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Attualità | 02 ottobre 2023, 13:21

Alba immobile sul salvataggio Egea? La minoranza all’attacco: "Contiamo come il due di picche". Il sindaco: "Partita vera sulle concessioni in scadenza"

Nel consolidato del Comune approvato dal Consiglio il nodo dei conti 2022 non approvati dalla multiservizi. Il primo cittadino: "Impensabile voler incidere sulla scelta finale col nostro 5%. Chiederò a Iren e Thaleia di incontrare i sindaci di Langhe e Roero"

Il sindaco albese Carlo Bo

Il sindaco albese Carlo Bo

"Quanto prima chiederò di organizzare una riunione coi sindaci di Langhe e Roero e dei due soggetti che hanno presentato proposte per entrare nella maggioranza di Egea. Col nostro 5% non possiamo certamente pensare di essere noi a decidere il destino della società. Possiamo però cercare di indirizzarlo. Ma possiamo farlo a partire da ora, adesso che le offerte sono vincolanti, perché prima il rischio era quello di inficiare la trattativa. In questi mesi ho cercato di lavorare senza parlare e continuerò a farlo fino a quando questa vicenda sarà finalmente chiusa". 

Con queste parole il sindaco di Alba Carlo Bo ha chiuso giovedì una seduta del Consiglio comunale che proprio sulle ultime novità della procedura negoziata per il salvataggio della multi-servizi aveva vissuto momenti di forte fibrillazione. 

A certificarle una nota diffusa all’indomani della seduta dalla minoranza di Uniti per Alba, critica sulla scelta della Giunta di centrodestra di procedere all’approvazione del bilancio consolidato 2022 del Comune e di farlo nonostante Egea Spa, una delle sette "controllate" i cui conti vengono fatti rientrare nel perimetro del più ampio rendiconto comunale (di Egea, Alba è il primo socio pubblico con una quota del 5,18%), non abbia ancora presentato né approvato il proprio bilancio 2022, né prodotto documenti utili a consentire al Comune di aggiornare il valore della propria partecipazione nella società. 

Da qui la scelta, illustrata in aula dall’assessore al bilancio Bruno Ferrero, di iscrivere comunque la voce tra i circa 300 milioni di euro di attivi in capo al municipio, ma dovendo farlo basandosi sui valori dell’ultimo consuntivo disponibile, quello del 2021. Una "finzione giuridica", si è spiegato, condivisa dai revisori dei conti ma criticata dall’opposizione, che intanto ha accusato il primo cittadino di aver voluto evitare il confronto non presenziando alla seduta e più in generale di non aver saputo incidere in tutta la vicenda che ha portato al salvataggio ora alle battute finali.   

"Non possiamo non evidenziare la totale assenza del Comune di Alba in questo delicato frangente, assenza che si protrae fin dall’inizio della crisi. Utilizzando un detto popolare, verrebbe da dire che in tutto questo il sindaco di Alba conta come il due di picche", si leggeva infatti nella nota condivisa da Uniti per Alba, che in merito alla "preferenza" che sempre giovedì il Consiglio di Sorveglianza Egea ha formalizzato per l’offerta di Iren, stigmatizzava "la totale assenza di comunicazioni ufficiali da parte del sindaco" per poi auspicare che "finalmente si sia imboccata la strada che condurrà a una soluzione positiva della crisi di Egea. Continueremo a batterci – era la conclusione – affinché tale soluzione prima di tutto preservi gli interessi della nostra città e del nostro territorio, in particolar modo dei lavoratori, dei fornitori e dei clienti della multiutility".

A stretto giro la difesa del sindaco da parte della sua maggioranza. "Il sindaco – si leggeva in una nota del centrodestra – non era presente nella prima parte del Consiglio comunale, comunque sostituito dal vice sindaco, in quanto fuori provincia a rappresentare la città di Alba e i soci pubblici negli sviluppi decisivi della delicatissima questione Egea, vicenda che ha da subito seguito in prima persona. Nonostante ciò, il sindaco chiaramente non si è sottratto alla richiesta della minoranza di essere presente e ha lasciato la riunione alle 20 per presenziare all’approvazione della delibera sul bilancio consolidato, chiarendo senza dubbi la posizione del comune su Egea, peraltro vagliata e approvata dal Collegio dei Revisori del Comune (…). Siamo orgogliosi di quanto fatto dal nostro primo cittadino e l’episodio di ieri non ha fatto altro che confermare quanto stia duramente lavorando per la nostra città, profondendo impegno e dedizione, a volte anche lontano dai riflettori, nel solo ed unico interesse della città".

Temi poi ripresi anche dall’assessore Emanuele Bolla, che al primo cittadino offriva anche il sostegno del locale circolo di Fratelli d’Italia

Prima di comunicare la propria intenzione di proporre un incontro, "evidentemente non pubblico" per fare conoscere ai soci pubblici il contenuto delle due proposte dalla diretta voce degli offerenti, il primo cittadino aveva intanto dato la propria personale interpretazione del ruolo che il Comune poteva e può giocare nella complessa partita che a giorni verrà decisa, verosimilmente col mezzo formale di un aumento di capitale diretto al solo offerente, con l'ovvia naturale conseguenza di una proporzionale diluizione delle quote oggi in essere. 

"Siamo tutti dell’idea – aveva detto in aula Carlo Boche bisogna salvaguardare i dipendenti, i soci pubblici e quelli privati, garantire i fornitori e la continuità dei servizi. Ma c’è un aspetto importante che prima o poi dovrà essere messo sul piatto, indipendentemente da chi sarà il nuovo socio di maggioranza relativa. Ma il vero tema, il nostro patrimonio, sono le concessioni che noi oggi non abbiamo a bilancio. Nel 1997 in questo consesso si decise di dare le concessioni per diversi servizi pubblici direttamente e prendere in cambio quote azionarie. Poi negli anni le diverse scadenze relative alle varie concessioni si sono allineate al 2027, che è come dire domani mattina. Il vero valore del gruppo Egea, per noi, sono le concessioni. E’ lì che noi andremo a definire ciò che rappresenta davvero il nostro patrimonio. In proposito vedremo se attendere il 2027 o se ci sarà la possibilità di intervenire prima e capire come gestire le nostre concessioni e come poterle valorizzare. Questo è il tema sul quale andare a discutere. Chiunque sia il prossimo socio di maggioranza dovrà venire a dialogare sulle concessioni con le amministrazioni pubbliche".  

Ezio Massucco

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