della Protezione civile ed in parte in una location distante un paio di chilometri.

Appresa la notizia, l’argomento era stato oggetto di interpellanze dell’allora minoranza consigliare e di discussione in Consiglio comunale. Sino all’epilogo finale, datato novembre 2016: magazzini nei locali di proprietà della Croce verde, attigui alla centrale operativa del 118, e uffici nei locali dell’ospedale, quelli nello stabile che si affaccia su via del Follone.

Una soluzione che l’allora Dg della Cn1, Francesco Magni, era stato obbligato a prendere, “in attesa di una prossima soluzione definitiva stabilita dalla Regione”, considerando anche che l’alternativa Fossanese era impraticabile: “i locali della Protezione Civile di Fossano non risultano ancora idonei per accogliere i mezzi e i dipendenti della struttura”.

Un mese più tardi, il trasferimento degli uffici, obbligato per lasciar posto alla Centrale unica di riposta del 112 (operativa a Saluzzo da gennaio 2017).

La “soluzione definitiva” adottata dalla Regione

Da allora, più nessuna notizia, sino a queste ultime settimane.

Quando è emerso che, quasi di punto in bianco” la Regione avrebbe optato per una “soluzione definitiva”, per dirla con parole dell’ex Dg Magni. Che vedrebbe il trasferimento anche degli uffici della “Maxi” in aeroporto. Scriviamo “anche” perché, già a giugno 2019, era stata trasferita la componente internazionale presso l’aeroporto di Levaldigi. Grazie ad una convenzione decennale con Geac, erano stati messi a disposizione uffici ed un hangar per il ricovero dei mezzi e delle attrezzature, con la motivazione di una “collocazione in zona più baricentrica e funzionale all’attività della struttura”.

Salvatore Brugaletta, direttore generale dell’Asl Cn1, aveva parlato di una “riorganizzazione logistica della struttura concordata e condivisa sia con la Regione sia con il territorio”. Non solo. Brugaletta aveva anche parlato della “serietà” con la quale era stato “affrontato il problema” e con la quale era stata “assunta la decisione di mantenere la sede a Saluzzo e trasferire in un’area strategica come l’aeroporto di Levaldigi, le risorse della parte internazionale della struttura”.

Il messaggio era chiaro: uffici a Saluzzo, componente internazionale (specialmente il materiale, stoccato in container che in caso di calamità vengono trasportati in aereo) presso lo scalo cuneese.

La vicenda sembrava dunque volgere al termine, prima di tornare di estrema attualità in questi giorni.

Trasloco in vista anche per il 112?

A confermare il trasferimento anche dell’ultima parte di “Maxi” che ancora sorge su suolo saluzzese, le dichiarazioni sia dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, sia del direttore della struttura, Mario Raviolo, nelle quali sarebbe stato tirato in mezzo anche un trasferimento della Centrale unica di risposta del Nue 112.

Gli uffici andranno in un primo momento in locali interni all’aeroporto, in attesa della costruzione di un nuovo stabile, che inizialmente pareva dover sorgere in un terreno adiacente all’aeroporto. Ipotesi che pare non essere così di facile realizzazione, e per la quale pare si stia guardando ai vecchi hangar dell’Aereo club.

Calderoni: “Apprendo con sorpresa e sgomento dalla stampa”

Da quanto si apprende, a Saluzzo il Comune ha appreso dalla stampa della notizia. E il sindaco, Mauro Calderoni, ha scritto all’assessore Icardi: “apprendo con sorpresa e sgomento che Maxiemergenza e 112 starebbero traslocando”.

Calderoni, da un lato, ammette che la “Maxi” “potrebbe essere comprensibile una sede logisticamente più efficiente per le missioni internazionali”, per la quale avrebbe comunque “gradito un confronto preventivo con la comunità locale”.

L’eventuale trasloco del 112 è stato invece definito dal primo cittadino “inspiegabile”, “anche a fronte degli ingenti investimenti sostenuti, ancora recentemente, per la sua collocazione a Saluzzo”. Sullo sfondo, un dato: al protocollo della Città non ci sono comunicazioni ufficiali in merito, né dall’Asl Cn1, né dalla Regione, gli unici due interlocutori istituzionali nei confronti dell’Amministrazione cittadina.

Icardi: “Trasloco solo per la ‘Maxi”, il 112 resta in città”

Dopo la prima missiva, in Comune è giunta la telegrafica risposta di Icardi: “Confermo che si sta valutando il trasferimento della sede della Maxiemergenza presso l’aeroporto, nell’ambito del progetto che vede la collocazione dell’ospedale da campo internazionale Emt3 nella medesima sede”.

Si tratta dell’ospedale da campo di terzo livello, che nel mondo vantano soltanto Cina e Israele. Una promozione dell’attuale Emt2 della Regione Piemonte.

Smentita invece la possibilità di un trasferimento del 112 dall’ex capitale del Marchesato.

“Ora che la questione è stata ufficialmente portata alla mia attenzione, dopo la comunicazione di Icardi – le parole di Calderoni – ribadisco la disponibilità, già espressa più volta nel corso del recente incontro avvenuto a Cuneo, per la collocazione di una nuova e più idonea sede della Maxi a Saluzzo, nell’ambito del progetto di riorganizzazione dell’ex Caserma Filippi”

Raviolo: negli uffici di Saluzzo scarafaggi. E il sindaco scrive a Asl e Regione: “Spazi non a norma?”

