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Cronaca | 05 dicembre 2025, 20:15

Morì schiacciato da un camion della Fissolo Trasporti: in quattro a processo

Vittima dell'incidente sul lavoro fu 34enne Dabo Mahamadou che lavorava a Vignolo come operaio. La Procura sostiene l'accusa di omicidio colposo

La vittima dell'incidente

La vittima dell'incidente

Era il 7 luglio 2023 quando Dabo Mahamadou, trentaquattrenne originario del Mali, morì in ospedale a Cuneo dopo un incidente avvenuto sul piazzale della Fissolo Trasporti, il suo posto di lavoro.  All’arrivo dei carabinieri il giovane era stato trovato “agonizzante” e in condizioni molto critiche “Insieme all’autista del camion e al titolare della ditta - ha spiegato in aula auno dei carabinieri intervenuti quel giorno- abbiamo cercato di tenerlo attivo fino all’arrivo dei sanitari” 

Originario del Mali, sposato e padre di una bimba, l’incidente di Dabao avvenne in tarda mattinata. Nel processo in corso in tribunale a Cuneo, instaurato per far luce su ciò che avvenne quel giorno, nessuno della sua famiglia è comparsa come persona offesa o come parte civile, questo perché nessuno è stato rintracciato.

Il trentaquattrenne era arrivato a Monterosso Grana nel 2017. “Fin da subito appena trasferito, si è dimostrato un gran lavoratore, ambizioso e con tanta voglia di indipendenza ed autonomia. Una triste perdita”. Queste le parole del sindaco Stefano Isaia.  

Una morte orribile quella dell’operaio, che rimase schiacciato tra i carrelli di un camion a rimorchio dopo il rifornimento alla pompa di carburante. L’autista del mezzo, negativo all’alcol test, un Iveco con semirimorchio, è ora imputato di omicidio colposo assieme al titolare della ditta e ai suoi due figli. 
 

Come emerso oggi (venerdì 5 dicembre) in aula, Dabao si trovava sdraiato sotto al camino quando ripartì. Stando ad una prima ricostruzione parrebbe si sia trattato di un terribile malinteso: sotto al semirimorchio, tra il secondo e il terzo asse, è stata infatti ritrovata una lampada da meccanico. 

L’ipotesi, dunque, è che il 34enne stesse effettuando una riparazione al campione e che l’autista, ignaro della sua presenza, dopo aver fatto rifornimento ripartì schiacciandolo. Tra il materiale sequestrato dai carabinieri c’erano anche un paio di cuffie bluetooth, trovate a circa due metri e mezzo dal dove avvenne l’urto. 

Si ipotizza, dunque, la vittima stesse ascoltando la musica dal cellulare e non abbia percepito la messa in moto del mezzo. Il luogotenente Ignazio Palmas, all’epoca comandante della stazione di Cuneo, ha spiegato in aula di non aver potuto approfondire questo aspetto, confermando però il ritrovamento degli auricolari accanto al distributore.

Dopo l’incidente mortale, lo Spresal ha imposto all’azienda nuove procedure per evitare ripartenze accidentali e l’installazione di barriere di protezione nell’area in cui si fa manovra. Il 13 marzo prossimo, si ascolteranno altri testimoni dell’accusa.
 

CharB.

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