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Regione | 05 gennaio 2021, 12:45

In Piemonte studenti delle superiori in classe dal 18 gennaio. Nelle prossime ore la firma dell'ordinanza

E non dall'11, come aveva invece deciso nella notte il Governo. Il rientro sarà comunque al 50%. Per le medie rientro dal 7, come per elementari e materne. Cirio: "Il rischio di una terza ondata è concreto. Vaccinare subito anche il personale scolastico"

In Piemonte studenti delle superiori in classe dal 18 gennaio. Nelle prossime ore la firma dell'ordinanza

Dopo il posticipo a lunedì 11 gennaio stabilito nella notte dal Governo, il Piemonte cambia ancora: gli studenti delle superiori torneranno in classe, al 50%, il giorno 18. Continua, dunque, il balletto delle date. Con buona pace di studenti, famiglie, dirigenti e insegnanti. 

La decisone è stata condivisa questa mattina dalla Regione durante un incontro con le Prefetture, i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, i rappresentanti degli Enti locali (Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali-Legautonomie), sentiti anche i sindacati, l’Ufficio scolastico regionale e il Ministro della Salute.

Non è detto che sia la data definitiva, perché tutto dipenderà dall'andamento dei contagi.

Le lezioni in presenza, quando ricominceranno, dovranno svolgersi al 50%, considerando il nodo ancora critico dei trasporti pubblici. Per le due settimane entranti, quindi, gli insegnanti procederanno con la Dad.

Il 7 gennaio rientreranno regolarmente in aula le elementari e le medie, comprese seconde e terze, che saranno coinvolte nel progetto di screening costante dei contagi voluto dalla Regione. Gli alunni saranno sottoposti a screening ogni settimana. 

"In queste settimane - sottolinea il presidente Cirio - il prezioso lavoro coordinato dalle Prefetture con la collaborazione degli enti locali e di tutto il mondo della scuola piemontese ha portato alla definizione di un piano di organizzazione dei trasporti operativo per garantire il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori sia al 75% che al 50%. Il Piemonte è pronto a partire, ma l’attuale quadro epidemiologico ci impone prudenza, perché la curva del contagio in crescita in molti Paesi europei e in altre regioni italiane ci mette concretamente di fronte al rischio di una terza ondata che dobbiamo fare in modo di contenere. Il Governo, inoltre, ha modificato nella notte i criteri per la definizione delle soglie di rischio, abbassando i valori per il passaggio di colore tra le diverse zone, per cui è fondamentale avere questa settimana di tempo in più per monitorare l’andamento epidemiologico. Dobbiamo dare sicurezza e certezza alle famiglie e al mondo della scuola, perché non avrebbe senso aprire per poi richiudere dopo qualche giorno".

"L’obiettivo - aggiunge - è far tornare in nostri ragazzi in classe ma con continuità e in sicurezza, proprio per questo abbiamo predisposto il Piano scuola sicura, partito ufficialmente ieri per il personale docente e non docente e dall’11 gennaio per gli alunni delle seconde e terze medie, con tamponi gratuiti su base volontaria per prevenire la nascita di focolai e garantire la didattica in presenza. Anche per questo chiedo al Governo di poter usare le rimanenze delle dosi di vaccino destinate alla prima Fase per vaccinare subito anche il personale scolastico, tra le categorie professionali più colpite dal contagio nella seconda ondata che è prioritario tutelare".

redazione

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