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Il Punto di Beppe Gandolfo | 06 maggio 2024, 07:00

Non ti curar di lor...

"Uno scrittore e giornalista, in occasione dei Festeggiamenti per il 25 aprile, registra, per un programma della Rai, un monologo sul delitto Matteotti: il testo viene censurato e oscurato, in un batter d’occhio diventa virale, tutti ne parlano e si crea un caso nazionale".

Non ti curar di lor...

Ma guarda e passa… È un celebre verso di Dante nella Divina Commedia. Sono passati più di 700 anni, ma quanto è ancora attuale!

Basta osservare e leggere quanto è successo nelle ultime settimane per comprenderne appieno il significato.

Uno scrittore e giornalista, in occasione dei Festeggiamenti per il 25 aprile, registra, per un programma della Rai, un monologo sul delitto Matteotti: il testo viene censurato e oscurato, in un batter d’occhio diventa virale, tutti ne parlano e si crea un caso nazionale, con polemiche e discussioni all’infinito. Se fosse regolarmente andato in onda, sarebbe stato visto da uno sparuto pubblico (lo confermano i dati dello share di quel programma) e sarebbe passato sotto silenzio, nell’indifferenza generale.

Passano pochi giorni e, di fronte alle intemerate frasi di un candidato alle elezioni europee (i disabili in classi separate, gli italiani hanno la pelle bianca, ecc) si accende il putiferio. È il finimondo. Ma se quelle dichiarazioni fossero state ignorate? Che effetto avrebbero avuto?

Mi fermo qui, per quel che riguarda la politica e le reazioni dei media e degli organi di informazione. Veniamo, invece, al privato, alla nostra vita di tutti i giorni. Quante volte ci capita di leggere sui social dei concetti che non condividiamo, che provocano in noi risposte secche, piccate. Cosa succede? Che quei post diventano virali, vengono amplificati da altre reazioni, vengono condivisi e trovano migliaia e migliaia di lettori. Se li avessimo lasciati cadere nell’oblio, oppure cancellato quel contatto…

Quel che si scrive sui social un tempo lo si diceva all’osteria, dopo qualche bicchiere di vino di troppo: “il parroco ha l’amante, lo so di sicuro…”, “quel sindaco ruba, ho le prove…”. Dopo un po’ l’oste diceva: “Vai casa Giuanin che sei ubriaco” e tutto finiva lì. Adesso invece Giuanin lo scrive su Facebook, Instragram e in un nonnulla diventa virale, per via delle nostre condivisioni o repliche.

Se invece imparassimo da Dante: Non ti curar di lor, ma guarda e passa….

 


 

Beppe Gandolfo

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