Il conto alla rovescia per Collisioni 2025 è partito: il festival aprirà venerdì 4 luglio in piazza Medford ad Alba, con un’icona come Gigi D’Agostino. Ma a crescere, oltre all’attesa per il palco, è anche l’ambizione ecologica dell’evento. L’assessore all’Ambiente Roberto Cavallo ha infatti annunciato un piano articolato in tre azioni concrete, mirato a migliorare la gestione dei rifiuti e ridurre l’impatto ambientale dei concerti.
“Vogliamo trasformare l’esperienza di Collisioni in un esempio virtuoso anche dal punto di vista della sostenibilità. Lavoriamo per intercettare i materiali riciclabili prima che finiscano nel flusso indifferenziato”, spiega Cavallo.
La prima mossa sarà il prefiltraggio e filtraggio all’ingresso dell’area concerti. “L’anno scorso abbiamo dovuto buttare decine di chili di materiale elettronico, come powerbank e caricabatterie. Quest’anno vogliamo gestirli meglio già al controllo accessi”.
La seconda azione riguarda la raccolta mobile durante i concerti: i volontari si muoveranno tra il pubblico con zaini aperti , in cui le persone potranno depositare bicchieri e bottigliette di plastica, evitando che finiscano a terra e vengano raccolte in modo indifferenziato.
La terza innovazione interesserà l’area meno visibile ma decisiva: l’hospitality, dove si trovano camerini, artisti e staff. “L’anno scorso non era presidiata: vogliamo che ogni area del festival sia gestita con attenzione, anche quella riservata agli addetti ai lavori”.
Il gruppo dei volontari ambientali, già attivo nelle scorse edizioni e in altri eventi cittadini, è stato riconfermato e ampliato. Oltre 50 giovani sono già stati coinvolti all'interno di un gruppo WhatsApp e sarà presto pubblicato un appello per nuove adesioni. L’obiettivo è coinvolgere una nuova generazione di partecipanti attenti all’ambiente e protagonisti attivi della manifestazione.
“Abbiamo imparato dall’esperienza – conclude Cavallo – e con queste tre mosse puntiamo a fare un salto di qualità. Perché un grande evento può anche insegnare a prendersi cura di uno spazio comune”.