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Attualità | 22 novembre 2018, 12:36

Tribunali soppressi, il leghista Bergesio interroga il ministro Bonafede: "Chiudere Alba fu errore cui bisogna rimediare"

Question time oggi pomeriggio al Senato in diretta Tv. Dalla capitale delle Langhe il plauso di Ponzio

Il senatore Bergesio, 55 anni oggi, già sindaco di Cervere e presidente del Consiglio provinciale

Il senatore Bergesio, 55 anni oggi, già sindaco di Cervere e presidente del Consiglio provinciale

"L’assurdo accorpamento del tribunale di Alba a uno di dimensioni inferiori reca grave nocumento alle attività economiche di un territorio ricco di iniziative e fra i più prosperi e innovativi del Paese e si sottolinea, ancora una volta, che tale errore di programmazione esigerebbe tempestivo rimedio".

Questo uno dei passaggi dell’interrogazione che l’onorevole Giorgio Maria Bergesio, già sindaco di Cervere e presidente del Consiglio provinciale, in primavera eletto al Senato nelle fila della Lega, ha rivolto al ministro e collega di maggioranza Alfonso Bonafede, nel governo gialloverde guidato da Giuseppe Conte titolare della Giustizia.

L’interrogazione, che sarà discussa oggi a Palazzo Madama ("question time" in diretta su RaiTre dalle ore 14.58), segue di pochi giorni il passaggio in Granda dello stesso guardasigilli, ospite sabato scorso del 25° convegno nazionale organizzato al Centro Ricerche Ferrero di Alba dall’Associazione Albesi Studi Economici.

Un’occasione non felice, per quanti vi hanno visto disattese le speranze di sentire dalla voce del ministro una conferma dell’impegno alla riapertura dei tribunali soppressi assunto dallo stesso esecutivo col famoso ed evocatissimo "contratto di Governo".

Da qui l’iniziativa del senatore leghista, che nel suo testo (lo alleghiamo integralmente) ricorda tra l’altro come quello albese fosse tra i più grandi tribunali del Piemonte: per bacino di utenza e per numero di affari trattati addirittura il 4° sui 17 che prima della riforma del 2012 operavano tra Piemonte e Valle d'Aosta.

Comprensibile come nella capitale delle Langhe tale tentativo di chiedere al ministro un più puntuale riscontro sul tema abbia trovato apprezzamento.

Incondizionato quello già manifestato dall’avvocato Roberto Ponzio, vicepresidente dell’Associazione Avvocati Alba Bra, attivo componente del Tavolo per le Autonomie e in prima fila in questi anni nelle battaglie contro la soppressione del foro. "In mezzo a tanta diffusa indifferenza e rassegnazione – dichiara il legale albese al nostro giornale – è significativo che un parlamentare interroghi il ministro di Giustizia in modo diretto sul destino del nostro tribunale, che ha subito un macroscopico torto istituzionale e ha tutti i validi requisiti per un ripristino. Vediamo quale sarà la risposta del Guardiasigilli, il quale dovrà considerare anche che tra Alba e Asti non vi è un collegamento ferroviario e che il tribunale di Alba, non pagando un canone di locazione, solo per il settore civile rendeva allo Stato 2 milioni di euro all’anno. Dovrà altresì tenere in doveroso conto quanto in modo inequivoco si è previsto nel contratto stipulato da Lega e M5S. Ogni giorno sentiamo il Governo eccepire come un mantra che questo non è previsto nel 'contratto di governo', e che quindi non si può varare. Il ripristino dei tribunali soppressi è invece esplicitamente previsto nel contratto. Perché il governo dovrebbe essere così clamorosamente inadempiente?". 

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 INTERROGAZIONE BERGESIO (89 kB)

Ezio Massucco

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