Nel corso di queste ultime settimane si stanno susseguendo le assemblee delle società pubbliche afferenti a CoGeSi al fine di approvare i definitivi documenti propedeutici al versamento del valore residuo ad Egea, l'unico operatore privato ancora presente nel Sistema Idrico Integrato della provincia Granda.
Un percorso non semplice, guidato dall'autorevolezza del Presidente dell'Autorità d'Ambito Davide Falletto, intervallato anche da più ricorsi - tutti respinti - formulati in questi anni.
La data del 30 novembre, indicata dalla Conferenza d'Ambito nello scorso luglio, sarà quindi rispettata e il sistema idrico integrato cuneese entrerà in una nuova fase, tutta da costruire e che dovrà essere sufficientemente solida per garantire gli investimenti di cui necessita il territorio.
Con il versamento del valore residuo, pari a 69 milioni di euro (cui andranno ad aggiungersi ulteriori somme a conguaglio per le attività degli anni 2024 e 2025), le Società facenti parte della consortile CoGeSi inizieranno il processo di subentro alla gestione privata, portando l'intero territorio cuneese ad essere gestito in forma interamente pubblica, così come più volte ribadito in seno alle Conferenze d'Ambito ed alle Assemblee Provinciali dei Sindaci.
"Se il tema non fosse così delicato potrei citare Trapattoni: non dire gatto...ma, al di là delle battute, credo di poter affermare che pur fra tante difficoltà, ed alcuni dubbi, il territorio provinciale sta continuando a lavorare unito da anni, percorrendo un cammino che non si concluderà col versamento del valore residuo ma che, anzi, dovrà trovare nuovo vigore per continuare ad investire. La Provincia, prima col Presidente Borgna ed i suoi Consiglieri ed oggi con l'attuale Amministrazione, ha messo in campo la competenza del coordinamento di area vasta, contribuendo ad accompagnare gli attori di questo cammino - spiega il Presidente della Provincia, Luca Robaldo -. È importante, per la Provincia come per i Comuni, che questa operazione non abbia riflessi sui propri bilanci e tengo a ringraziare Marino Travaglio, Presidente di ALAC (Acquedotto Langhe Alpi Cuneesi, società partecipata da Provincia e Comuni della Langa e del Roero), perché ha lavorato fortemente per rendere questa società il perno del sistema idrico integrato provinciale e ritengo e che proprio ALAC potrà assumere in futuro ulteriore, fondamentale, importanza".
ALAC, infatti, garantisce approvvigionamento idrico all'intero territorio rappresentando un unicum fra le società pubbliche perché non si occupa di distribuzione all'utente finale bensì di adduzione della risorsa idrica alle altre società.
"L'obiettivo del nostro Ente è quello di continuare a lavorare per consentire all'intero territorio di contribuire a questi delicati passaggi - prosegue Robaldo - ben consci che, una volta versato il valore residuo, si aprirà la complessa fase della gestione del sistema e degli investimenti da mettere in campo".
A questa tematica hanno lungamente lavorato molte persone, da Bruna Sibille a Mauro Calderoni, da Livio Quaranta ad Emanuele Di Caro ed al suo CdA, tutti i Presidenti di Società e chi siede in Conferenza d'Ambito.














