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Attualità | 20 maggio 2022, 19:57

"Per i dehors ad Alba corso Piave paga come il centro: allora dateci le stesse occasioni di lavoro"

Tra l’amara protesta della titolare di un bar e le segnalazioni all'Aca, il Comune fisserà un incontro per trovare soluzioni che possano dare a questa zona della città maggiore visibilità durante gli eventi

Le manifestazioni in corso Piave ad Alba: si richiede maggiore costanza per ravvivare la zona

Le manifestazioni in corso Piave ad Alba: si richiede maggiore costanza per ravvivare la zona

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione relativa alla tariffa dehors e alla richiesta di ravvivare corso Piave da parte di Erika Bella, proprietaria del Bar Il Baccanale, attività nata sei anni fa, che come altre in città ha cercato di resistere nei due anni di pandemia e che ora chiede di ripartire come si deve. Sul suo pensiero anche il parere del Comune, da parte dell’assessore Marco Marcarino.

“Scrivo al vostro Giornale per far sentire la mia voce. Come tutte le attività ho passato gli ultimi due anni praticamente senza lavorare, abbiamo stretto i denti e unito le forze io e la mia collaboratrice, abbiamo cercato di resistere e col supporto dei nostri clienti siamo ancora qui. Oggi che ci sono piccoli spiragli di luce è arrivato nuovamente il periodo di posizionare il nostro dehors per la stagione estiva ed ecco il motivo di questa mia lettera di sfogo e di richiesta di sostegno.

Dopo la domanda regolare fatta al Comune di Alba (Ufficio Tecnico) per poter mettere il mio dehors (29 metri quadrati occupati su due parcheggi bianchi) arriva la sorpresa: devo pagare 1.650 euro per l’occupazione suolo pubblico. Un importo risultato di un calcolo su base tariffaria adottata per il centro storico, ma la mia attività è in corso Piave! Se pago questa tassa come se fossi nel centro storico, pretendo che il corso venga trattato come il centro!

Quindi chiedo al nostro sindaco, al Comune, alle varie associazioni del territorio di far emergere corso Piave, di creare eventi e non di toglierli, di estendere le molteplici manifestazioni (Vinum, Mercato Europeo, ecc…) anche da noi.
Non mi fermerò solo a pubblicare questa lettera, lavorerò per una petizione con la speranza che anche altri esercenti della zona possano aiutarmi a far rivivere Corso Piave. Le attività tengono vivo corso Piave, dateci la possibilità di lavorare!”.


Sul tema del dehors, la cui possibilità di apertura è passata da 300 a 330 giorni (leggi articolo), e delle tariffe adottate, risponde l’assessore Marco Marcarino che afferma: «In questo momento la situazione è questa: le tariffe che il Comune adotta sono ferme al 1993, e non sono stati apportati aumenti. Abbiamo già avuto segnalazioni dall’Aca, che richiede un incontro per discutere non tanto sulle tariffe, ma su come ravvivare le zone fuori dal centro storico. Siamo ben disposti a mettere sul tavolo idee, tenendo conto che le soluzioni da adottare devono rispettare l’equilibrio tra il volere dei commercianti e il parere dei cittadini di queste zone. Non è facile mediare, ma bisogna fare in modo che anche parti della città come corso Piave possano essere vissute come il centro storico».

Livio Oggero

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