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lavocedialba.it | 08 maggio 2024, 20:11

Motociclismo. Enrico Garino, prima pilota poi fondatore di una scuola di motocross

Un passato da sportivo praticante e di presidente di moto club, ma anche insegnante di educazione fisica e a tecnico FMI per la sicurezza stradale

Enrico Garino in azione con la Moto Villa

Enrico Garino in azione con la Moto Villa

Enrico Garino, nato a Dronero il 4 maggio del 1957, diplomatosi all’ISEF nel 1984 discutendo una tesi sulle caratteristiche psico-fisiche dei piloti di motocross ed enduro, ha iniziato a gareggiare nel motocross a livello provinciale e regionale negli anni 1973/74, nella categoria Cadetti, in sella ad una KTM 250 e a seguire su Moto Villa.

Quella di Enrico Garino è una carriera iniziata sulle piste come conduttore, che lo ha portato più volte a cambiare specializzazione: da allievo a collaboratore di Roberto Boano, affiancando in seguito l’attività di preparatore atletico, fino ad aprire una sua scuola di motocross, avvalendosi degli studi di educazione fisica, fino a diventare tecnico federale della FMI.

Tornando alla carriera agonistica, Garino ha continuato a gareggiare nel motocross sino al 1980, passando dapprima dalla categoria Cadetti a quella degli Junior Regionali ed in seguito a quella degli Junior Nazionali, gareggiando nelle cilindrate di 125, 250 e 500 cc., sempre alla guida della Moto Villa, contando nel suo palmares la conquista di un campionato Interregionale Junior nella classe 125, classificandosi inoltre numerose volte entro i primi dieci della classe 500 a livello nazionale.

La prima domanda che gli ho proposto riguarda le autorizzazioni necessarie per staccare la prima licenza.

Quando hai iniziato a gareggiare hai avuto problemi con i tuoi genitori per la firma dei documenti necessari per il rilascio della licenza (a quei tempi la maggiore età si raggiungeva solo al compimento dei 21 anni N.d.R.), oppure hanno appoggiato la tua scelta?

"Purtroppo ho perso mio padre quando ero bambino e quando ho chiesto a mia madre l’autorizzazione non ha opposto alcuna resistenza”.

Ci racconti come è avvenuto il tuo passaggio da pilota a fondatore di una scuola di motocross e come si è sviluppata?

“Quando il caragliese Roberto Boano, dopo aver frequentato alcuni stage in Svezia con il noto preparatore Rolhand Harren, ha deciso di fondare la prima scuola di motocross, sono stato uno dei suoi primi allievi, divenendone ben presto, grazie agli studi che stavo portando a termine, un suo valido collaboratore, occupandomi di analisi tecnica e di preparazione atletica.

Nello stesso anno la FMI ha formato una nazionale di giovani, inviandola in Cina, sotto la guida di Boano, per fare uno scambio sportivo e culturale con i piloti di motocross e trial locali, piloti che negli anni successivi sono venuti in Italia per frequentare i corsi di Boano, che li ha ospitati, partecipando a numerose gare per fare esperienza, da condividere in seguito con i propri connazionali.

Tornando allo svedese Rolhand Harren, quando verso la fine degli anni ’70 veniva a Bra per tenere dei corsi di motocross, parlava esclusivamente la lingua inglese, che a quei tempi pochi comprendevano, così il proprietario della pista dell’America dei Boschi, Mario Tortone, chiamò me e Boano per lo svolgimento delle scuole: Roberto si occupava della tecnica di guida ed io, che stavo ancora studiando all’ISEF, seguivo la parte teorico/atletica.

Nel 1981 ho frequentato il corso organizzato dalla Federazione Motociclistica Italiana, presso il centro sportivo di Polcanto (FI), per conseguire il titolo di assistente tecnico nazionale.

In seguito, poiché Roberto Boano era molto impegnato nella propria concessionaria Honda e non ce la faceva più a seguire le scuole, verso la metà degli anni ottanta, ho deciso di fondare una mia scuola la “Garino Training” che ha avuto tra i primi allievi, Francesco Drovetta di Cavour (TO) che seguivo e portavo sui campi di gara il quale vinse poi, nel 1989, il titolo regionale Cadetti 250. In seguito frequentarono lo scuola diversi piloti che poi raggiunsero risultati di prestigio, tra i quali il monregalese Fabrizio Bruno, vincitore del Campionato Italiano junior 125, con buoni risultati anche nella 250  nel Campionato Europeo e nel mondiale 125, prematuramente scomparso nel 2002, il saluzzese Paolo Radosta, vice campione italiano cadetti, ed il buschese Marco Pedrassi.

Molti altri allievi mi hanno dato tante soddisfazioni, fra questi nell’enduro spiccano Ivan e Jarno Boano, Ivano Giordano. Boano Jarno, che si è aggiudicato alcuni campionati italiani tra Cadetti, Junior e Senior,  due campionati europei e la Sei Giorni con la squadra dell’Italia. Attualmente gestisce il Team TM Factory nel mondiale e nell’Italiano di enduro.

