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Economia | 26 novembre 2024, 15:15

Il gruppo britannico: "Chiusura a giugno 2026, disponibili a esplorare soluzioni alternative per il futuro del sito"

In una nota Diageo Operations Italy illustra le ragioni della decisione di abbandonare lo stabilimento ex Cinzano di Santa Vittoria d’Alba

Il gruppo britannico: "Chiusura a giugno 2026, disponibili a esplorare soluzioni alternative per il futuro del sito"

Non prima di giugno 2026. Arriva direttamente dall’azienda l’indicazione delle tempistiche con le quali Diageo Operations Italy Spa intende abbandonare il proprio stabilimento italiano per portare le produzioni ora realizzate a Santa Vittoria d’Alba in altri siti produttivi del Nord Europa, più vicini ai mercati di riferimento del colosso britannico.

"Dopo aver condotto una approfondita analisi sulla distribuzione geografica e sulla configurazione degli assetti produttivi in Europa – manda a dire l'azienda in una nota – abbiamo comunicato l’intenzione di procedere con la chiusura del nostro sito di Santa Vittoria d’Alba, prevedibilmente nel mese di giugno 2026. La valutazione, a lungo ponderata, fa seguito a un attento esame del nostro network volto ad allineare capacità produttiva ed efficienza, oltre che flussi di produzione e logistica, al fine di poter servire in maniera più efficiente i nostri mercati di riferimento".

"Questa valutazione – si prosegue – non è certo conseguenza del contributo esemplare da sempre fornito dai dipendenti del sito ed è riconducibile ad una serie di ragioni. In primo luogo, solo una minima parte della produzione di Santa Vittoria è destinata al mercato italiano. Inoltre, poiché il sito di Santa Vittoria è posizionato lontano dai principali mercati, ed ha dimensioni ridotte, i mercati del Nord Europa possono essere più facilmente serviti dagli stabilimenti del Nord, di maggiori dimensioni e tecnologicamente più avanzati".

"Abbiamo quindi l’esigenza di focalizzare gli investimenti sui siti ritenuti strategici, privilegiandoli rispetto a quelli, come il sito di Santa Vittoria, caratterizzati da impianti più obsoleti. La chiusura del sito non avverrà prevedibilmente prima del mese di giugno 2026 e ci renderemo disponibili per esplorare soluzioni alternative per il futuro del sito, ivi inclusa la possibile cessione a terzi. In conformità con la normativa applicabile abbiamo avviato una procedura di consultazione con le organizzazioni sindacali e gli altri soggetti individuati dalla legge. Garantiremo pieno sostegno a tutti i nostri dipendenti nel corso di questo processo. Rimaniamo impegnati con le nostre consuete attività commerciali in Italia", si chiude il comunicato.

E. M.

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