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Attualità | 16 maggio 2025, 14:58

A Vernante la storia e la celebrazione del legame tra la valle Vermenagna e l'Arma dei carabinieri [FOTO]

Dopo la cerimonia e gli onori resi al carabiniere Giovanni Boccaccio, la conferenza con gli interventi del professor Walter Cesana e del maggiore Luca Rossi, comandante della Compagnia carabinieri di Borgo San Dalmazzo

Una ricca e sentita cerimonia, questa mattina, a Vernante, dove il Comune e l'Arma dei carabinieri hanno reso omaggio al Carabiniere Giovanni Boccaccio, nel ricordo del suo sacrificio e della lunga presenza dell’Arma dei Carabinieri in Valle Vermenagna.

La cerimonia ha preso il via alle 10 nella piazzetta a lui intitolata, con la deposizione della corona d’alloro alla base della targa. Un momento di raccoglimento e rispetto per onorare la memoria di un servitore dello Stato: Giovanni Boccaccio è stato il primo carabiniere morto in servizio nella storia dell'Arma. Era il 1815 e venne ucciso da un brigante dell'epoca, "il Sardo".

A raccontare la vicenda, nei locali dell'ex Confraternita, il professor Walter Cesana, storico locale, ospite della conferenza seguita al momento intituzionale, alla quale hanno preso parte i sindaci della valle Vermenagna, Limone, Robilante e Roccavione, la sindaca di Borgo San Dalmazzo, il sindaco di Valdieri e l'onorevole Monica Ciaburro. 

Erano presenti anche gli studenti di seconda e terza media di Vernante, intervenuti ad ascoltare la narrazione nella quale Cesana ha raccontato “La presenza dell’Arma dei Carabinieri in Valle Vermenagna: una storia lunga oltre due secoli”. 

Avvincente anche il racconto della vita di un altro carabiniere, questa volta di Roccavione, nato nel 1908 e morto nel 1960, testimone di tanti eventi di un periodo storico intensissimo, dal ventennio fascista alla Resistenza. 

Si tratta di Giuseppe Fantino, un intellettuale autodidatta e un grafomane. Nella casa dei suoi discendenti ha lasciato un baule pieno zeppo di lettere, documenti, appunti, registri, atti notarili, scritture private, quaderni di scuola, diari, fotografie d'epoca, memoria storia del paese e di una fetta importantissima della nostra storia recente. 

Il professor Cesana, che ha avuto la possibiità di consultare tutto il materiale, ha scritto un libro per ricordare questa incredibile figura: Muoversi per il mondo pensando a Roccavione.

La mattinata, moderata dalla giornalista di TargatoCn Barbara Simonelli, ha visto la presenza anche del maggiore Luca Rossi, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Borgo San Dalmazzo. 

Con Rossi l'incontro ha fatto un salto di parecchi decenni, spostandosi all'oggi e al ruolo dei carabinieri nella società attuale, tra crimini e tecnologie nuove. 

Il maggiore ha parlato di quale sia il ruolo di una stazione di carabinieri di frontiera, quali quelle delle vallate sotto il suo comando, di come sia fondamentale il presidio del territorio ma soprattutto la relazione con chi ci vive. 

Con i ragazzi delle medie ha poi evidenziato i rischi legati all'uso dei social, parlato di bullismo e di tematiche e problematiche legate alla loro età, temi che i carabinieri affrontano spesso con gli studenti, nei periodici incontri organizzati per le scuole.

La mattinata si è conclusa con un piccolo rinfresco e, soprattutto, con il grazie del sindaco Gian Piero Dalmasso ai colleghi e all'Arma, in particolare al maresciallo Giovanni Acca, comandante di stazione dal 2020 e prossimo al trasferimento a Cuneo, nel Reparto Operativo. A lui, in segno di riconoscimento e affetto, il sindaco ha regalato una targa e un vernantino, ricordandogli che dovrà contraccambiare con una moneta perché, ha chiarito, la tradizione insegna che i coltelli non si regalano, ma si scambiano. Una credenza nata dalla convinzione che regalare un coltello "taglierebbe l'amicizia o il legame tra chi dona e chi riceve". 

Cosa che, vista la stima di cui gode il maresciallo in paese, vuole essere del tutto scongiurata. 

Barbara Simonelli

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