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Attualità | 02 febbraio 2021, 11:02

Musei aperti, ma solo in settimana: opportunità o beffa?

I luoghi della cultura e dell’arte riaprono nel Cuneese dal lunedì al venerdì. Bernardi (Atl Cuneo): “Non darà di certo ossigeno al sistema”; Carbone (Atl Langhe Monferrato Roero): “Siamo in una fase di stallo”

Il Museo del Vino di Barolo

Il Museo del Vino di Barolo

Dal Museo Civico di Cuneo all’Abbazia di Vezzolano. Anche in Granda con la zona gialla riaprono i musei, ma solo nei giorni feriali. 

Meglio di niente, ma per i luoghi d’arte cuneesi tenere aperto dal lunedì al venerdì e chiudere nel fine settimana, giorni in cui si registrano la maggior parte degli accessi, non è sempre conveniente. Alcune realtà quindi, come il Filatoio di Caraglio o realtà più piccole come il Mùses di Savigliano, hanno deciso di tenere chiuso fino a data da destinarsi. 

“L'apertura infrasettimanale non darà di certo ossigeno al sistema culturale - conferma il presidente Atl Cuneo Mauro Bernardi - così in forte sofferenza, considerando che sarà veramente difficile avere visitatori durante i giorni feriali quando le persone sono al lavoro”. 

"La grande maggioranza dei musei rimane chiusa - spiega il direttore Atl Langhe Monferrato e Roero Mauro Carbone - come era prevedibile viste le restrizioni: obbligo di chiusura nel weekend, regioni chiuse, divieto di effettuare gite scolastiche. Per quanto riguarda l'aspetto turistico della fruizione museale, siamo in una lunga fase di stallo: ristoranti chiusi a cena e divieto di mobilità tra le regioni continuano a tenere ferme le possibilità di turismo. Speriamo che il vaccino ci porti fuori dal tunnel al più presto" 

“Noi riapriamo -spiega Laura Marino del Museo Diocesano di Cuneo - perché magari la gente dopo tanti giorni di chiusura avrà voglia di visitare i musei, ma sarà comunque difficile. Non possiamo fare attività con le scuole durante la settimana e non possiamo fare le attività nel fine settimana con i ragazzi. Vorremmo programmare delle visite a tema, ma resta questa spada di Damocle del cambio di colore”. 

Il 2020 per l’intero settore è stato un anno da dimenticare, con un bilancio che ha fatto registrare perdite fino all’80%.

Alcuni musei in questo periodo di stop hanno potuto lavorare su certi aspetti, effettuando restauri, migliorando parte dell’allestimento, e ricercando bandi. Il Museo Diocesano punta su una nuova idea di museo da vivere come luogo di benessere: “Lavoreremo sulle visite con musica e sull’arte terapia ad esempio. L’idea è di fare ritrovare alla gente la sensazione di stare bene anche fuori da casa”. 

“I weekend sono fondamentali - commenta preoccupata Gabriella Vaschetti del Centro Cicogne di Racconigi - tanto più in questi mesi freddi in cui la gente si muove solo di sabato e domenica, in settimana chi si può muovere? Per noi piccoli tenere aperto con tutte le spese di gestione a fronte di una esigua affluenza diventa difficile”.

Musei aperti a Cuneo 

Oltre al Museo Diocesano, aperto per ora al venerdì pomeriggio, a Cuneo riaprirà il Museo Civico, con la mostra “E luce fu…”, dal martedì al venerdì tutti i pomeriggi. Aperto anche in orario pomeridiano dal martedì e al venerdì, il Museo Casa Gallimberti. 

Musei e luoghi d’arte in provincia di Cuneo e Asti

Nel resto del Cuneese riapriranno alle visite settimanali: il Castello di Racconigi, l’abbazia di Vezzolano, il Centro Cicogne Racconigi. Aperto anche il Wimu di Barolo per le visite su prenotazione con minino 20 persone a ingressi contingentati. Sono in fase di riapertura il Museo Diocesano di Alba, il Museo Civico Eusebio. A Garessio, riapre il Castello di Casotto giovedì e venerdì. Il Museo del Lupo di Entracque aprirà i suoi due percorsi museali solo il venerdì su prenotazione. Nell'Astigiano, il Museo Diocesano San Giovanni di Asti su prenotazione e il Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea di Mombercelli su prenotazione. Aperta anche la Chiesa di San Domenico per la mostra di William Kentridge “Respirare”. 

La situazione è tuttavia in continuo aggiornamento. 

Chiara Gallo

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