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Attualità | 11 settembre 2025, 17:16

Apro Formazione inaugura l’anno con una sfida ambiziosa: “Territorio a disoccupazione zero”

Nel Castello di Grinzane Cavour l’evento dedicato a innovazione, inclusione e capitale umano. Tavola rotonda con esperti per guardare oltre la carenza di manodopera qualificata

Apro Formazione inaugura l’anno con una sfida ambiziosa: “Territorio a disoccupazione zero”

Un territorio che cresce, attrae investimenti, genera eccellenze, ma fa fatica a reperire personale. È questo il paradosso affrontato nel corso dell’evento di apertura dell’anno formativo 2025/2026 di Apro Formazione, svoltosi giovedì 4 settembre al Castello di Grinzane Cavour, sul tema “Quali sinapsi tra innovazione e inclusione per un territorio di eccellenze?”.

In apertura, il presidente Paolo Zoccola ha accolto i partecipanti e introdotto le direttrici dell’incontro, seguito da Antonio Bosio, direttore generale, che ha illustrato i numeri del bilancio appena concluso: oltre 5.400 utenti formati, 1.400 aziende coinvolte e un volume di attività pari a 9,5 milioni di euro. Un trend positivo confermato anche dal report di Deloitte, secondo cui “per ogni euro investito in Apro si generano 3,92 euro di ritorno economico sul territorio”.

Bosio ha sottolineato l’importanza delle sinergie costruite con aziende, enti e realtà internazionali, lanciando un focus sulle nuove sfide legate al lavoro: “Viviamo una contraddizione evidente: abbiamo bisogno di manodopera qualificata, ma mancano i profili. Dobbiamo attrarre e formare persone da altre regioni e dall’estero. E questo ci impone di affrontare i temi dell’inclusione, dell’abitare e della valorizzazione culturale”.

Il capitale umano al centro: competenze, AI e inclusione
Nella tavola rotonda sul tema “Capitale umano: tra vecchie e nuove sfide” sono intervenuti professionisti da ambiti diversi, ma tutti convergenti su un punto: l’innovazione passa dalle persone.

Bruno Bertero, direttore dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli, ha messo al centro il ruolo delle competenze: “La nostra attrattività non è solo paesaggio. È fatta da chi lo cura, lo racconta, lo innova. Servono nuove figure, capaci di gestire IA e social media senza perdere la dimensione umana”.

Elena Caffarena, vicepresidente AIDP Piemonte e Valle d’Aosta e coordinatrice nazionale formazione in PRAXI, ha posto l’accento sul benessere dei lavoratori: “La felicità è una leva di innovazione. Le aziende devono rivedere i propri modelli organizzativi per attrarre e trattenere talenti”.

Per Luigi Portinale, professore di Informatica all’Università del Piemonte Orientale e CTO di Inferendo, “l’intelligenza artificiale è un’opportunità che va gestita con competenza e senso critico. È uno strumento, non un sostituto dell’essere umano”.

Infine, la filosofa e libraia Nikauly Andrea Boggione ha richiamato l’attenzione sull’inclusione sociale: “Le professioni della ristorazione sono centrali, ma spesso sottovalutate. Serve superare i pregiudizi e riconoscere il valore di chi arriva da altri Paesi. L’apertura culturale è una ricchezza”.

Il ROI sociale di Apro e il valore dell’impresa
A tirare le fila è stato Matteo Rossi Sebaste, vicepresidente di Confindustria Cuneo e consigliere d’amministrazione di Apro: “Il capitale umano è il vero valore aggiunto delle imprese. Il ROI di Apro, raddoppiato dal 2020, dimostra l’impatto non solo economico ma anche sociale del lavoro formativo sul territorio”.

La giornata si è conclusa con un’attività di team building e una visita all’Open Air Museum “In Vigna”, tra i filari della Vigna del Conte ai piedi del Castello, patrimonio UNESCO.

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