A sedici anni da quella tragica mattinata l’Amministrazione albese ha ricordato ancora una volta le 19 vittime italiane dei fatti di Nassiriya, la cittadina a sud dell’Iraq dove il 12 novembre 2003 un attentato costò la vita – insieme a quelle di nove civili – a quindici carabinieri e a quattro militari italiani, da quattro mesi impegnati nella missione di pace "Antica Babilonia", procurando altri 58 feriti.
Nel 2006 la capitale delle Langhe, di concerto con la Provincia di Cuneo, intitolò il ponte della sua tangenziale ai “Caduti di Nassiriya”, volendo significare la vicinanza della comunità albese all’Esercito, all’Arma dei Carabinieri e ai familiari delle vittime militari e civili, facendo del manufatto simbolo di pace e di unione tra i popoli.
Un omaggio alla memoria che si è rinnovato con la cerimonia andata in scena nella tarda mattinata di oggi, martedì 12 novembre, alla presenza del presidente del Consiglio comunale Domenico Boeri, dei consiglieri comunali Olinto Magara e Daniele Sobrero, del presidente dell’associazione di protezione civile Proteggere Insieme Roberto Cerrato, del maresciallo Claudio Grosso, dal 2017 comandante della Stazione Carabinieri di Alba, del suo predecessore, il luogotenente Ignazio Piatti, e di alcuni altri rappresentanti dell’Arma ora in pensione, all’epoca dei fatti in servizio presso la Stazione albese.
"Questa mattina abbiamo voluto rinnovare il ringraziamento della comunità albese a questi ragazzi – ha spiegato Domenico Boeri nel deporre una corona di alloro presso il cartello che all’imbocco del ponte ricorda i caduti –, che hanno sacrificato le loro giovani vite per rendere un servizio alla nostra nazione. Con dolore registriamo come le cronache degli ultimi giorni, col vile attentato che ha ferito in modo grave cinque nostri militari, ci abbiano portato a rivivere quella tragica giornata di sedici anni fa. Il nostro pensiero a questi giovani, vittime di avvenimenti che non dovrebbero accadere nei luoghi da cui ha avuto inizio la nostra civiltà".
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