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Economia | 24 marzo 2023, 11:12

In Piemonte la ritirata delle banche: in un anno 158 sportelli in meno, 27 le chiusure in Granda

La provincia di Cuneo si conferma seconda in regione per depositi pro capite (a quota 21.289 euro)

In Piemonte la ritirata delle banche: in un anno 158 sportelli in meno, 27 le chiusure in Granda

Ben 56 sportelli in meno a Torino, 27 nella Granda, mentre quelli scomparsi in tutto il Piemonte tra il 2020 e il 2021 sono 158. L'indagine della Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi) su cifre Banca d'Italia lo conferma: il calo degli sportelli bancari su scala regionale è dell'8,3%, ben al di sopra della media nazionale, che dice -7,8% per un totale di 1.830 sedi in meno. Colpa del banking online? Può darsi, ma di certo sono sempre meno i luoghi fisici a cui rivolgersi, così come gli sportelli Bancomat per prelevare.

Male anche le altre province

A livello numerico, cali importanti anche ad Alessandria (28 in meno), mentre la riduzione percentuale più robusta è a Novara (-14,9%). La provincia meno coinvolta è quella di Asti, che ha perso "solo" 7 sportelli, pari al 5,6%.

I dati sono stati divulgati in occasione del 22° congresso provinciale di Fabi svoltosi in questi giorni a Torino, alla presenza del segretario nazionale, Lando Maria Sileoni.

Aumentano i dipendenti

Allo stesso tempo però aumentano i dipendenti. In Piemonte erano 39.453 nel 2020 e sono diventati 44.865. A Torino e provincia sono saliti da 30.492 a 36.109. Rispettivamente gli aumenti sono del 13,7 e del 18,4%. Anche Asti ha visto crescere i dipendenti (+9,2%), ma tutte le altre province registrano cali, soprattutto Alessandria e Cuneo (-8,6 e -4,1%).

Inflazione e (meno) risparmi

Ma l'attualità fa rima anche con inflazione. Con relativo aumento dei tassi. "Un aumento dei tassi che pagano in prima persona i cittadini - dice il segretario provinciale uscente di Fabi Torino, Mauro Bossola - con un risparmio italiano che resta importante, ma che in questo periodo soffre".

E i dati confermano anche questo elemento. Nel 2022 si è scesi dell'1,3% in tutto il Piemonte, passando da 142.678 milioni (142 miliardi) di depositi a 140.824 milioni. Mentre nella corso dell'anno precedente si era registrata una crescita del 4,8%.

A livello torinese, il calo è sotto il punto percentuale (-0,9%), ma il dato precedente era di +3,3%. Da 76.163 milioni si è scesi a 75.463. La seconda provincia per depositi resta Cuneo, a quota 21.289 euro e in calo del 2,5%. Il calo più drastico è a Biella: -11,9%.

Calano anche i prestiti, a Torino in particolare. Da poco meno di 70 miliardi si è scesi a 64,6 miliardi. Una diminuzione del 7,5%.

Un contratto "lacrime e sangue"

Sul tavolo, non solo a livello provinciale, anche la trattativa per il rinnovo del contratto. "Sarà un contratto lacrime e sangue - dice il segretario generale Sileoni -. Si sta creando una serie di combinazioni per cui gli interessi delle piccole e medie banche per la prima volta nella storia dei rinnovi contrattuali del settore del credito coincideranno con gli interessi delle grandi banche e questo porterà la controparte ad avere un unico interesse: risparmiare il più possibile e delegittimare il più possibile il contratto nazionale con deroghe”.

“Questi due elementi per noi sono inaccettabili, quindi se non cambiano atteggiamento da dopo l’estate si andrà allo scontro”, ha aggiunto Sileoni.

Intesa Sanpaolo e Abi

E sull'uscita di Intesa Sanpaolo da Abi, Silleoni si dice fiducioso che la situazione trovi una composizione. "L’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, è una persona pragmatica,  intelligente, lungimirante e accorta politicamente per questo credo che non farà l’errore di isolarsi consentendo vantaggi ad altre banche in un settore in evidente competizione”. 

“Al momento - ha spiegato Sileoni - quella di Intesa Sanpaolo di fatto è una mezza uscita perché dicono che  faranno parte della trattativa per il rinnovo del contratto limitandosi ad ascoltare. Dal punto di vista politico noi speriamo rientrino quanto prima. Ci stiamo lavorando per costruire le condizioni per il rientro, ci vorrà un po’ di tempo”.

Redazione

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