Ma c’è ancora un passaggio oggetto di formale comunicazione scritta tra la Città di Saluzzo e la Regione. E sono le parole del direttore Mario Raviolo, in un intervista al settimanale diocesano che il sindaco Calderoni ha allegato alla lettera indirizzata a Icardi e a Giuseppe Guerra, direttore sanitario dell’ospedale saluzzese.

Raviolo, nell’intervista, ha parlato, riferendosi agli attuali uffici, di “Spazi irrisori, oltre che vergognosi. C’è il mio ufficio, 3 metri per 3, più un altro ufficio, pieni di masserizie ed anche… di scarafaggi”.

Proprio sulla presenza di blattoidei all’interno dei locali, Calderoni scrive a Regione e Asl: “Appreso da notizie giornalistiche che allego di spazi non idonei ed a norma nell’ospedale di Saluzzo, ma soprattutto, cosa molto più grave e preoccupante, della presenza di scarafaggi, chiedo con la presente un incontro urgente per ottenere rassicurazioni circa lo stato effettivo del nosocomio cittadino, che ha un ruolo essenziale a copertura dei fabbisogni di salute della popolazione residente ed ancora più, dalla scorsa primavera, nella lotta al Covid-19”.

La richiesta è in attesa di risposta urgente.

Carlo Savio: “Una sconfitta per Saluzzo”

Ma sulla questione è intervenuto, nei giorni scorsi, anche il consigliere comunale d’opposizione Carlo Savio. Che, nel 2016, insieme ai colleghi di minoranza Quaglia, Rinaudo, Andreis e Contin aveva portato la querelle sui banchi del Consiglio.

Savio la definisce “una sconfitta per Saluzzo”.

“Spiace, ma non stupisce, dover apprendere da notizie giornalistiche che la Maxiemergenza regionale troverà destinazione definitiva a Levaldigi, nell’area aereoportuale. Spiace non per il servizio, che verrà, in un corpo solo, aggregato con la componente internazionale e l’ospedale da campo Emt3 dando vita ad un “polo strategico” di grande rilevanza e prestigio.

Spiace perché la legittima decisione della Regione ha delle ragioni anche in virtù del nulla che si è fatto in questi anni per dare seguito alle giuste richieste del servizio guidato dal dottor Mario Raviolo.

Con i colleghi Quaglia, Rinaudo, Andreis e Contin, sin dalla primavera del 2016 segnalammo il rischio, poi scongiurato, di un suo trasferimento, ma altrettanto sostenevamo che andasse trovata una sistemazione definitiva. Fregiarsi del successo delle missioni internazionali, dei convegni di livello mondiale senza dar seguito ad iniziative alcune, è come imbellettarsi il viso senza essersi lavati la faccia.

Chi ha avuto modo di visitare i locali di via del Follone non poteva che ammetterne l’inidoneità e questa scarsa attenzione ricade ora su tutta la Comunità saluzzese. Ci sono dei vantaggi per la Maxiemergenza a Levaldigi? Certo. Un’economia di scala e l’inserimento in una struttura che per funzione e spazi disponibili può soddisfarne le esigenze.

Ma siamo certi di aver fatto il possibile perché ciò non accadesse? Perché all’ordine del giorno dell’attività amministrativa non si è mai posto seriamente il problema? Questo è il rammarico: vedere un servizio di eccellenza per cui molto si era fatto (tra Comune e Croce verde) pur di poterlo ospitare a Saluzzo migrare in altri lidi senza essere riusciti in cinque anni a proporre alcunché di concreto.”

“Anni fa – ci dice il sindaco – il Comune imbastì comunque una proposta: ampliare il polo dell’emergenza di via Volontari del Soccorso, coinvolgendo la Croce verde, a cui l’Amministrazione cittadina ha dato l’area in comodato gratuito pluriennale. Non si andò oltre un paio di incontri informali.

Successivamente, in un altro e più recente incontro sempre informale, l’Asl chiese un capannone utilizzabile quale magazzino per la Maxiemergenza, disponibile nel giro di pochi giorni. Il Comune di Saluzzo non ha spazi simili nella propria disponibilità, ma, qualora si fossero rivolti ai privati, ha confermato la piena disponibilità ad ogni variante urbanistica necessaria al buon esito dell’operazione.

Par di capire che nemmeno questa opzione abbia avuto successo”.

FdI: “Non condividiamo le simpatie verso il concetto di ‘decrescita felice’”

Anche la sezione Saluzzese di Fratelli d’Italia, in una lettera, ha criticato l’Amministrazione comunale: “Comprendiamo le simpatie verso il concetto di ‘decrescita felice’ manifestate dalla nostra Amministrazione, ma certamente non possiamo condividerle”.

Anche su questo aspetto, non si è fatta attendere la replica del sindaco Mauro Calderoni: “ Il comunicato odierno dei Fratelli d’Italia non fa che aumentare la confusione. Capisco la continua ricerca di visibilità mediatica, per chi non ha grosse occupazioni pratiche nelle Amministrazioni locali, ma non esageriamo.

Presidente Cirio e assessore Icardi che avete assunto le scelte che momentaneamente assegnando a Saluzzo un ruolo gravoso, ma strategico nella lotta al Covid, sacrificando al contempo alcuno servizi ordinari, volete rispondere voi?”

Nicolò Bertola

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