Campo da golf con resort e complesso residenziale al Conforso, tra i comuni di Diano d’Alba e Grinzane Cavour: stato attuale idea del progetto Langaverde parcheggiata.
Il pensiero dei proprietari dei terreni dove si dovrebbe prendere forma questo progetto che unisce la natura ed il turismo è tendente allo scetticismo. E così la maggior parte ha per ora declinato l’invito a vendere gli appezzamenti, ed a mantenere lo stato dell’arte attuale.
I motivi principali, sorti durante la riunione di poco tempo fa tra i Comuni, l’Arch. Abbona che segue il progetto, l’Osservatorio per la tutela di Langhe e Roero, e alcuni agronomi, sono di natura ambientale e di impatto estetico: ci sono diversi dubbi su questi aspetti dell’opera inserita tra le colline delle Langhe. Uno scetticismo forse dovuto alla sorte toccata ai recenti tentativi di far decollare il turismo abbinato al golf? Questo fattore può anche aver influito, ma tant’è, e, per ora, se i terreni non sono a disposizione, non si può andare avanti.
C’è da dire che l’idea del progetto presentato alcuni mesi fa può essere modificata e che è nata per integrare nella natura un’opera sicuramente importante ma che potrebbe essere gestita bene, come si può vedere in alcuni circoli di golf con villette e alberghi, anche in Piemonte.
Tutti ragionamenti che per ora lasciano il tempo che trovano ma sui quali, se l’Arch. Abbona e gli investitori vorranno continuare a credere in questa idea, si potrà tornare per spiegarli modificati ai proprietari terrieri.
Ezio Cardinale, sindaco di Diano d’Alba, il Comune con la maggior metratura interessata dal progetto, dichiara: «Su circa 60 proprietari di terreni, per ora solo circa 20 hanno aderito all’idea del progetto. Questo primo step di fattibilità del progetto è quello fondamentale: i numeri per ora parlano chiaro e mettono l’accento sull’attuale poco interesse da parte dei privati.
Detto questo, a mio avviso, come ho già detto ai diversi attori coinvolti, questo progetto va valutato sotto tanti punti di vista: ambientale, sociale, economico. Credo che l’idea in sé abbia i suoi pro ed i suoi contro da valutare bene, ma se non ci sono i terreni a disposizione, per ora non se ne farà nulla. Vedremo gli sviluppi futuri in questa fase di dialogo».
Gianfranco Garau, sindaco dei Comune di Grinzane Cavour afferma a proposito: «Le criticità principali portate sul tavolo sono relative al consumo di suolo, dell’acqua, ed all’utilizzo di prodotti per il mantenimento del campo. I proprietari dei terreni sotto il nostro Comune sono molto scettici e per ora non hanno aderito alla vendita perché vedono l’opera come invasiva e dall’impatto ambientale complicato. Per ora si preferisce preservare lo stato dell’arte della fauna attuale per poi aspettare un eventuale sviluppo dell’idea che contempli maggiormente questi aspetti riportati dai privati e dagli agronomi».














