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Curiosità | 01 maggio 2024, 08:10

Il mughetto: fiore simbolo del 1° Maggio, la Festa del Lavoro

Perché regalarli nel mese dei fidanzamenti in cui le donne, un tempo, vestivano di bianco

Il mughetto: fiore simbolo del 1° Maggio, la Festa del Lavoro

Il 1° maggio è la Festa del Lavoro, ma è anche il giorno in cui regalare un rametto di mughetto, simbolo di felicità e portafortuna. La tradizione nasce in Francia e si sta via via diffondendo in molti Paesi del mondo e anche qui in Italia.

Ancora prima di diventare la festa dei lavoratori, il 1° maggio ha sempre avuto particolare rilievo nella storia. Per alcuni era il giorno di inizio della primavera, per altri il giorno in cui cominciava il mese dei fidanzamenti, per altri ancora era quello in cui i naviganti uscivano in mare. In tutto questo il mughetto ha sempre avuto il suo significato di buon auspicio.

Il significato di questo fiore

Da sempre il mughetto è considerato sinonimo di felicità che ritorna e di portafortuna. Nella mitologia latina il mughetto, dedicato al Dio Mercurio, rappresentava la speranza. E durante i riti sacri se ne regalavano tre rametti in segno di amicizia. Tempo dopo, per i cristiani, il mughetto divenne il fiore di San Leonardo. Secondo la leggenda, San Leonardo dovette combattere contro il demonio. Egli vinse, ma la lotta fu difficile e le gocce del suo sangue cadute sul terreno si trasformarono in bianchi campanellini. Oggi nel linguaggio dei fiori è simbolo di verginità, innocenza, felicità che ritorna, buona fortuna e civetteria.

La tradizione in Francia

In Francia la tradizione di regalare mughetti il primo maggio fu introdotta nel 1561 da Re Carlo IX ed è stata rinnovata nel 1895. Il primo maggio di quell’anno il chansonnier Félix Mayol, giunto a Parigi alla stazione ferroviaria di Saint-Lazare, fu omaggiato con un mughetto dalla sua amica Jenny Cook. Félix Mayol si presentò in scena col mughetto sulla lunga giacca e fu un successo. Ad inizio Novecento a Parigi il primo maggio, gli stilisti offrivano un mazzetto di questo fiore alle proprie operaie ed ai clienti. Si è, quindi, diffusa l’abitudine di andare a cogliere i mughetti nel bosco e venderli per le strade parigine senza pagare le tasse.

La Festa del Mughetto

In Francia ed in molti Paesi francofoni, il 1° maggio ricorre la Festa del Mughetto, il cui scopo è di celebrare la primavera. Per le strade di città e paesi si trovano tantissimi venditori ambulanti e fiorai che vendono questo fiore. Chiunque si può improvvisare venditore, l’importante è stare a 50 metri da un fioraio. Attualmente in Francia la città che ospita la maggior vendita e produzione di mughetto è Nantes. Questo fiore è diventato ancor più popolare negli anni Cinquanta, quando lo stilista Christian Dior lo usò per adornare una sua linea di abiti da sera. Il mughetto, insieme al fiordaliso, era molto amato dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria, detta “Sissi”.

Il legame con il 1° maggio

Per i Celti il 1° maggio rappresentava l’inizio della prima metà del loro anno. In questo giorno si regalavano mughetti in segno di amicizia. Nel Medioevo la data del 1° maggio indicava l’inizio del mese dei fidanzamenti. La leggenda vuole che in Europa venissero organizzati dei “balli del mughetto” in cui giovani innamorati potevano incontrarsi senza essere “sorvegliati” dai loro genitori, che non avevano il diritto di partecipare a questo evento. Le ragazze si vestivano di bianco e i ragazzi portavano un mazzettino di mughetto all’occhiello e così tale festa è diventata anche simbolo degli incontri amorosi. Nel Rinascimento questo fiore veniva regalato il 1° maggio come amuleto portafortuna. Dal 1889 il primo maggio è universalmente conosciuto come il Giorno della Festa del Lavoro. A Parigi all’inizio del secolo scorso gli stilisti offrivano un mazzetto di questo fiore (che viene dal lontano Giappone) alle proprie operaie, ma solo nel 1976 la festa del mughetto sarà associata a quella del lavoro e il mughetto sostituirà la rosa nell’occhiello della giacca dei manifestanti.

Le sue proprietà

Secondo antiche credenze popolari, questa pianta, grazie al suo inebriante profumo, poteva rafforzare il cervello e la sua memoria. Contiene glicosidi cardioattivi ovvero molecole che opportunamente preparate sono di aiuto in caso di debolezza del muscolo cardiaco. Il mughetto può essere usato contro la pressione alta, il mal di testa e la tachicardia, poiché svolge un’azione cardiotonica, antispasmodica, ma anche diuretica e purgativa. Si tratta però di una pianta velenosa da usare sotto stretto controllo medico. Non deve mai essere oggetto di cure fai da te.

Come coltivarlo

Il mughetto ama i luoghi semi-ombreggiati e non teme gli inverni rigidi, sopravvivendo senza difficoltà anche alle gelate ed alle nevicate. Va messo a dimora in autunno, tra ottobre e novembre e cresce bene in terreni soffici, ricchi e drenati. Durante il periodo vegetativo va annaffiato regolarmente, evitando però i ristagni idrici che possono portare allo sviluppo di marciumi e muffe. D’inverno è sufficiente l’acqua delle precipitazioni. Se in estate le temperature sono molto elevate, è necessario nebulizzare le foglie. La pianta non deve seccare durante il ciclo vegetativo, che dura fino all’autunno. Come fiore reciso, cambiandogli l’acqua quotidianamente, si può conservare fino a 15 giorni.

Etimologia

Il mughetto trasmette un messaggio d’amore, perché fiorisce all’inizio della primavera e l’atto di cercarlo nelle foreste ombreggiate è un’opportunità per le prime escursioni nei boschi e all’aperto. Il suo nome scientifico è convallaria e deriva dal latino convalis, che significa vallata. Questo fiore cresce infatti spontaneo nelle piccole valli, nei boschi o sulle colline. L’appellativo mughetto deriva dal francese moguete, che significa profumo di muschio.

Ieri come oggi, se fate una passeggiata nella natura o se avete organizzato una scampagnata, tenete gli occhi aperti e cercate questi simpatici fiorellini bianchi: potrebbero portarvi fortuna!

Silvia Gullino

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