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Attualità | 04 gennaio 2023, 19:04

Andare da Asti a Cuneo sull’«eterna incompiuta» costa 12 cent al km. Da Asti a Milano se ne spendono 7

Salito a 2,60 euro il costo per attraversare la barriera di Govone (20 km). La Regione chiede alla concessionaria di congelare l’incremento sino al completamento del tronco Roddi-Verduno

Il casello di Cherasco

Il casello di Cherasco

"Il temporaneo congelamento del rincaro, da procrastinare almeno sino all’apertura del tronco Roddi-Verduno, in attesa di un incontro col quale valutare insieme la misura".

E’ quanto il presidente della Giunta regionale Alberto Cirio e il suo assessore ai Trasporti Marco Gabusi hanno formalmente richiesto alla società Asti Cuneo Spa dopo la decisione di quest’ultima – previo via libera del Ministero dei Trasporti – di adeguare i propri pedaggi in una misura pari al 4,3% che il Governo ha fissato come tasso di inflazione programmata stabilita per il 2023.

"Ci è parsa una richiesta opportuna – spiega al nostro giornale l’assessore Gabusi –, in considerazione del valore economico del rincaro, visto il particolare momento finanziario vissuto dalle famiglie piemontesi, morse nella stretta dell’inflazione, ma soprattutto in ragione del fatto che in questo caso parliamo di una tratta la cui ultimazione, ancora di là da venire, è stata attesa per troppo tempo dai piemontesi. Per questo ci pare ragionevole sospendere l’adeguamento tariffario sino almeno a quando non verrà ultimato il tronco B del lotto II.6 tra Roddi e Verduno".  

Un traguardo quest’ultimo che dovrebbe comunque arrivare arrivare entro la primavera. "Queste sono le previsioni della concessionaria, che vi sta lavorando da tempo a pieno ritmo, come chiunque può vedere coi propri occhi passando dalla tangenziale di Alba. Le condizioni e temperature miti di questa prima parte dell’inverno, purtroppo drammatiche per altro verso, a partire dall’agricoltura, hanno agevolato ulteriormente l’avanzamento del cantiere, per cui confidiamo che entro la primavera si possa davvero aprire la tratta che porterà sino ai piedi dell’ospedale".

"Ugualmente – prosegue Gabusi – è ragionevole pensare, sempre secondo gli ultimi aggiornamenti forniti dalla concessionaria, che entro la fine di gennaio possa venire finalmente approvata la valutazione di impatto ambientale relativa al progetto del tronco A tra Verduno e Cherasco. Una volta ottenuta quella, per il via libera definitivo al progetto mancheranno solamente alcuni piccoli adempimenti formali. Se tutto andrà come deve, il cantiere potrà quindi procedere senza soluzione di continuità per arrivare all’ultimazione definitiva entro i tempi ora previsti, per la fine del 2024".         

Nel frattempo si lavorerà per adeguare la tangenziale di Alba, mentre – sull’altro lato della medaglia – con l’entrata in funzione del tronco B fino a Verduno dovrebbe arrivare la predisposizione e quindi l’entrata in funzione del sistema di esazione  "free flow", che porterà il pedaggio anche sul tratto successivo alla barriera di Govone.

Nell’attesa del confronto tra Regione e società, dal 1° gennaio quest’ultima ha comunque introdotto l’adeguamento.

Per percorrere in auto i 20 km di autostrada compresi tra Isola d’Asti e Alba oggi occorre quindi pagare 2,6 euro (erano 2,5 euro sino a pochi giorni fa), che aumentano in modo considerevole (sino a 8,10 euro) se la stessa tratta viene percorsa con un mezzo pesante, a seconda degli assi. Per i 55 km percorribili da Cherasco alle porte di Cuneo (compreso l’attraversamento della Torino-Savona) il pedaggio è invece di 6,50 euro, sempre considerando il pedaggio applicato a un’automobile. In totale 9,1 euro per 75 km di percorrenza, con una media pari 12 centesimi a chilometro.

Questo per un’autostrada ancora da ultimare, e quindi particolarmente scomoda a percorrersi, vista la necessità di uscirne tra Alba e Cherasco, mentre il costo dei 143 chilometri della A6 Torino-Savona (costo odierno 12,90 euro) è pari a 9 centesimi, che scendono addirittura a 7 se si percorrono i 141 km che separano Asti da Milano Sud attraverso la A21 Torino-Piacenza e la A7 Milano Genova.

Ezio Massucco

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