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Attualità | 02 luglio 2025, 08:39

Bra, la festa campestre del quartiere oltre-ferrovia che ha il “sapore” della solidarietà

Bilancio positivo per la 42ª edizione: grande partecipazione e l’inaugurazione di una panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne

La panchina rossa e la festa del quartiere oltre-ferrovia di Bra

La panchina rossa e la festa del quartiere oltre-ferrovia di Bra

È importante parlare di violenza sulle donne tutti i giorni e così il quartiere oltre-ferrovia di Bra ha fatto proprio il simbolo della lotta alla violenza di genere, installando una panchina rossa nell’area verde di via Fratelli Rosselli.

Lo ha fatto durante la festa campestre che si è conclusa domenica 29 giugno con un bilancio più che positivo: non solo una grande partecipazione alla tre giorni di buona cucina, musica e ballo, ma soprattutto il grande gesto collettivo di vicinanza a tutte le donne, partito da un’idea del presidente del comitato di quartiere Agostino Strovegli.

La nuova panchina rossa si unisce idealmente alle altre già presenti in città che vogliono sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza di genere e, al contempo, commemorarne le vittime.

Lo spirito di questa 42ª edizione è stato chiaro fin dall’inizio: mettere la comunità al centro e far sì che ogni sorriso, ogni piatto condiviso, potesse avere un significato più grande. E così è stato. La festa campestre di oltre-ferrovia si è confermata capace di unire convivialità e altruismo, trasformando un appuntamento gastronomico in un'occasione di grande coesione sociale.

A Bra, la solidarietà si è davvero servita in tavola.

L’iniziativa panchine rosse

Si tratta di un progetto open ideato dagli Stati Generali delle Donne, movimento internazionale simbolo del rifiuto della violenza di genere. Il forum interviene nelle attività che alimentano un percorso di crescita e maturazione di una nuova consapevolezza sociale e culturale dell’identità maschile e femminile focalizzandosi sul problema delle discriminazioni in tutti gli ambiti. Alla sua diffusione può contribuire chiunque. Basta posizionare una panchina in una piazza, in un giardino pubblico, davanti a una scuola, a un museo o in un centro commerciale, ovunque.

La panchina simboleggia il posto lasciato vuoto da una donna vittima di femminicidio: il passante viene invitato a sedersi e a riflettere sulla necessità di dedicare un momento di ascolto e sostegno alle vittime di violenza. Sul sito “panchinerosse” si può leggere: «Il mio posto è vuoto, ma IO SONO QUI, sono questa Panchina Rossa come il mio sangue versato. Sono qui per ricordare che il femminicidio e la violenza sulle donne, fisica, psicologica, economica, lo stalking non devono più esistere. Fermati, siediti. In tutta Italia e nel Mondo. Per non dimenticare, per costruire un percorso di sensibilizzazione, per promuovere e sostenere azioni concrete con le Istituzioni, i Comuni, le Associazioni, le Scuole, le Famiglie, le Aziende… la Società Civile tutta».

Il colore rosso rappresenta il sangue versato delle vittime. Ciò riprende la campagna di lotta per la giustizia nei confronti delle morti avvenute a Ciudad Juárez in Messico. Qui, nell’agosto 2009, l’artista Elina Chauvet realizzò l’installazione Zapatos Rojos, collocando 33 paia di scarpe femminili rosse nella piazza della Città.

Silvia Gullino

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