/ Attualità

Attualità | 10 dicembre 2025, 17:30

Alba, Bergamo e Parma, le tre Città Creative UNESCO per la Gastronomia: "La nostra cucina un patrimonio unico"

Celebrata l’iscrizione della Cucina Italiana nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità

Gatto, Carnevali e Guerra (G.Divino)

Gatto, Carnevali e Guerra (G.Divino)

Le città di Alba, Bergamo e Parma, unite dal network delle Città Creative UNESCO per la Gastronomia, accolgono con grande soddisfazione l’iscrizione della Cucina Italiana nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Un riconoscimento che valorizza la ricchezza culturale, sociale ed economica della tradizione gastronomica italiana e conferma l’importanza dei saperi, dei gesti e delle pratiche che la rendono un patrimonio condiviso e riconosciuto in tutto il mondo.

La cucina italiana è un valore fondamentale: unisce territori diversi, custodisce tradizioni radicate e continua a evolvere grazie alla creatività delle comunità, alla qualità delle produzioni locali e alla capacità di innovazione che caratterizza il Paese.

Come Città Creative UNESCO, Alba, Bergamo e Parma condividono da anni un percorso comune di valorizzazione territoriale attraverso la cultura gastronomica.

L’iscrizione della Cucina Italiana tra i patrimoni culturali immateriali dell’UNESCO rafforza questo impegno e apre nuove opportunità di collaborazione su scala nazionale e internazionale: progetti culturali congiunti, iniziative educative, scambi professionali e un’azione coordinata di promozione della cultura gastronomica italiana.

Le tre città confermano la volontà di proseguire insieme nel promuovere una gastronomia capace di coniugare tradizione, sostenibilità, innovazione e inclusione, contribuendo in modo concreto alla missione della rete UNESCO e alla valorizzazione internazionale della cucina italiana.

Dichiarazioni

Alberto Gatto Sindaco di Alba

Il riconoscimento della Cucina Italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO è un traguardo che ci coinvolge in modo particolare. Alba ha costruito la sua reputazione gastronomica, diventando Città Creativa Unesco, grazie alla capacità di valorizzare le proprie eccellenze, dal tartufo bianco ai vini e agli altri prodotti locali, trasformandole in un motore culturale, sociale ed economico per l’intero territorio.

Valorizzare la nostra cucina significa mettere al centro le persone, i saperi e le tradizioni, trasformando la qualità e l’eccellenza in opportunità concrete di sviluppo. Significa fare rete tra produttori, comunità, istituzioni e imprese, promuovendo sostenibilità, inclusione e partecipazione, e creando un modello in cui cultura, innovazione e lavoro si rafforzano a vicenda. La nostra Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, appena conclusasi, ne è un esempio concreto: ha ospitato chef e ricette da tutt’Italia e attirato visitatori da oltre 70 paesi, confermando l’internazionalità e l’attrattività del nostro territorio e del nostro Paese.

Questo riconoscimento rafforza il nostro impegno a continuare su questa strada, facendo della gastronomia uno strumento per generare valore condiviso e raccontare con semplicità e autenticità la ricchezza del nostro territorio”.

Elena Carnevali Sindaca di Bergamo

A due anni dalla candidatura (nel 2023), è arrivato oggi il riconoscimento, sperato e atteso, che racconta l’Italia delle eccellenze non come una somma di localismi, ma come una rete viva di identità in dialogo.

Il cibo, infatti, non è mai soltanto cibo: è politica, economia, cura, identità. Un linguaggio vivo, che nasce dagli scambi e dalle connessioni tra persone, generazioni e culture. Un ponte di relazione e comunicazione.

Dichiarazione della Sindaca di Bergamo Elena Carnevali "Anche Bergamo, dal 2019 nella rete delle Città Creative UNESCO per la sua tradizione casearia di 9 formaggi DOP, racconta di creatività imprenditoriale, resilienza dei territori interni, accesso al cibo buono per tutti, tutela dei saperi tradizionali, sostenibilità economica, ambientale e sociale.

È la prima volta che l’Unesco riconosce una tradizione culinaria nella sua globalità. E lo fa ricordandoci che la cucina italiana è “un modo per prendersi cura di sé e stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali, offrendo alle comunità uno sbocco per condividere la loro storia e descrivere il mondo che li circonda.

Oggi, davvero, ci sentiamo come se fossimo tutti seduti allo stesso tavolo: perché la cucina italiana, con le sue storie e le sue tradizioni, appartiene a ciascuno di noi”.

Michele Guerra Sindaco di Parma

Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell'umanità è un risultato straordinario che premia un lavoro corale che è stato fatto attorno a questa candidatura. Restituisce l'idea di una cucina che, per quanto diversificata, collegata a tradizioni regionali e locali molto profonde, rappresenta un patrimonio unico per il nostro Paese e per il mondo" commenta Michele Guerra, Sindaco di Parma. "Questo riconoscimento naturalmente incide anche sulle attività delle tre città creative Unesco del nostro Paese - Alba, Bergamo e Parma - che da anni lavorano insieme per portare avanti i valori dell'enogastronomia, per tutelare le tradizioni e per innovare rispetto ai temi del cibo. Tutte e tre le città sono molto felici di questo riconoscimento, perché siamo certi che potrà aiutarci a rilanciare con ancora più forza l'azione che stiamo compiendo a vantaggio di una storia unica come è quella della cucina del nostro Paese”.

cs

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium