Un’estate tragica sulle montagne cuneesi, con un bilancio che conta tante, troppe vittime.
La sequenza di incidenti mortali ha avuto inizio con una drammatica vicenda avvenuta sul Monviso, dove hanno perso la vita un pizzaiolo 54enne di Cengio e una brigadiera 33enne di Varazze, i cui corpi sono stati recuperati in fondo al canale Coolidge.
Pochi giorni dopo, teatro di tragedia diventa Argentera: Paolo Rovea, oncologo monregalese di 66 anni, è precipitato sotto gli occhi della figlia. A inizio luglio, è toccato alla Cresta Sigismondi, che ha visto la perdita del luogotenente dei NAS Enrico Bolla, 56 anni, stimato ufficiale di Bagnolo Piemonte.
La stagione è stata caratterizzata anche da numerosi interventi di soccorso: dalla Rocca La Meja in valle Maira alla Punta Piacenza, dove un alpinista ha riportato un grave trauma dorsale, fino al Monte Mondolè a Frabosa Sottana, luogo di un altro incidente mortale. Non sono mancati interventi per escursionisti in difficoltà, come il gruppo di scout di Alba bloccato nel Cadore e due alpinisti in difficoltà sulla ferrata dei Corvi a Viola Saint Gree.
Il recente ritrovamento delle spoglie del medico ligure Nicola Ivaldo, disperso sul Monviso dal settembre 2024 e individuato a 3.150 metri grazie all’utilizzo di droni che hanno localizzato il suo casco rosso, ha riaperto il dibattito sulla sicurezza in montagna. Una discussione già accesa a metà luglio, quando il Soccorso Alpino aveva diramato un importante avviso sulle mutate condizioni ambientali, con lo zero termico oltre i 4000 metri e il conseguente aumento dei rischi per instabilità e caduta massi.
"La montagna non uccide. La montagna non è assassina", dice Marco Bussone, presidente nazionale Uncem. Che aggiunge: "Gli incidenti quest'anno sono veramente troppi. Uncem ringrazia di cuore il Soccorso Alpino, tutte le persone impegnate nel soccorso, comprese forze dell'ordine, Vigili del fuoco, Guardia di finanza, Carabinieri, Polizie. Grazie davvero”.
Bussone chiude con fermezza: "Una cosa la dobbiamo dire: c'è troppa impreparazione. Non ci si deve avventurare in montagna senza preparazione e strumentazione adeguata. Meglio evitare ogni azione che espone a rischi, se non li si valutano attentamente e non si è preparati benissimo. E si scelgano le guide, assistenza e supporto, altrimenti si eviti di salire. Massima attenzione. Troppi morti e incidenti stiamo registrando, cambiamo verso".











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