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Attualità | 20 dicembre 2025, 11:12

Pronto Soccorso di Verduno: accessi saliti a 185 al giorno, nel weekend 196 pazienti in 24 ore

Il punto con Massimo Perotto (primario del Pronto soccorso), Ilaria Negro (primaria di Pediatria) e Mirko Panico (direttore della Struttura Complessa Distretto 1): aumento legato alle sindromi respiratorie, pochi ricoveri in età pediatrica e invito a usare medico di famiglia, pediatra e Guardia Medica

Dalla scorsa settimana il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Verduno ha registrato un aumento di circa 20 accessi quotidiani

Dalla scorsa settimana il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Verduno ha registrato un aumento di circa 20 accessi quotidiani

Negli ultimi giorni l’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno sta registrando un incremento netto degli accessi al Pronto soccorso, sia nell’area adulti sia in quella pediatrica. Un aumento che, pur senza toni allarmistici, si traduce in un carico più intenso per il personale e in una pressione più evidente su tempi e percorsi, soprattutto in vista di un calendario festivo lungo. Il quadro emerge dalle voci di Massimo Perotto, primario del Pronto soccorso, Ilaria Negro, primaria di Pediatria, e Mirko Panico, direttore della Struttura Complessa Distretto 1.

 A fotografare l’andamento è Perotto, che parte dai numeri dell’ultima settimana. “C’è stato un netto incremento degli accessi negli ultimi 15 giorni, ma soprattutto nell’ultima settimana: la nostra media, che è sempre di 165 al giorno, è salita a 185”, spiega, indicando un aumento di circa 20 accessi quotidiani. “Quando si verificano i picchi, si assestano tra il 12 e il 15% rispetto alla media”. L’iperafflusso si è concentrato nel fine settimana: “Abbiamo avuto 190 accessi il sabato e 196 la domenica: per essere weekend sono numeri impegnativi”.

 Il principale fattore clinico è l’impennata delle patologie respiratorie. “Quello che complica di più questo iperafflusso è l’aumento delle sindromi respiratorie correlate ai virus influenzali, con una discreta numerosità di pazienti con insufficienza respiratoria”, aggiunge Perotto (nella foto sotto). Una quota che, precisa, “si traduce in necessità di ossigenoterapia e quindi di ricovero ospedaliero”. La fascia più esposta resta quella fragile: “Tendenzialmente sono i soggetti più fragili: anziani o pazienti provenienti da casa di riposo. Per fortuna, pochi sono i casi giovanili, anche se qualcuno tra i 40 e i 50 anni lo abbiamo avuto”. È questo mix – più accessi e maggiore complessità in una parte dei casi – a mettere maggiormente sotto stress il sistema.

 Per reggere il carico, l’ospedale sta predisponendo opportune misure organizzative. “Abbiamo messo in atto alcune strategie in accordo con la direzione. Dal punto di vista del Pronto soccorso abbiamo potenziato la struttura con la presenza di un medico aggiuntivo nella fascia oraria 20-24”, anticipa Perotto. A questo si affianca l’intervento della direzione sanitaria: “Verranno anche aperti letti aggiuntivi di ricovero”.

 

La situazione in pediatria

 Sul versante pediatrico, la primaria Ilaria Negro (nella foto sotto) conferma l’aumento degli accessi, ma con un profilo di gravità diverso. “Nel mese di dicembre sono stati 110 gli accessi per patologie respiratorie acute di vario genere. Nessuno ha comportato casi di insufficienza respiratoria e pochissimi, praticamente nessuno, hanno richiesto ricovero”, riferisce. In termini di triage, “sono stati tutti codici verdi o bianchi”. Per Negro questo dato è essenziale per capire cosa può essere gestito in modo più appropriato, soprattutto quando il territorio entra in una fase di discontinuità legata alle festività.

