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Farinél | 08 giugno 2025, 12:35

Farinél/ Quella Vuelta che... eravamo io, Beppe Conti, Fabio Aru e Massimo Ghirotto

Con la serata del Teatro Sociale parte il conto alla rovescia per la tappa Alba-Limone Piemonte del 24 agosto, quando la provincia di Cuneo sarà protagonista della corsa spagnola, in partenza, per la prima volta in 90 anni, dall’Italia

È stata una serata emozionante e ricca di contenuti quella di mercoledì 4 giugno in un Teatro Sociale da tutto esaurito per assistere alla presentazione della tappa Alba-Limone Piemonte, la seconda del giro di Spagna.

Ho avuto l’onere e l’onore di moderare la serata con la presentazione del comitato di tappa e l’intervista con i giornalisti Franco Bocca e Beppe Conti e i campioni del ciclismo Massimo Ghirotto e Fabio Aru.

Una chiacchierata piacevole, tra amici, in cui abbiamo cercato di spiegare l’importanza dell’arrivo sul nostro territorio di una corsa come la Vuelta, cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni.

Con il sempre simpatico e competente Beppe Conti abbiamo ripercorso i primi 90 anni di storia del giro di Spagna, vinto 6 volte da Italiani, l’ultima proprio da Fabio Aru, 10 anni fa nel 2015. 

Il corridore sardo, enfant prodige del ciclismo italiano, perseguitato da cadute e infortuni, ritiratosi a soli 31 anni, ha rivissuto l’impresa della vittoria contro Tom Dumoulin. Nel 2015 Aru arrivò anche a un passo da una storica doppietta chiudendo al secondo posto il Giro d’Italia, dietro solo al grande Contador.

Massimo Ghirotto, il Ghiro d’Italia, commentatore Rai, con la proverbiale simpatia che lo ha fatto amare da milioni di telespettatori ha raccontato, invece, l’unica vittoria nella sua unica partecipazione alla Vuelta nel 1989, nella caldissima tappa da Avila a Toledo.

Nei suoi 90 anni di storia la corsa rossa, o meglio Amarillo, mai era partita dall’Italia e ovviamente mai dal Piemonte. Per chi non mastica molto di ciclismo parliamo di quella che, purtroppo, è diventata la seconda corsa a tappe del Mondo superando il Giro, con un parterre di partenti di livello molto superiore alla corsa Rosa.

La Vuelta è entrata nell’orbita di Aso, il colosso degli eventi e della comunicazione che organizza il Tour de France e la sensazione è che nei prossimi anni Francia e Spagna possano fare lobby per far crescere la Grande Boucle e la Vuelta a scapito del Giro d’Italia.

Portare Tour de France e Vuelta in due anni avrà costi non da poco per le già non pingui casse della Regione Piemonte, ma le ricadute del ciclismo rimangono enormi ed indiscutibili. 

Dati presentati dalla stessa Regione nell’"Analisi e monitoraggio delle ricadute economiche generate dal Giro d'Italia e dal Tour de France 2024 nella regione Piemonte'.

Dalle analisi emerge che al Giro sono state oltre 7.500 le persone coinvolte, pubblico escluso, 21mila le ore trasmesse, con 701 milioni di spettatori ci cui 21 milioni nelle 4 tappe piemontesi; 5 milioni gli utenti delle social community, oltre 241 milioni di video visti sui canali ufficiali.

Al Tour sono state 7 mila le persone coinvolte, pubblico escluso, 12 milioni i telespettatori di ogni tappa; 12 milioni di followers sui social network, oltre 300 milioni di video visti sui canali ufficiali.

La ricerca ha stimato la presenza di circa 300mila persone per il Giro d'Italia e 75 mila per il Tour de France. L'impatto economico diretto dei partecipanti è stato di oltre 34 milioni di euro, 27,5 milioni per il Giro d'Italia e 6,88 milioni per il Tour de France, con una spesa media giornaliera degli spettatori di 115,19 euro.
L'impatto economico netto immediato delle Grandi partenze delle due gare è stato di 84 milioni e 500 mila di euro, con 8 euro generati per ogni euro investito.

La Vuelta non farà eccezione e Alba e tutto il Cuneese faranno bella mostra, ancora una volta in tutto il mondo. 

Non resta allora che prepararsi a questo grande evento che chiude un cerchio che ha portato nelle Langhe in tre anni Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna.
 

Marcello Pasquero

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