«Un riconoscimento che ci riempie di orgoglio e che premia il lavoro quotidiano di chi custodisce e rinnova l’identità alimentare del nostro Paese».
Così Igor Varrone, direttore provinciale di Cia Agricoltori italiani di Cuneo, commenta l’ingresso ufficiale della cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco, esprimendo “piena soddisfazione” a nome dell’Organizzazione.
Il direttore di Cia Cuneo mette l’accento sulle ricadute positive per Langhe Roero, Cuneese e Piemonte: «Qui la tradizione enogastronomica non è solo eccellenza culinaria, ma parte della nostra identità storica e sociale. Ogni prodotto, ogni vigneto, ogni ricetta è un tassello di una memoria collettiva che unisce generazioni e comunità».
Per Varrone, la forza della cucina italiana affonda le radici in “pratiche, riti e gestualità che nascono dai tanti saperi locali”, un patrimonio che nelle colline piemontesi trova una delle sue espressioni più autentiche: «Le nostre terre raccontano sapori che parlano di biodiversità, cultura e relazioni umane. È anche per questo che la cucina italiana, nelle sue mille declinazioni regionali, continua a essere amata e ricercata in tutto il mondo».
Il direttore ricorda inoltre come il traguardo ottenuto sia il risultato di un impegno condiviso tra governo e organizzazioni agricole, aprendo nuove prospettive per il Made in Italy: «Ora abbiamo un riconoscimento internazionale che ci aiuterà a tutelare ancora meglio qualità e autenticità, e a promuovere la cucina piemontese e italiana a partire dai nostri prodotti agricoli».














