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Schegge di Luce | 08 giugno 2025, 08:05

Schegge di luce: pensieri sui Vangeli festivi di don Silvio Mantelli, Mago Sales

Commento al Vangelo di domenica 8 giugno 2025, solennità di Pentecoste

Il mago Sales

Il mago Sales

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,15-16.23-26).

Oggi, 8 giugno 2025 la Chiesa celebra la solennità di Pentecoste (Anno C, colore liturgico rosso).

A commentare il Vangelo della Santa Messa è don Silvio Mantelli, sacerdote salesiano di Bra, conosciuto come Mago Sales

Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole per accendere le ragioni della speranza che è in noi.

Eccolo, il commento.

Con la solennità della festa di Pentecoste si conclude il cammino della Chiesa e dei suoi fedeli verso la realizzazione di una promessa di Gesù: “Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.

Questa promessa si realizza con la discesa dello Spirito Santo su coloro che attendono con fiducia e con gioia la compartecipazione alla gloria dei santi. “Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa che cosa fa il suo padrone… Vi ho chiamati amici”. Siamo concittadini dei santi e famigliari di Dio. Con la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e su Maria nel cenacolo nasce la Chiesa del coraggio e la gioia è talmente grande che gli apostoli non hanno più paura: spalancano le porte della stanza in cui erano chiusi per paura delle persecuzioni e sperimentano il coraggio della comunicazione, di esprimere la propria gioia con l’annuncio e la testimonianza della parola. E il miracolo si compie, in quanto tutti, pur di lingue diverse, capiscono questo messaggio di salvezza.

Ma come è possibile questo?

Inspiegabile razionalmente. La parola, ispirata dalla Spirito Santo, non proveniva dalla bocca, ma dal cuore. Infatti LO SPIRITO È AMORE e quando la parola arriva non alla mente, ma al cuore degli uomini diventa estremamente comprensibile. I possessori e fruitori di questa verità non sono, aimè, gli adulti, ma i bambini.

Io ho sperimentato questa verità nei miei viaggi in giro per il mondo. In molti, ancora adesso, mi chiedono: “Ma come facevi a farti capire dalla gente?” Io rispondo: “Semplice… Io parlavo la lingua dei bambini”. Dobbiamo sforzarci a cambiare la nostra mentalità di insegnanti, oratori o missionari, di essere non “PER” la gente, ma “CON” la gente. Questo significa ripartire dall’inizio e iniziare a condividere, prima di dichiarare; ascoltare, prima di pontificare e, in questo, i bambini sono i nostri maestri… allora sarà gioia piena.

Silvia Gullino

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