Un pubblico, costituito in larga parte da sindaci e amministratori comunali (alcuni provenienti anche da fuori zona), ha preso parte ieri sera a Saluzzo, al Caffè Vittoria, al primo appuntamento del “Patto Civico per la Granda” dopo la convention di fine marzo a Fossano. Al tavolo, accanto all’assessore regionale Marco Gallo e al presidente della Provincia e sindaco di Mondovì Luca Robaldo, si sono alternati alcuni esponenti dell’area saluzzese che guardano con curiosità e interesse a questo nuovo soggetto che vuole essere “apartitico” ma non “apolitico”.
A promuoverlo la sindaca di Manta e consigliere provinciale Ivana Casale insieme al collega Silvano Dovetta, sindaco di Venasca e presidente dell’Unione montana valle Varaita. Ad introdurre la serata il presidente del Consiglio comunale di Mondovì Elio Tomatis, il quale ha rilanciato i capisaldi dell’associazione partendo dall’esperienza civica nata proprio a Mondovì prima con il sindaco Paolo Adriano e proseguita poi con il suo successore Luca Robaldo.
“Confrontandoci con tanti amministratori – ha detto Tomatis – abbiamo constatato che molti di loro non si riconoscono né in questa destra né in questa sinistra. Partendo da questo dato, abbiamo pensato fosse utile andare oltre questo schematismo per privilegiare la soluzione di problemi che, nella maggior parte dei casi, non sono catalogabili né come di destra, né come di sinistra. Vogliamo dare spazio – ha aggiunto – a quanti hanno competenze da mettere a disposizione delle loro comunità e che oggi se ne stanno ai margini. È un dovere civico – ha ancora ammonito Tomatis – investire con spirito di servizio i propri talenti in questa direzione che la politica attuale sembra invece non voler considerare”.
Hanno preso la parola, di fronte ad una sessantina di persone, Casale, Paola Sanzonio (consigliere comunale di Saluzzo), Dovetta (consigliere provinciale e sindaco di Venasca), Mario Pirito (ex funzionario della Polizia di Stato e oggi componente dell’associazione Officia delle Idee che segue le problematiche sanitarie del territorio) e Stefano Quaglia (ex sindaco di Saluzzo e vicepresidente del Fiore della Vita, associazione che si occupa dei bambini oncologi in cura presso l’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano).
Robaldo, nel suo intervento, ha ricordato le risorse che la Provincia ha destinato a Saluzzo, in particolare i 600 mila euro per la ristrutturazione dell’ex Tribunale oggi sede del liceo classico Bodoni, e i 400 mila destinati alla nuova sede del reparto Viabilità nella ex caserma Filippi. Prima di lui, Casale aveva già citato il milione e 400 mila euro destinati dalla Provincia alla viabilità del saluzzese.
“Stiamo avviando un percorso – ha detto l’assessore regionale Marco Gallo – che rilancia i punti salienti della mia campagna elettorale attenta al territorio e lontana da ideologismi. Un percorso per la nostra provincia che mi auguro – questo il suo auspicio – che possa estendersi anche oltre il Cuneese”.
Robaldo, in chiusura ha ricordato il prossimo analogo appuntamento del 29 maggio a Savigliano. “Tra l’estate e l’autunno toccheremo tutte le “sette sorelle” e anche altre cittadine come Busca e Borgo San Dalmazzo per concludere nel tardo autunno a Cuneo – ha annunciato - con l’atto costitutivo dell’associazione”.