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Bra | 01 aprile 2020, 10:46

“Sono Francesca. Ho 25 anni, Sono infermiera. Sono COVID positiva”: la lettera di una ragazza originaria di Trinità che ha contratto il virus

La sindaca Ernesta Zucco ne ha dato lettura questa mattina, mercoledì 1 aprile, in un messaggio vocale inviato ai cittadini: "Parole che fanno riflettere tutti e mi auguro che ci rendano tutti più rispettosi uno verso l’altro”

“Sono Francesca. Ho 25 anni, Sono infermiera. Sono COVID positiva”: la lettera di una ragazza originaria di Trinità che ha contratto il virus

“Sono Francesca. Ho 25 anni. Sono Infermiera. Sono COVID positiva!” inizia così la lettera di una ragazza originaria di Trinità infermiera in un reparto Covid-19 in provincia di Milano. A leggerne un estratto è stata la sindaca di Trinità Ernesta Zucco che ha inviato questa mattina, mercoledì 1° aprile, un messaggio vocale ai cittadini.

“Non sono su Facebook – ha detto la Prima Cittadina -, ma in questo voglio farvi riflettere su questa nostra ragazza infermiera a Milano che si firma un’infermiera qualunque Covid positiva. Ci fa riflettere tutti e mi auguro che ci renda tutti più rispettosi uno verso l’altro”.

La sindaca di Trinità ha inoltre aggiornato il numero dei contagi: 5 le persone che hanno contratto il virus a Trinità tra i quali una persona purtroppo deceduta e le altre quattro, fortunatamente in via di guarigione.

Ecco il testo della lettera che Francesca ha pubblicato su Facebook: “Sono Francesca. Ho 25 anni. Sono infermiera. Sono COVID positiva!” 25 anni e due mesi spaccati ho preso la mia auto e sono andata in ospedale per sottopormi al tampone alla ricerca del Coronavirus. Solo un errore avrebbe potuto dare come risultato negativo, nessun errore!

Domenica 29 Marzo ore 15:39 squilla il telefono Numero Privato. “Pronto” “Buongiorno, signora?” “Sì, buongiorno… sono io!” “Salve, sono il medico competente… la contatto per comunicarle che il risultato del tampone è positivo” Chi aveva dei dubbi? Non io!

Venerdì 20 Marzo, finito il turno del mattino ho detto alla mia collega “Fatico un po’ a respirare… ce l’ho!” “Stammi lontana almeno un metro, cammina più avanti… ma figurati se ce l’hai!” “Sisi, sono sicura… fatico leggermente a respirare… è strano, non può che essere quello!”

Ho continuato la mia giornata entrando sempre di più nella convinzione di avere contratto il virus. Caldo al viso, tutte le sensazione pre-febbre, così sono andata a dormire.

Puntuale nella notte mi sono svegliata per il troppo caldo. Misurato la temperatura (con il termometro che avevo comprato solo pochi giorni prima)… 38 spaccati!

Prendo il telefono… attivo la connessione e scrivo

Febbre… non mi sembra vero      -    ore 3:57

Ho il coronavirus                           -    ore 3:58

La febbre era la prova del nove! Esattamente un mese dopo il 22 febbraio… e chi si scorda quella sera… in lacrime perché sarei dovuta andare a fare la notte, lì dove ormai il virus era entrato silente tra le pareti del nostro ospedale… e io avevo PAURA… così un mese eccomi nel mio letto consapevole che quella stessa paura era diventata ormai, per me, realtà! Tutto così bizzarro! Nei giorni seguenti tutti gli altri sintomi per completare il quadro clinico! Unico pensiero: scampare la polmonite! E così, ad oggi, posso dire di averla scampata!

Che posso dire? Nulla! Io come mille e mille colleghi sono stata contagiata (e non MI sono contagiata, nessuna delle mie azioni è andata verso questo risultato! Ma semplicemente noi abbiamo sempre il virus ad un centimetro dal naso e insomma, ormai lo sanno tutti, non è la cosa migliore questa!)

Voglio solo precisare (perché noi ci teniamo e tutti lo ribadiamo)… NON SIAMO EROI! Siamo fatti di carne ed ossa, veniamo colpiti e cadiamo! A chi va meglio… a chi va peggio! Certo… in questo caso andiamo a lavorare e siamo esposti al massimo quando la maggior parte della gente restando a casa è al sicuro! Restando a casa hai la CERTEZZA di non contrarlo, noi no! Ogni giorno… ogni ora.. ogni minuto rischiamo di essere i prescelti del virus! E sapete che vi dico anche? Certo che andiamo a lavorare, siamo dei super fighi, ma vi svelo una cosa… pensate che abbiamo scelta?? NO, siamo obbligati per ordinanza!! Quindi… nessuno pensa di stare a casa perché tanto non lo può fare! Quindi non preoccupatevi… anche se scomodo, noi ci siamo! Questo voglio dire a tutti gli studenti di medicina e infermieristica… sappiate che se mai succederà un’altra volta (oddio spero in un altro millennio) voi sarete obbligati ad andare a lavorare, quindi siatene consapevoli… e mettetelo tra le opzioni estreme, ma non impossibili!

Una grandissima percentuale di noi, quasi tutti, non mollerebbe mai questa barca, anche se potesse scegliere… non in questo momento!! È difficile… è difficilissimo, ma non molli! Ci siamo tutti, dentro fino al collo e qua restiamo… finché tutti insieme non ne usciremo!

Voglio ancora dire a tutti che questo è un momento per noi difficilissimo… sensazioni, emozioni e paure infinite! Per questo non siamo eroi, stiamo vivendo ciò che nessuno può immaginare, paragonato da me più volte come l’inferno! Quindi non vi sforzate… non lo potete capire, grazie al cielo… ma fidatevi delle nostre testimonianze! Non è un vanto essere testimone dell’inferno!

C’è chi ha detto “Quando sarà tutto finito io cambierò lavoro! Non posso immaginare di dover rivivere tutto questo, non ce la farei!” e come dare torto a questa persona? Sicuro sarà una consapevolezza diversa… te lo dovrai chiedere e ti dovrai rispondere, ma se vuoi continuare DEVI metterlo in conto!

Non vi preoccupate… noi ci siamo! E sapete quanti insulti ci siamo ricevuti anche in questo periodo? Infiniti! Ma nessuno di noi è così folle da immaginare la sua professione senza insulti! Abituati! Quindi… ora potete fare due cose per migliorare il mondo: 1. stare a casa 2. pensare che potrebbe esserci un mondo senza il binomio indissolubile  lavoro-insulto, qualunque la professione sia!

PIU’ RISPETTO PER TUTTI

Il bollettino di ieri: 8.358 operatori sanitari contagiati (NB… sintomatici, perché tutti gli altri sono ignoti). 63 medici deceduti. Questi dati non possono che stringere il cuore!

Un abbraccio… ognuno faccia la sua parte per questo mondo!

Un’infermiera qualunque COVID POSITIVA!”

Agata Pagani

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