Nella giornata di ieri ho seguito per Radio Alba la prima edizione de “Il nocciolo – Prove in campo”, organizzata da Confagricoltura Cuneo, Agrimpresa e Nocciolo Service, in collaborazione con Città di Cherasco, Fondazione Agrion, Ascopiemonte, Piemonte Asprocor, Coricoop e Nocciolare, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo.
Non mi aspettavo di trovare, alla prima edizione, una manifestazione così vasta e ben organizzata, merito di un grande lavoro di una squadra affiatata guidata da Gianluca Griseri con oltre 90 espositori scesi in campo da tutta Italia per presentare attrezzature e prodotti del comparto corilicolo. Un lungo percorso di oltre un km da visitare a piedi o a bordo della simpatica “Alba”, la macchinetta realizzata interamente da Tcn nello stabilimento di corso Asti ad Alba.
Il settore corilicolo nel Piemonte e in Italia è in crisi ormai da alcuni anni, ma questa è la via per riuscire a scrivere una nuova storia, con giornate di confronto, incontri, convegni e prove in campo su un’area di più di 10 ettari di noccioleto.
A caratterizzare la giornata sono stati gli otto incontri tecnici, tutti esauriti da settimane, per oltre 800 persone che complessivamente si sono alternate tra il pubblico.
Con Simone Burdese della Greenhas Group si è parlato dell’utilizzo di prodotti biostimolanti che possano mitigare gli effetti della cascola, principale causa della ridotta produzione degli ultimi anni. Sempre in ottica di efficientare le strategie, Matteo Bertoglio della Sipcam Italia ha approfondito, poi, nuovi approcci per il controllo di polloni e infestanti. Il pubblico di corilicoltori ha premiato con curiosità e interesse anche l’intervento di Benoit Genin di Agronuts dedicato alla nuova varietà di nocciole del Nord America, particolarmente capaci di adattarsi in modo repentino ai cambiamenti climatici. Federico Marini di Tempoverde ha presentato, inoltre, un approccio innovativo per salute e sostenibilità del suolo, usando sementi per inerbimento e sovescio, mentre Dario Bonavia di Labin Piemonte ha proposto strategie nutrizionali per una migliore conduzione del noccioleto.
Non poteva mancare un approfondimento anche sulla “Tonda Gentile”, con la presentazione da parte di Lorenzo Brigante di Fondazione Agrion degli obiettivi del progetto “Tonda Gentile Produttiva”, con focus su tecniche adattive ai cambiamenti climatici. Grande attenzione è stata rivolta anche all’intervento di Maria Gabriella Mellano e Alessandro Tomatis del Centro Regionale di Castanicoltura e di Unito che hanno definito sinergica la convivenza tra nocciolo e castagno in provincia Cuneo.
Infine, l’intervento di Massimo De Marziis di 3A srl su nuove tecnologie digitali da inserire nelle aziende corilicole ha concluso la sessione di approfondimenti.
Interventi affollati, dai grandi contenuti particolarmente apprezzati per trovare una via comune per uscire dalla crisi degli ultimi anni con i cali di rendite e di prezzi.
Il presidente Alberto Cirio, proprietario di parte dei terreni su cui sono state realizzate le prove, ha spiegato come il problema risieda anche nell’età media delle piante di nocciolo che andrebbero progressivamente rinnovate anche se a fronte di tempi lunghi e spese ingenti.
Nicoletta Ponchione , responsabile di Aspocor e del Consorzio di Tutela Nocciola Piemonte IGP, intervistata da Daniele Vaira si è dichiarata moderatamente ottimista che quello attuale possa risultare un anno segnato da condizioni più favorevoli rispetto al 2024.
Ponchione ha parlato di segnali incoraggianti con più ore di freddo che dovrebbe portare più prodotto rispetto all’anno orribile 2024 con una produzione di 6 quintali per ettaro contro i 18 di media.
«Sono la prima a non voler vendere facili illusioni, ma dobbiamo anche saper trasmettere fiducia. Siamo famiglie di agricoltori, e se non crediamo nella possibilità di una ripresa rischiamo di compromettere tutto ancora prima dell’estate. I presupposti per una stagione migliore ci sono: adesso bisogna continuare a monitorare e sperare che il tempo resti favorevole», ha spiegato Ponchione al collega Vaira.
Questo è lo spirito che ho trovato parlando con espositori e operatori del settore, lontano da divisioni, distinguo e invidie con la voglia di fare squadra e proiettare una coltura che per il nostro territorio significa economia, lavoro, futuro, verso il futuro.
Questo è lo spirito che dovrà aleggiare su tutto il settore corilicolo per superare anni complessi e per contare a livello nazionale e internazionale: l’Unione fa la forza e il settore finalmente ha una fiera di riferimento che non potrà far altro che crescere e diventare un punto di riferimento. Un plauso agli organizzatori.