Presentato, all’Auditorium della Città Metropolitana di Torino, il Rapporto annuale Piemonte Economico Sociale 2025, elaborato da IRES Piemonte. L’evento ha visto la partecipazione dell’assessore regionale Enrico Bussalino e del Sottosegretario Claudia Porchietto, che hanno illustrato i principali contenuti del documento, il quale offre una lettura articolata dell’andamento economico, sociale e demografico della regione nel 2024, proiettandone l’evoluzione nei prossimi anni.
Il quadro tracciato è complessivamente positivo: il Piemonte ha registrato una crescita del PIL dello 0,6%, migliorando rispetto allo 0,3% del 2023 e allineandosi con le performance delle altre regioni del Nord Italia. Nonostante le difficoltà del comparto automotive, che ha inciso sull’export regionale con un calo del 4,9%, la manifattura ha tenuto, il terziario ha mostrato vitalità – in particolare turismo e logistica – e anche l’agricoltura ha segnato una buona annata.
Sul fronte del lavoro, le unità lavorative sono aumentate del 2,3% e si contano oggi circa 110.000 occupati in più rispetto al periodo pandemico. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,4%, meglio della media nazionale. Le prospettive per il biennio 2025-2026 indicano una crescita leggermente più contenuta (+0,5%), ma con un mercato del lavoro stabile e un tessuto produttivo in evoluzione verso settori ad alto contenuto tecnologico: aerospazio, microelettronica, logistica avanzata e servizi della conoscenza. Anche l’agroalimentare e il tessile stanno vivendo un processo di rinnovamento.
Il rapporto evidenzia inoltre segnali di inversione sul fronte demografico: la popolazione piemontese è cresciuta di oltre 4.000 residenti nel 2024, grazie alla ripresa migratoria e alla riduzione della mortalità. Tuttavia, il calo delle nascite e l’invecchiamento impongono una riorganizzazione dei servizi, in particolare socio-sanitari. In questo scenario, il miglioramento dell’occupazione giovanile e la riduzione dei NEET sotto i 25 anni (oggi al 9%) rappresentano segnali incoraggianti, ma permangono disuguaglianze nei percorsi scolastici e inclusivi, legate all’origine socio-economica.
Il sistema formativo si trova di fronte a una sfida cruciale: da un lato, le imprese richiedono competenze sempre più qualificate; dall’altro, l’offerta formativa non riesce ancora a colmare il divario tra domanda e offerta, anche a causa della bassa percentuale di laureati (25% contro il 40% UE) e della fuga di giovani altamente formati. Gli ITS piemontesi rappresentano un modello di eccellenza, ma coinvolgono ancora una quota limitata di studenti.
Sul piano sanitario, la speranza di vita è salita a 83,4 anni, ma solo 59 sono in buona salute. Si evidenziano criticità negli stili di vita e nella salute mentale, soprattutto tra giovani e donne. Per affrontare questa situazione, si rendono necessari interventi più incisivi di prevenzione, promozione della salute e una riorganizzazione dei servizi in base ai nuovi bisogni, con il sostegno del PNRR che finanzia innovazioni tecnologiche come telemedicina e intelligenza artificiale.
Anche il territorio piemontese si trova a fare i conti con nuove vulnerabilità legate al cambiamento climatico, con l’area alpina particolarmente esposta. Regione Piemonte sta investendo nella gestione del rischio idrogeologico e nella protezione delle risorse idriche, tema strategico per il futuro.
La digitalizzazione della pubblica amministrazione, spinta dal PNRR, sta avanzando ma non senza difficoltà: permangono divari tra comuni grandi e piccoli, con questi ultimi spesso penalizzati da carenze strutturali e di personale. Le riforme regionali puntano a rafforzare il sistema delle Unioni dei Comuni e a sostenere forme innovative di governance locale, come Green Communities, Contratti di Fiume e Distretti del Cibo, che promuovono integrazione e sviluppo sostenibile.
“Il Rapporto restituisce l’immagine di una regione che, pur tra complessità e trasformazioni, mostra capacità di adattamento, resilienza e innovazione”, ha dichiarato Alessandro Ciro Sciretti, presidente di IRES Piemonte. “È proprio in questa complessità che IRES vuole essere d’aiuto, offrendo letture non dogmatiche e soluzioni pragmatiche”.
Il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore Enrico Bussalino hanno sottolineato come il rapporto rappresenti uno strumento utile per gli enti locali, fondamentale per orientare le politiche pubbliche. “Stiamo investendo con decisione su infrastrutture e logistica – dal Terzo Valico alla Pedemontana – ma è fondamentale il coinvolgimento diretto dei territori, in particolare dei piccoli comuni”, ha dichiarato Bussalino. “Solo così possiamo costruire uno sviluppo inclusivo, efficace e condiviso”.