Nello svolgimento delle scuole per le dimostrazioni sulla tecnica di guida ho sempre lavorato con piloti di fama internazionale, quali Maurizio Dolce, Alessandro Puzar, Bader Manneh, Massimo Bartolini, Luca Cherubini ed altri che al momento non ricordo, per quanto riguarda il motocross, mentre per l’enduro mi ricordo di Dario Croci, Davide Trolli e Jarno Boano. Giravo dei filmati in pista, che poi rivedevo con gli allievi sullo schermo, per evidenziarne i difetti e per fornire suggerimenti di guida.  La scuola è stata chiusa solamente nel 2001, quando purtroppo ha chiuso i battenti la pista di Bra Pocapaglia per problemi ambientali.

Siccome girava da tempo la notizia della chiusura, avevo aperto un’altra scuola di motocross sulla pista di Montà d’Alba, meno impegnativa di quella di Bra, alla quale avevo affiancato quella invernale a Caraglio, che prevedeva allenamenti in palestra per la preparazione atletica e prove in moto sulle piste dei dintorni”.

Chiusa anche questa parentesi ti sei dedicato all’organizzazione, sempre per conto della Federazione Motociclistica Italiana, di corsi relativi all’educazione stradale, anche in vista del neonato patentino per ciclomotori. Come è andata?

“Nel 2004 l’allora Presidente della FMI Paolo Sesti mi contattò per l’organizzazione di corsi per il dipartimento di educazione stradale, riservati alla formazione del personale che avrebbe dovuto condurre in tutta l’Italia i corsi di educazione stradale per il conseguimento del patentino per ciclomotori, allora ancora solo teorico.

Eravamo già pronti e proponevamo alle scuole che hanno accettato, di organizzare e realizzare dei corsi per gli studenti. Numerose sono state le scuole che vi hanno aderito, soprattutto quelle di Cuneo, la mia Provincia, grazie ai contatti che avevo per via della mia professione di insegnante di educazione fisica, ma anche in tutto il resto dell’Italia, ottenendo un buon riscontro. Questi corsi li abbiamo tenuti fino a quando,  nel 2011, questa formazione è stata affidata alle scuole guida.

Nel 2008, in collaborazione con il Ministero dei Trasporti ed Istruzione, sono stati attuati dei progetti di educazione stradale in tutta Italia, per definire i contenuti dei corsi di guida sicura avanzata per motociclisti, che vengono ancora proposti al giorno d’oggi”.

Oltre ai corsi organizzati per le scuole, mi sembra che tu abbia portato anche altre novità, quali?

“Un altro grande risultato è stato quello riscontrato nell’anno 2009 quando, con  la collaborazione della FMI e dell’Alpitour, ho portato le scuole di avviamento al minicross nei villaggi turistici Bravo di Otranto. Genitori e bambini abbinavano la vacanza marina ai corsi di guida con minimoto da cross, fornite dalla scuola stessa, come tutto l’abbigliamento necessario, grazie a numerosi sponsor, il tutto compreso nel prezzo della vacanza”.

Poi è tornato in te il desiderio di rimetterti in gioco come pilota, ma non nel motocross, come avevi fatto ai tuoi esordi.

“Dal 2007 al 2013 ho corso con moto da trial d’epoca classiche, prendendo parte alle gare di gruppo 5 pre 65, alla guida di una Gilera Giubileo portata a 250 cc., preparata dal torinese Giovanni Giordanino, moto che conservo tuttora. Nel 2013 sono stato vice campione italiano di categoria”.

Tra le tante cose che hai fatto, hai trovato anche il tempo di fondare due moto club.

"Nel 2001 ho fondato il Moto Club Dragone a Dronero, con l’obiettivo di seguire il motociclismo in quasi tutte le sue espressioni. Alcuni anni dopo aver chiuso il Dragone, nel 2012, ho fondato il Moto Club Sicurider, con sede a Dronero e base operativa a Roccabruna, con il quale sono state attuate numerose iniziative, soprattutto dedicate ai corsi di sicurezza stradale e di guida sicura".

Dopo aver chiuso il moto club ti sei dedicato ad altro?

“No, attualmente continuo a lavorare con soddisfazione per la FMI come responsabile tecnico della Commissione Educazione Stradale. Il mio compito è studiare e varare progetti di educazione stradale che ad oggi partono da attività dedicate ai bambini più piccoli della scuola elementare. fino ai ragazzi della scuola secondaria di secondo grado ed agli adulti, con i corsi di Guida Sicura Avanzata.

Dal mio lavoro come tecnico con i piloti ho avuto grandi soddisfazioni ma allo stesso tempo sapere con sicurezza di aver inciso sulla riduzione degli incidenti stradali su due ruote, grazie al lavoro svolto con la FMI, mi ha molto gratificato anche se sotto un profilo diverso”.

Termina qui la chiacchierata con Enrico Garino, personaggio che ha saputo evolversi da pilota ad istruttore grazie anche agli studi effettuati ed all’esperienza maturata in vari campi, che lo hanno portato ed essere uno stimato tecnico federale.

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