Accessi in aumento, maggiore complessità clinica dei pazienti e un futuro sempre più orientato alla gestione della cronicità.
È questa la fotografia del Pronto Soccorso di Cuneo a fine 2025, così come è stata scattata per noi dal suo direttore, il dottor Giuseppe Lauria.

Gli ingressi continuano a crescere di circa il 5% annuo, con un aumento significativo dei pazienti cronici e di quelli che arrivano con quadri clinici complessi. Un elemento che richiede più tempo, più competenze e una maggiore quantità di informazioni da gestire.
E che si ripercuote anche sui tempi di attesa, inevitabilmente influenzati dall'aumento dei flussi e dalla tipologia di pazienti. "E' un tema sensibile, su cui dobbiamo migliorare. Stiamo lavorando sui processi per ottimizzare i percorsi”, spiega il primario.
Più pazienti, maggiore complessità e maggiori tempi di attesa. E' difficile scardinare questo circolo.
A due giorni dalla fine dell'anno si prevede di superare la soglia dei 68 mila accessi, con una media di 178 pazienti al giorno, numeri che tornano ai livelli record del periodo pre Covid.
I picchi restano concentrati soprattutto tra lunedì e venerdì. A pesare anche una stagione influenzale anomala e difficile da interpretare.
Circa il 50% degli accessi rientra nelle categorie dei codici bianchi o verdi, mentre il 20% è rappresentato dai codici azzurri. Sono quelli che andrebbero definiti "impropri". E che si rivolgono all'ospedale perché non trovano risposte adeguate sul territorio.
I codici gravi, quelli per i quali sarebbe deputato un Pronto Soccorso, continuano ad essere sotto il 30%.
"La vera grande sfida - sottolinea il dottor Lauria - resta la gestione della cronicità, ormai problema prevalente anche della medicina d’urgenza".
Sul fronte del personale, l’organico è al completo: a regime sono operativi 32 medici. "Alla cena del reparto eravamo in 106, comprendendo tutti, anche gli operatori socio sanitari e il personale amministrativo. Due pensionamenti sono previsti a giugno, ma sono già in arrivo due nuovi specialisti". Fondamentale, per Lauria, il ruolo della formazione continua, considerata elemento indispensabile per mantenere elevata la qualità dell’assistenza.
Il clima interno resta coeso: “Il sistema funziona perché tutti lavorano e ognuno svolge il proprio ruolo”, sottolinea.

Non sono mancati, in questo 2025, episodi di aggressione e minacce, anche se in modo intermittente. "Non lasciamo correre, questo deve essere chiaro. Chiunque si rivolga al personale con violenza, anche solo verbale, ne dovrà rispondere. Per fortuna, comunque, sono episodi isolati. Il rapporto con la cittadinanza è generalmente sereno".
A creare un ambiente il più possibile accogliente e quindi anche sereno, concorrono anche i progetti di umanizzazione del pronto soccorso, portasti avanti in collaborazione con la Fondazione Ospedale di Cuneo: tra questi l’installazione di monitor nell’area triage e nella sala d’attesa, oltre ad un innovativo sistema di ecografia point of care condiviso su monitor, il primo in Italia.

Infine, Lauria tiene a sottolineare la prossima creazione di una saletta dedicata ai pazienti fragili, donne vittime di violenza, persone in fine vita e pazienti autistici. Previsti anche interventi su colori, ambienti e allestimenti nell’area del pronto soccorso attualmente priva di finestre, per rendere gli spazi più accoglienti e meno stressanti.
Lauria chiude sottolineando le ricadute e le prospettive positive del trasferimento del Pronto Soccorso pediatrico nell'area di quello per gli adulti.
"Credo che abbia portato ad un miglioramento dei percorsi e sia stato un'opportunità di crescita professionale per tutti, grazie allo scambio di competenze. E' stato e continuerà ad essere un arricchimento", conclude Lauria, che guarda già ai primi giorni del 2026, sapendo che si partirà in salita.
"Il 2 gennaio, per gli accessi, è uno dei giorni peggiori dell'anno. E' così da sempre".






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