/ Attualità

Attualità | 19 aprile 2023, 19:56

L’INTERVISTA / "Michele Ferrero? Un genio visionario che sapeva andare controcorrente, forte delle sue intuizioni e creatività"

Salvatore Giannella, autore della biografia dell’industriale albese: «Nel ripercorrerne la storia umana e professionale ho amato il suo essere un imprenditore dal volto umano, guidato da un fiuto personale che non lo ha mai tradito»

Il giornalista e scrittore Salvatore Giannella, al centro nella foto insieme a Maria Franca Ferrero, Luisa Strumia, al direttore de La Stampa Massimo Giannini e a Claris Glathar Bazan, vedova dell'ambasciatore Francesco Paolo Fulci (Foto Silvia Muratore)

Il giornalista e scrittore Salvatore Giannella, al centro nella foto insieme a Maria Franca Ferrero, Luisa Strumia, al direttore de La Stampa Massimo Giannini e a Claris Glathar Bazan, vedova dell'ambasciatore Francesco Paolo Fulci (Foto Silvia Muratore)

Scrivere di grandi personaggi non è un lavoro per tutti. In pochi, giornalisti o studiosi che siano, sanno confrontarsi con un genere – quello della biografia – che si fa ancora più ostico quando oggetto di simili attenzioni letterarie sono grandi uomini non più tra noi, ma che continuano a vivere nell’immaginario di molti. Una missione che non ha spaventato Salvatore Giannella, giornalista di lungo corso, per mestiere attento osservatore di fatti e racconti che, messi insieme, lo hanno portato a scrivere libri che rimarranno nella storia del genere.

In questo quadro si inserisce la sua ultima fatica editoriale, "Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore", prima biografia autorizzata dell’industriale albese, da martedì 18 aprile nelle librerie per i tipi di Salani (Collana Le Stanze, 18 euro). Nelle 288 del volume (martedì sera è stato presentato in Fondazione Ferrero alla presenza della moglie Maria Franca e della nuora Luisa Strumia, dopo un primo incontro riservato ai dipendenti, presente Giovanni Ferrero), si raccontano l’uomo, l’imprenditore, il padre di famiglia, con un susseguirsi di informazioni e aneddoti che sono il frutto di tre anni di un approfondito lavoro di ricerca compiuto ad Alba e in giro per l’Italia, per mezzo delle interviste e testimonianze rese all’autore da Giovanni Ferrero (quest’ultima riprodotta in coda al volume, insieme a una completa appendice fotografica) e da una settantina tra quelli che del signor Michele furono i più stretti collaboratori. Ma come si arriva a scrivere un libro di questa portata? Ce lo ha spiegato lo stesso autore.

[Massimo Giannini, il presidente di Ferrero Spa Bartolomeo Salomone e Salvatore Giannella - Foto Silvia Muratore]


Salvatore Giannella, qual è stato il suo approccio per scrivere di un personaggio come Michele Ferrero?
«Di fronte a una prima reazione che ho avuto, diciamo di preoccupazione, verso un personaggio come Michele Ferrero, sempre così riservato, a tal punto ad esempio da dire no a un’intervista richiesta da Enzo Biagi in persona, quando il grande giornalista andò a trovarlo per un importante anniversario della Nutella, e che l’imprenditore declinò, un po’ per timidezza e un po’ per timore di sembrare vanesio, sono stato convinto a procedere con il lavoro di fronte alla richiesta entusiastica che ho ricevuto. Puntare i riflettori su un simile industriale, vuol dire parlare di “umanesimo imprenditoriale”, un aspetto di Michele Ferrero che mi ha sempre affascinato.

Come ho fatto? Ho seguito la regola dettata da Dino Buzzati, grande giornalista e scrittore: per scrivere bisogna fare il mestiere del cronista, cioè far scendere i grandi uomini e donne dal loro meritato piedistallo, così da farli apparire comuni mortali come sono. Tutto ciò significa che, per parlare di loro, bisogna andare sul posto dove vivevano, reperire testimonianze, tampinare le persone, rendersi invisi per l’insistenza, scovare e scavare nella memoria.

E così ho fatto, per tre anni, tra Langhe, Piemonte, Liguria e perfino a Bologna dove ho trovato il diario del compagno di banco di Michele Ferrero ai tempi dell’istituto tecnico frequentato a Mondovì. Già allora si dimostrava essere un uomo creativo nel mescolare la farina di castagna con quella di nocciola per trovare una miscela giusta per un gusto unico.

Ho portato così a termine un lavoro che credo essere frutto della bussola elementare del cronista, dei dati statistici e della visione del futuro. Il tutto grazie ai testimoni che hanno vissuto con Michele Ferrero».


[Maria Franca Ferrero con Elsa Fornero, Massimo Giannini e il prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo – Foto Silvia Muratore]

Michele Ferrero è stato un uomo che ha lasciato un grande segno nelle Langhe e sul suo territorio, portando in giro per il mondo la nostra "albesità". Che cosa la ha affascinato di più nello scoprire la personale storia di questo grande imprenditore?

«Mi ha colpito tutto ciò che ho appreso su di lui, moltissimi fatti e store che hanno suscitato in me emozioni e condivisione. Dalle attenzioni riservate al benessere dei suoi dipendenti a quelle rivolte a puntare sempre alla massima qualità, quando si parlava di prodotto, al rigore certosino nel lavoro.

Mi ha colpito il fatto che lui, dopo gli incontri coi massimi esperti di marketing del tempo, con cui si discuteva delle ricerche di mercato, dicesse ai suoi uomini che si sarebbe fatto tutto il contrario rispetto ai competitor. Era un uomo che ragionava con la propria testa, forte delle sue intuizioni e della sua creatività.

Ho apprezzato molto il suo essere un imprenditore dal volto umano, la sua vita trascorsa “controvento”, fondata su un fiuto personale che non lo ha mai tradito. Tutti i suoi prodotti infatti sono stati un successo. Magari ci metteva un po’ a farli uscire sul mercato, ma questa era una scelta consapevole, perché dovevano essere perfetti. Questo è sempre stato alla base del successo delle Ferrero.

Ho anche apprezzato molto le sue intuizioni visionarie ma reali, ancorate alla praticità: il cioccolato alla portata di tutti, il thè per ogni giorno con l’Estathè, le uova pasquali nel quotidiano con gli ovetti Kinder... . Per non parlare del rapporto di Michele Ferrero col suo segretario personale Gianni Mercorella, che quante volte la notte fu chiamato dall’imprenditore per annotare le sue intuizioni!».

[L'intervento di Carlin Petrini – Foto Silvia Muratore]

Livio Oggero

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di LaVoceDiAlba.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium