La terza Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Claudio Sacchetto, ha espresso a maggioranza parere favorevole alla proposta di deliberazione che prevede la rimodulazione delle quote per indennizzare i proprietari e i possessori di terreni con piante tartufigene.
“L’obiettivo è incentivare la conservazione e la valorizzazione delle tartufaie naturali, garantendo al tempo stesso la raccolta libera del pregiato tartufo bianco d’Alba” ha spiegato l’assessore alla Biodiversità e tartuficoltura Marco Gallo.
Possono presentare domanda i proprietari o conduttori di terreni in Piemonte dove crescono specie arboree favorevoli alla produzione, come querce (farnia, rovere, roverella, cerro), pioppi, salici, tigli, carpini e noccioli.
L’indennità, variabile da 20 a 12,50 euro per pianta a seconda della specie, può riguardare fino a un massimo di 25 alberi per ettaro e viene concessa solo se negli ultimi tre anni è stata accertata la presenza del tartufo. I beneficiari si impegnano per cinque anni a seguire un piano di coltura e conservazione, mantenendo gli esemplari e permettendo la raccolta libera ai cercatori muniti di tesserino. Lo stanziamento è di circa 500.000 euro.
Le domande vanno presentate tramite il Portale Tartufi, secondo le modalità definite dall’avviso annuale della Regione. I Comuni hanno 30 giorni per completare l’istruttoria, con un termine massimo di 90 giorni. Restano escluse dal contributo le tartufaie controllate o coltivate e, più in generale, quelle in cui non sia consentita la ricerca libera.
Per delucidazioni è intervenuto Mauro Calderoni (Pd).