La raccomandazione, in età pediatrica, è di evitare l’accesso “automatico” per sintomi frequenti e gestibili. “A meno che non ci siano fattori di rischio o che il bambino presenti una situazione di preoccupazione per il genitore, il solo fatto di avere febbre o sintomi respiratori minori, senza difficoltà respiratoria, sarebbe bene affrontarlo con il supporto del pediatra”, spiega. Anche l’organizzazione, sottolinea, conta: “Se uno ha sintomi, cercare di organizzare la visita prima delle festività, oppure concordare col pediatra il trattamento della febbre e dell’eventuale difficoltà ad alimentarsi”. Il Pronto soccorso andrebbe riservato a situazioni che destano reale allarme: “Se il bambino non si alimenta, se presenta vomito e diarrea non controllabili con i comuni rimedi domiciliari, se la febbre non risponde ai farmaci di prima linea – paracetamolo e ibuprofene – oppure se è molto piccolo, in particolare sotto i tre mesi”.

Sul tema scarlattina, citato spesso nel confronto pubblico di queste settimane, Negro chiarisce il quadro locale: “Abbiamo avuto un aumento dei casi di affezioni respiratorie, compresa la scarlattina, ma i numeri sono assolutamente in linea con la stagione invernale. Non sono stati casi complicati”. E aggiunge: “La scarlattina si risolve con terapia antibiotica per bocca e domicilio. L’importante è l’adesione corretta e l’immissione in comunità dopo 48 ore dall’avvio della terapia, per ridurre la contagiosità”.

Un aiuto al sistema 

A legare ospedale e territorio è la lettura del direttore del Distretto 1, Mirko Panico (nella foto sotto), che concentra il messaggio su tre snodi: calendario festivo, potenziamento della continuità assistenziale e corretto “percorso” prima di arrivare in Pronto soccorso. “Il 24 è un prefestivo, il 31 è un prefestivo e il 5 gennaio è un prefestivo: in quelle giornate la Guardia Medica è già pienamente attiva”, spiega. “In realtà, il servizio di Guardia Medica inizia già dalla sera prima: dal 23 sera alle ore 20, per la precisione, e copre il 24, il 25, il 26, giorno e notte, fino al lunedì mattina alle 8”. Il punto, rimarca, è veicolare correttamente le richieste: “In quelle giornate è opportuno rivolgersi direttamente alla Guardia Medica, perché il medico curante, normativamente, non è disponibile, salvo scelte personali”.

Il secondo punto è il rafforzamento dei turni. “Stiamo provvedendo a rinforzare anche le risorse per i turni di Guardia Medica dal prefestivo del 23 dicembre fino all’Epifania. Abbiamo una buona programmazione per un potenziamento nelle sedi principali Alba e Bra, con una risorsa medica in più su Alba”.

Il terzo punto è quello decisivo: prima di presentarsi in Pronto soccorso per sintomatologie legate all’influenza stagionale è importante contattare il medico di famiglia, il pediatra o la Guardia Medica, per una prima valutazione e un corretto indirizzamento. “È importante chiamare sempre il medico curante, il pediatra o la Guardia Medica prima di fare un accesso in ospedale”, conclude Panico. “In questo modo, il Pronto soccorso potrà dedicarsi alle situazioni di reale emergenza, sia per adulti che per pediatrici, e, vedendo ridotto il numero di accessi inappropriati, garantire dei tempi di attesa più adeguati”. Un messaggio che non limita mai la risposta dell’ospedale – operativo h24 – ma punta a tutelare l’intero sistema e gli stessi cittadini: chi ha urgenze vere e chi, invece, può essere seguito con maggiore appropriatezza sul territorio.

È importante ricordare che la Guardia Medica (chiamata anche Servizio di Continuità Assistenziale) è contattabile attraverso il numero unico 116.117. Maggiori informazioni sulle sedi e gli orari sono disponibili nella pagina dedicata sul sito dell’ASL CN2

Daniele Vaira

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