Questa mattina, nelle sale di Palazzo Banca d’Alba, è stata inaugurata la mostra “La Pietà di Michelangelo. Il Calco. Dalla Basilica Vaticana ad Alba”, un’esposizione che porta nel cuore della città una delle riproduzioni più preziose del patrimonio artistico mondiale. Il calco della Pietà Vaticana, realizzato nel 1942 dallo scultore Francesco Mercatali, sarà visitabile gratuitamente dal 22 novembre 2025 al 1° marzo 2026.
La scultura originale, scolpita da Michelangelo tra il 1498 e il 1499 quando aveva appena ventitré anni, fu subito destinata alla Basilica di San Pietro, all’epoca ancora costantiniana. Dopo il passaggio dalla vecchia alla nuova Basilica, nel 1749 trovò la sua sede definitiva nella prima cappella a destra dell’ingresso, dove ancora oggi è custodita.
Ad Alba, la Pietà è esposta in una riproduzione che nondimeno ne restituisce integralmente la potenza plastica e la profondità spirituale. Anzi, come raccontato dal curatore della mostra, Pietro Zander, e dal progettista dell’allestimento, Danilo Manassero, in questa collocazione, la replica offre un punto di osservazione ribassato, che è ottimale e che in San Pietro non è possibile ottenere. Infatti, precisano, “seduti sulla panchina, i visitatori ne potranno cogliere a pieno l’intenzione e la grazia”.
[Il dettaglio permette di apprezzare la fedele riproduzione del gesto di Michelangelo ad opera di Francesco Mercatali]
Il calco Mercatali qui esposto, realizzato nel pieno della Seconda guerra mondiale per ragioni conservative, si rivelò fondamentale nel delicato restauro dell’opera dopo il drammatico attentato del 1972. Della stessa, conserva proporzioni, dettagli, equilibri. La Pietà si potrà osservare in due diversi allestimenti di luce, sempre intimamente isolata in una nicchia di nero profondo.
Nel 550° anniversario della nascita del Maestro, la presenza nella città di Alba del capolavoro di Michelangelo diventa un invito a riconsiderare la Pietà non solo come vertice della scultura rinascimentale, ma come icona universale di fragilità, cura e redenzione.
La mostra è promossa dalla Fondazione Banca d’Alba, con il patrocinio della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, della Diocesi di Alba e del Ministero della Cultura, un legame istituzionale consolidato che sottolinea il valore culturale e spirituale del progetto. L’allestimento segue i principi del design for all, il che rende l’esperienza fruibile da tutti, con narrazioni multisensoriali e multimediali per garantirne la piena accessibilità.
[La riproduzione stampata in 3D permette al visitatore di creare una mappatura tattile dell'opera]
Disposta nelle sale espositive di via Cavour 4, l’opera accoglie il pubblico attraverso un percorso che permette di osservare da vicino ogni dettaglio: dal gesto delle mani alla resa del panneggio, fino alla tensione silenziosa che lega il corpo del Cristo alla figura della Madre. Una vicinanza impossibile da vivere davanti all’originale, anche perché custodito nella Basilica di San Pietro dietro una protezione in vetro.
LE INTERVISTE [VIDEO]
L’ultima iniziativa non fa che confermare l’impegno della Fondazione Banca d’Alba nel promuovere una cultura accessibile e nel portare nel territorio opere di rilevanza internazionale, rendendo l’arte “uno strumento di conoscenza e partecipazione aperto, accessibile e condiviso”. È questo l’auspicio del presidente di Banca d’Alba, Tino Cornaglia. [VIDEO]
Un ottimo saggio di quanto Alba e il suo territorio saprà offrire certamente nel 2027, in altre declinazioni, nella veste di Capitale dell’arte contemporanea.
La mostra sarà aperta ogni venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è libero. Sono disponibili visite guidate per scuole e gruppi, su prenotazione.
























